cuchillo76, 09/09/2015 10:39:
Premesso che non mi appassiono molto alla questione infortuni-staff sanitario-comunicati, etc., nel senso che aspetto di vedere la formazione 15 minuti prima che inizi la partita, punto e basta...Devo dire, però, che alcuni comunicati mi divertono molto perché mi fanno pensare a una sorta di gioco che faccio con un collega. Lui mi manda periodicamente le e.mail che riceve dal suo capo, che in quanto dirigente, dovrebbe essere uno che decide, ma per sua "costituzione" non decide mai una mazza. E mi evidenzia in tinta gialla tutti i passaggi coi condizionali, i "salvo diverse indicazioni", "nel quadro di un percorso da condividere", etc. etc. insomma, tutte formule che abbiamo battezzato "attendistico-demandanti". Ecco, questi comunicati un po' mi ricordano quelle e.mail...Però, appunto, non mi ci "avveleno" (si fa per dire) come Reflex. In fondo, ci rido su.
Ma infatti - data per assodata una generale inconguenza tra prognosi indicate nei comunicati e decorsi effettivi - occorre innanzitutto chiedersi se il problema (perché è chiaro che un problema c'è) sia medico oppure di comunicazione.
Dopodiché il mantra sugli infortuni "mai tanti come quest'anno, nessun altro ne ha tanti quanti ne abbiamo noi, etc etc", lo recitano un po' tutti. E' uno di quei luoghi comuni sempreverdi, tipo l'occasione irripetibile da cogliere nel mercato di gennaio, o "questa piazza merita molto di più", o "la curva più bella del mondo" e roba del genere. La verità, mi pare, è che nel calcio moderno ci si infortuna un sacco e tutto l'anno. La Juve ha già avuto infortuni abbastanza seri per Chiellini, Morata e Marchisio, la Roma per Maicon e Pjanic, l'Inter per Icardi, il Milan per Bertolacci, e così via. Noi rispetto agli altri abbiamo fatto anche due o tre partite in più, e tutte tiratissime. Insomma, il problema ce l'abbiamo ma non siamo certo gli unici ad averlo.