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Pagelle Lazio-Milan 4-1

Ultimo Aggiornamento: 11/09/2017 23:50
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11/09/2017 02:44
 
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STRAKOSHA 7-Sul 4-1, Lulić gli recapita una caramella avvelenata sottoforma di retropassaggio: potrebbe finire con un gol, se non con una doppietta rigore-espulsione, che rischierebbe di far prendere alla partita una piega pericolosissima. Se la cava con un’uscita di piede tempestiva e pulita, che non lascia neppure all’arbitro più in malafede l’ipotesi di un contatto punibile. Sicuro e reattivo, anche se con uno stile a volte un po’ approssimativo, in quasi tutto il resto. Portiere da punti, anche oggi.
WALLACE s.v.-Appiedato dal più casuale degli infortuni. A presto, si spera.
DE VRIJ 7.5-Concentrato esclusivamente sulla fase difensiva dove, a parte un errore nel finale, non sbaglia nulla. Marcatore, sia pure implacabile, più che dominante.
RADU 7.5-Dalle sue parti non transita un giocatore abbandonato a sé stesso come Cutrone, e neppure un giocatore abbandonato da sé stesso come Borini, ma l’assai più insidioso Suso. Almeno sulla carta, perché sul campo le doti dell’iberico vengono quasi scherzate dal muro di gomma che si trova davanti. Il calo atletico nel finale conferma che le sue presenze dall’inizio, ancorché coronate da prestazioni sin qui positive, vanno gestite con attenzione.
BASTA 6.5-Era dai tempi di Cesar che non si vedeva un esterno così sistematicamente libero al cross: merito da condividere con Montella, che gli oppone come avversario diretto Ricardo Rodríguez – al limite dell’analfabetismo tattico nei movimenti difensivi, almeno come esterno a quattro – completando una sciagurata catena di sinistra coi resti di Montolivo e Borini. Bassa, in compenso, la qualità dei cross: demerito da condividere coi compagni, che non dettano movimenti sul primo e/o sul secondo palo imponendo soluzioni poco mirate. C’è da lavorare su questo punto, perché la fascia destra – a maggior ragione col pieno inserimento di Marušić – si propone come una fonte di gioco a pieno titolo.
PAROLO 7-Ingenuo lui nel tentare un’entrata superflua, qualcosa di peggio Rocchi su quell’assurdo secondo giallo. Scelta pessima che abbassa parecchio il voto per una prestazione martellante, nonché condita da giocate illuminanti sugli ultimi due gol. Peccato. A proposito: chi lo sostituisce?
LUCAS LEIVA 8-Il giocatore perfetto per partite costruite su copertura e attendismo. Trova una migliore sincronia con la difesa, rendendo impenetrabili le due linee basse. Domanda: in un organico numericamente non illimitato, e che richiede quindi giocatori duttili in grado di riempire più caselle, serviva davvero un elemento così monocorde? Sì perché, al di fuori dell’interdizione, il suo contributo è impercettibile.
MILINKOVIĆ-SAVIĆ 7-Voto all’umiltà con cui cede il centro del palcoscenico ai solisti più ispirati e alla concretezza con cui si adatta a un ruolo gregario. Si dà da fare anche nel settore meno presidiato, vale a dire il collegamento tra i reparti e tra le fasi di gioco. Fondamentale perché complementare.
LULIĆ 7.5-Stavolta entra di prepotenza negli highlights, garantendo una qualità media delle giocate superiore ai suoi standard. Vera e propria arma tattica, anche perché elemento maggiormente asimmetrico rispetto allo schieramento avversario. Interessante la staffetta con Lukaku per l’assortimento delle rispettive caratteristiche.
LUIS ALBERTO 9-Stesso voto di chi ha segnato una tripletta? Sissignori, perché senza i suoi spunti il giorno perfetto di Immobile non sarebbe neppure cominciato. Dopo mezz’ora bloccata e con difficoltà nel costruire da entrambe le parti, capisce che solo l’iniziativa individuale può rompere lo stallo. E capisce che i frastornati rossoneri sembrano particolarmente inclini a interventi ingenui nei loro sedici metri. Detto fatto, ecco il rigore che dà il “la” al trionfo: e che, beninteso, non è l’unica intuizione della sua partita. Meritata come raramente capita la soddisfazione personale.
IMMOBILE 9-Conosce le caratteristiche di Donnarumma, assai abile nell’intuire la traiettoria e pericoloso per chi cerca di piazzarla dal dischetto, quindi cambia strategia: tiro di prima intenzione, forte e angolato, di quelli che non si prendono neanche battezzando l’angolo giusto. Da copertina dell’album Panini la girata del raddoppio: d’accordo la marcatura in videoconferenza di Bonucci, ma certe giocate bisogna averle nel repertorio. Splendido cacciatore anche in occasione degli altri due gol, dove dimostra intelligenza nel dosare la corsa per superare Musacchio e al tempo stesso attendere un compagno. Trionfatore.
BASTOS 6.5-Evitabilissimo l’errore sul fuorigioco che propizia il gol di Montolivo, e che su un punteggio diverso poteva costare caro. Al solito, un Taribo West un po’ meno grezzo: una forza della natura sull’uomo e nelle situazioni tatticamente elementari; a disagio nel gestire maggiori complessità. Lavorare, come qualità di base è un signor difensore.
LUKAKU 6.5-Spezzone di buona intelligenza tattica nel gestire la fascia. Come testa sembra in crescita: se risolve i problemi fisici, le prospettive si fanno interessanti.
LUIZ FELIPE 6.5-Un intervento in uscita palla al piede che ricorda i grandi del ruolo, magari con fin troppa sicurezza per un ragazzo appena sceso in campo. Benvenuto, dato che era all’esordio.

INZAGHI 9.5-Se sulla tripletta di Immobile c’è la controfirma di Luis Alberto, sulla prestazione dello spagnolo c’è la sua: la resurrezione dell’ex Depor sta diventando un esempio quasi giurisprudenziale di lavoro del tecnico su un giocatore.
La situazione lo agevola, perché gli permette di preparare la partita che sente più “sua”.
Nella tranquillità con cui le due linee basse attendono e neutralizzano le velleità rossonere c’è una dimostrazione di consapevolezza e idee chiare, oltre che di una personalità raramente dimostrata contro le strisciate.
Meno brillante la prima mezz’ora in sede di costruzione, dove la squadra riprende quota in corso d‘opera: ottima, ad esempio, la manovra di preparazione che libera lo spazio a Lulić per il cross del 2-0.
Pericoloso, anche se prontamente tamponato, il passaggio a vuoto a ridosso del 4-1.
Un calo di tensione è inevitabile, soprattutto giocando sull’intensità: bisogna perfezionarne la gestione.
[Modificato da Er Matador 11/09/2017 02:54]

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