La storia è piena di retrocessioni incredibili.
E' vero che 38 partite non sono 30 e neanche 34 e la lunghezza del torneo fa sì che sia difficile retrocedere per una squadra che sulla carta deve stare tra le prime 7, così come rende praticamente impossibili gli scudetti del Verona.
Ma attenti, sempre. Che si può scherzare su tutto ma non su questo.
Ricordiamoli, i casi eccellenti.
Il LR Vicenza secondo in classifica è retrocesso l'anno seguente.
E' retrocesso il Toro di Muller, Cravero, Fuser, Ezio Rossi e Benedetti. Toro fatto di giocatori esperti e navigati, di grandi promesse (oltre a Fuser, citerei lo sforunato Zago, che però un girone lo fece) e di un attaccante nel giro della Nazionale brasiliana.
E' retrocessa la Fiorentina di Batistuta, Baiano, Effenberg e B. Laudrup. Forse è il caso più clamoroso del secondo dopoguerra. Ma è successo.
E' retrocesso il Verona di Malesani, quello buono davvero di Oddo, Camoranesi, Gilardino e Mutu.
E' retrocessa la Samp, soli 4 anni fa, con le premesse tecniche che ricordiamo.
Io penso che una Lazio perdente a Milano, senza De Vrij tutto l'anno, con due infortuni seri (che possono capitare, purtroppo, guardate la falcidie che sta subendo il Verona), stadio sempre più deserto, ambiente sempre più psicotico (a quel punto,
pour cause) avrebbe potuto causare l'irreparabile.
Ripeto, è già capitato. Ed è capitato anche a noi.
Senza dimenticare i rotti della cuffia del 1975-'76 e del 1988-'89. E non ditemi che dopo il derby di Di Canio pensavate a una squadra che avrebbe lottato per la salvezza. Io, per niente.
[Modificato da cuchillo76 21/12/2015 16:23]