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05/12/2016 16:25 | |
Non c'è dubbio che dal giorno del nostro secondo Scudetto a oggi la Roma abbia vissuto con ogni probabilità il ciclo più lungo di sempre quanto a superiorità tecnica.
Questa superiorità, tuttavia, si è tradotta in 1 scudetto, 2 coppe Italia, 2 supercoppe italiane contro 3 coppe Italia e 2 supercoppe italiane (c'infilo anche quella di agosto 2000, visto che il cambio della guardia c'è stato dopo il nostro Scudetto, quindi la Supercoppa di Claudio Lopez è già nel loro periodo di "dominio" cittadino).
La differenza, quindi, sta nello Scudetto arrivato a inizio ciclo e che ha segnato la cesura tra i due periodi Lazio (1992-2000), Roma (2000-2016) e in un'impressionante vagonata di punti di distacco negli ultimi 16 campionati. Penso sia un po' poco, però, per far morire la passione per la Lazio e reinventarsi antiromanisti perché quello è diventato, molto laicamente, il "mestiere" che più emoziona.
Ogni tifoso è fatto a suo modo e comprendo la frustrazione che, tuttavia, non può far perdere di vista il fatto che ancora non siamo il Torino o la Sampdoria.
Nella squallidissima Era Lotito, quella che ha svuotato lo stadio, fatto disamorare il proprio pubblico, creato un gap incolmabile con la Roma, togliendo il primo anno (dai, facciamo un gesto d'onestà ad abbonarglielo), la Lazio solo in 3 stagioni su 11 non è arrivata tra le prime 5 o non ha, in alternativa, vinto un trofeo.
E' sufficiente per essere contenti? Manco per la ceppa. Però, ecco, quello che mi sento di "contestare" è l'assenza di emozioni, emozioni che questa squadra, anzi, questo ciclo, non fornirebbe. Ecco, su questo non me la sento di seguirti.
Non ho mai lottato per il titolo, è vero. Ma è anche vero che ho disputato 6 finali nazionali, un quarto di finale di Europa League, 2 volte tra le prime 3, ho vinto il derby più importante di sempre.
Tutto questo lo possono vantare 4 squadre in Italia, noi siamo i quinti. Quinta forza del campionato, ipotizzandone uno lungo 16 anni, ovviamente, calmierando le posizioni in classifica con gli altri trofei nazionali acquisiti.
Se me l'avessero detto nel 1983 che avrei perso la passione a 40 anni perché per 16 anni ho ottenuto solo quanto sopra mi sarei preso a schiaffi da solo.
Poi, certo, tutto questo non attenua il grandissimo rodimento di culo per gli ultimi 7 derby. Che, tuttavia, resta un pezzo importante del discorso ma pur sempre un pezzo.
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