Ledesma mi fa pensare a quei film nei quali il protagonista, ormai anziano, torna nei luoghi dell'infanzia. Entra nella villa fatiscente, accarezza i mobili impolverati, evitando ragnatele e assi di legno sporgenti, e giunge davanti al grande specchio della sala da pranzo. Magicamente il volto rugoso e sofferente ritorna quello di un ragazzino. La villa si anima. Voci di bambini che si rincorrono, una mamma che li richiama all'ordine, un cane che abbaia felice.
Quando ha provato l'ultima inutile verticalizzazione prima di uscire dal campo, ha visto Pandev tagliare sull'esterno e Rocchi incunearsi al centro dell'area per il tap in vincente. Mentre noi osservavamo sconfortati la palla varcare la linea di fondo, sono sicuro che lui ha stretto i pugni e ha esultato.
[Modificato da ReflexBlue74 26/09/2014 10:59]