cuchillo76, 15/12/2015 19:38:
Io, invece, mi sento tradito da Gentiletti.
Pur non essendomi mai esaltato oltremodo per i 160 minuti di Cesena/Genoa della scorsa stagione, mi aspettavo un leader. E un leader non è.
E poi c'è la cifra tecnica. Anche qui mi aspettavo qualcosa di meglio. Non certo il sinistro di Mihajlovic. E manco il destro di Soldà o Cravero. Ma qualcosa di meglio di un Sebastiano Siviglia, sì. Siamo da quelle parti, invece. Per tacere del fatto che pericolosità nell'area avversaria, zero. Non tutti nascono Biava ma, anche qui, esisterà una via di mezzo.
Hoedt, per dire, avrà già creato da 8-10 pericoli nell'area avversaria, nell'intera stagione. Il tasso di pericolosità di Gentiletti nell'altra area pare quello di Nesta nel suo periodo laziale. Peccato manchi tutto il resto.
Sono d'accordo col Matador. Siamo di fronte a un non-atleta.
Cioè, voi lo vedete muoversi e vi fa pensare a un atleta?
Probabile che l'infortunio, che ha avuto un decorso molto più lungo del previsto, abbia accelerato l'involuzione del giocatore.
Ricordiamoci anche il suo soprannome, El Chueco -lo storto-, che evidentemente ha una sua ragion d'essere. Insomma, presumo che non sia mai stato un fenomeno di eleganza, classe e fluidità di movimenti.
Mi viene sempre in mente il suo primo intervento dell'esordio assoluto in Lazio-Cesena. Un lancio in profondità, di quelli pericolosi a rimbalzella, lui si lancia su avversario e pallone ma, invece di anticipare o contrastare, sposta la schiena indietro e, quasi lasciando passare l'avversario, allunga la gamba e con la punta del piede conquista la sfera. Un intervento molto poco ortodosso, quasi buffo, che gli regala la prima ovazione.