MARCHETTI 6 - Sufficienza perché risale dal guado in cui era piombato, ma di parate fondamentali ne fa poche
BERISHA 5,5 - Dei bei passi in avanti, l'inutile rigore parato a freddo con l'Inter, ma una prestazione incolore proprio nella partita più importante
STRAKOSHA sv BASTA 7 - Gli è mancato solo il gol: pochi periodi di appannamento, tanta qualità, tanto metodo e tanta corsa. Tra i migliori nello sprint finale con Parolo e Candreva
CAVANDA 6 - Vederlo prendere a calci un taxi nella notte della finale mi ha riportato sulla terra circa una sua migliore applicazione. Però il suo lo ha fatto, tra alti e bassi ma come mai in passato
KONKO svPEREIRINHA svDE VRIJ 8.5 - Giocatore incredibile, miglior difensore della Serie A. Due partite in sofferenza e poi solo tanta classe
GENTILETTI 6 - Poche partite, ma almeno ha dimostrato di non essere il "pacco" che temevamo. Nel finale gioca fuori condizione, il giudizio va rimandato
MAURICIO 5 - Il finto solido che nasconde un pozzo di sciagure. Difensore più falloso d'Europa non si diventa a caso, gioca in streaming e rimedia con le brutte
CIANI 6 - Sufficiente, anche perché a fine agosto twittava minacciose pistole dopo la mancata cessione
CANA 5 - Ha solo confermato una volta di più che con lui difensore centrale sbandiamo e i punti difficilmente arrivano
NOVARETTI 6 - Non ho mai capito lo stop alla sua cessione di gennaio, che fosse un difensore buono nelle situazioni di difesa schierata si sapeva. Ma nulla più
RADU 6 - La media punti della Lazio con lui e il gol in finale inducono ad una sufficienza, anche se le prestazioni individuali sono state spesso sciagurate, a partire dal derby di andata
BRAAHFEID 6 - Preso al mercato delle occasioni, si rivela più che credibile, almeno nella prima parte di stagione. Poi si fa male e crolla nelle gerarchie
BIGLIA 7,5 - Peccato i troppi guai fisici, ma quando c'è la Lazio può permettersi tutt'altro gioco rispetto a quando non c'è. Tra i migliori play d'Europa in questa stagione, con enormi meriti in fase difensiva
CATALDI 6,5 - E' la gara di Napoli, una finestra sul futuro, a portare il 6 a 6.5. Giovane ma spavaldo, corre e sa giocare il pallone. E' atteso al varco della consacrazione
LEDESMA 6 - Una pellicola degli anni '20 in una videoteca in 4K, che può risultare ridicola o terribilmente necessaria. Mette la sua firma sulla Champions e tanto basta
ONAZI 5.5 - Ora lo amo o non vorrei mai vederlo partire, ma per lui le aspettative erano maggiori e non ne rispetta nessuna. Magari si giocasse sempre al San Paolo
GONZALEZ sv PAROLO 8 - Dei segreti di questa Lazio è il meno in vista e il meno aspettato: gioca più di chiunque, corre più di chiunque e quasi segna più di chiunque. Stagione fantastica e in crescendo
LULIC 6,5 - L'infortunio gli spezza il ritmo, ma corsa e tagli sono ciò che piace a Pioli e il bosniaco - pur sbagliando sempre troppo - lo ripaga in più di una occasione, con il grande merito del gol che vale finale di Coppa
CANDREVA 8 - Un gigante finalmente maturo, ha anche il merito di farsi male e far esplodere Anderson. La Lazio gli cresce attorno ma resta lui il principale regista degli umori della squadra
MAURI 7 - Vero jolly nella prima parte della stagione, segna tanti gol pesanti. Finale senza fiato
ANDERSON 8 - Un mostro, che per mesi ha imperversato sul campionato mostrandosi come uno dei più forti d'Europa. Velocità, dribbling e tiro: nessuno come lui. Maluccio il finale, ma tanta umiltà in fase difensiva
KEITA 5 - Un solo, inutile gol in campionato. Stagione toppata e grande scommessa del prossimo anno per Pioli. E per se stesso
EDERSON sv KLOSE 7 - Viene meno proprio sulla linea del traguardo, scivolando verso un "misero" 7, ma trascina la squadra fino al secondo posto a suon di insperati gol, facendo dimenticare l'infortunio di Djordjevic e il mancato rimpiazzo a gennaio
DJORDJEVIC 6 - Non dà la sensazione di poter essere il centravanti titolare di una squadra da Champions. Gli manca qualche fondamentale, però è giusto vederlo all'opera alla seconda stagione e senza infortuni gravi
PEREA sv TOUNKARA 5PIOLI 8,5 - Centra la Champions al primo anno, con gioco e numeri impressionanti (21 vittorie, 71 gol) e plasmando un miracolo sportivo preso dal ristagno di acque reflue, Rejasmi e lovogliamoaprimaporta. Perde due finali, le perde "bene" ma le perde. Ma non le avesse perse sarebbe stato da 10 pieno. E l'ultima finale la vince, dimostrando di essere sulla buona strada anche alla voce "ricerca di vie alternative al successo che non siano ritmo sfrenato, anticipi e corsa senza palla"