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Mercato estivo 2014

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2014 08:54
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Post: 652
15/07/2014 17:36
 
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Re:
Mark Lenders (ML), 15/07/2014 14:27:

Insomma, lo devo proprio dire: la roma, puntando inizialmente sui giovani di talento e poi rivendendoli quasi tutti ha messo insieme il capitale per costruire una squadra che oggi riparte con l'obiettivo dello scudetto. Perché non abbiamo provato a intraprendere un percorso del genere pure noi? Perché questa società ragiona come se il suo orizzonte fosse al massimo il quarto-quinto posto?


In primo luogo un saluto a tutti, dato che si tratta del mio primo post in questo spazio.   
Presenza che, credo sia giusto precisarlo, affiancherò tranquillamente a quella su BC.org.

Venendo alla tua domanda: noi non avremmo mai venduto Marquinhos e gli altri a quelle cifre monstre, perché non abbiamo alle spalle una Unidebit coi suoi giochetti tipici del settore.
Ed è chiaro che se si replica lo stesso modello, ma inserendo nelle caselle dati numerici su scala più ridotta, anche il risultato finale cambia.
Quindi la società, anche volendo, non potrebbe seguire quelle maleodoranti orme.
Il problema, e in questo confermo la tua analisi, è che non vuole.
Perché al Presidente viene impedito da poteri troppo più forti?
Perché il piccolo cabotaggio rappresenta la collocazione ideale, quasi obbligata, della Lazio nel mosaico dei suoi interessi?
Collocazione da difendere anche rinunciando deliberatamente ai salti di qualità, per l'upgrade tecnico, economico e gestionale - con deroga all'attuale monocrazia, per esempio - che imporrebbero?
Siamo al cospetto della domanda delle domande.
Quella di fronte alla quale le nostre analisi tecniche perdono qualsiasi significato, non avendo senso disquisire su moduli e tattiche quando a dare l'impronta alle partite è il fatto che si vada in campo o meno per vincerle.
Quella che mi ha tolto qualsiasi piacere nel seguire le partite della Nostra.
Persino nel parlarne, poiché descrivendo una realtà artificialmente stagnante si rischia di riprodurne l'immobilità, ripetendo ad libitum gli stessi concetti e trasformandosi in maschere fisse.
E questo depotenzia anche la tua, pur fondata, obiezione

Mark Lenders (ML), 15/07/2014 14:27:

ma non è che la Serie A ogni anno che passa diventa un campionato sempre più di merda e che quindi Djordjevic+Basta+Parolo+Astori non solo sono la miglior campagna acquisti di una squadra italiana finora, ma anche una campagna acquisti sufficiente la lottare per la Champions?


Quand'anche fosse, ci ritroveremmo nella stessa situazione - lottare per la CL - già vissuta per due anni consecutivi nel recente passato: ti sembra che società e squadra abbiano trattato l'opportunità per quello che era, vale a dire un obiettivo determinante sul piano tecnico e finanziario, quindi da perseguire fino all'ultima goccia di sudore?
E ti sembra che, da allora, siano intervenuti cambiamenti tali da presuppore un diverso epilogo?
Quand'anche per miracolo - rispetto ai precedenti di cui sopra c'è anche un posto in meno per l'Italia nella ex Coppa Campioni, non dimentichiamolo - ci trovassimo in simili posizioni di classifica?

Fra parentesi, questo andazzo mi sta facendo balenare uno scenario tragico.
No, non lo scudetto delle merde: in merito al quale, a mio avviso, ti stai affannando inutilmente un'altra volta.
Troppi giocatori - lo stesso Benatia in testa - hanno mantenuto durante la scorsa stagione un rendimento sovradimensionato al loro pur discreto valore, e quindi irripetibile.
E ranocchione, non appena si è trovato fra i piedi un assaggio di ciclo domenica-mercoledì-domenica con l'assai più modesta Coppa Italia, è andato immediatamente fuori giri nella preparazione delle partite.
Lo spauracchio appena evocato è un altro: che un potenziale crack da dieci anni di Storia, come la generazione di talenti sbocciata nella Primavera, appassisca fra il timore di bruciarli e l'assenza di qualsiasi strategia per il loro inserimento in prima squadra.
Da quella del tecnico a quella degli acquisti, quante scelte vanno in questa direzione? Nessuna, si direbbe.
Lo stesso provino concesso all'olandese - non De Vrij, quello dal nome impronunciabile -, il cui profilo tattico da esterno sinistro-centrale si sovrappone a quello di Filippini, offre due chiavi di lettura.
Una rassicurante, come indice di un saggio far legna in un ruolo scoperto - cfr. la discutibilissima collocazione di Höwedes in quella posizione - a livello mondiale.
Una inquietante - e temo più verosimile - come indice del fatto che dei nostri ragazzi in rampa di lancio neppure si tiene conto, se non per prestiti mal congeniati e trattative sì da mercato, ma ortofrutticolo.
Per quanto siano "malati di Lazio", giovani così promettenti perderebbero tempo più di tanto con chi non punta su di loro?
Con chi, per scelta consapevole e tenacemente difesa, non ha orizzonti diversi dalla mediocrità e dall'inconcludenza?

[Modificato da Er Matador 15/07/2014 17:38]

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