1) Senad a sinistra mi ha sorpreso nelle ultime gare per la razionalità tattica con cui ha interpretato il ruolo, ma va chiarita una variabile fondamentale.
Nelle gare in cui servono sovrapposizioni e movimenti offensivi, l'eclissi - temo definitiva - di Braafheid lo rende l'unico candidato per un profilo di cui si avverte il bisogno, quello di un contraltare di Basta sulla corsia sinistra.
Nelle gare in cui serve tenuta difensiva contro un avversario che martella su quella fascia, solo la sua posizione di guercio rispetto all'orbo Radu lo rende proponibile.
In ogni caso, credo che interrompere la mini-striscia di prestazioni incoraggianti risulti controproducente
2) Pienamente d'accordo con Baruch sul ritorno al 4-3-3 e su una salutare ridimensionata a SMS: e lo dico perché ritengo il serbo un talento autentico, cui va impedito a maggior ragione di disperdersi in simili piccolezze.
Faccio mia anche l'osservazione di zweigelt und megafono sugli effetti collaterali del 4-2-3-1 sulla solidità difensiva di fronte alle ripartenze avversarie: il che pone una questione specifica in merito al modus operandi di Pioli.
Con quel modulo abbiamo forse toccato i vertici sul piano della qualità e della connotazione offensiva durante la scorsa stagione, che ha però confermato una sine qua non: tale schieramento risulta efficace e sostenibile quando Mauri e gli altri dieci giocano al massimo della condizione, mentre diventa un boomerang non appena viene a mancare tale requisito.
La stessa logica che ha reinserito con buon profitto i Ledesma e i Lulić, in luogo degli elementi più tecnici che avevano tolto loro il posto a centrocampo, non appena calavano forma e brillantezza richiedendo un contributo più casereccio e concreto.
Ora, la riproposizione del 4-2-3-1 nelle condizioni meno adatte dipende dall'emergenza, ma anche da un preciso limite del tecnico: ripetere errori già commessi riproponendo soluzioni delle quali il campo, in termini di vero e proprio metodo scientifico, ha dimostrato l'inefficacia in assoluto o in rapporto a particolari coordinate tecniche e atletiche.
Gli errori di chi rischia qualcosa di innovativo hanno un senso; quelli di chi si fionda nuovamente verso il muro contro il quale ha già sbattuto la testa no.
A maggior ragione se si concentrano nelle gare importanti in cui c'è in palio qualcosa, quasi si trattasse di una reazione pavloviana a una pressione che non si è in grado di reggere
3) Qualunque combinazione fra Radu, Gentiletti e Hoedt pone il problema del doppio centrale sinistro, che incide non poco sulle probabilità di errore nei movimenti difensivi.
Se un mancino viene snaturato spostandolo sul centro-destra, situazione cui si adatta assai peggio di un destro nella posizione opposta, gli verrà naturale scegliere il piede d'appoggio sbagliato: da lì a un mani, a un intervento fuori tempo che facilita l'avversario nell'uno contro uno, a un fallo in posizione pericolosa, e tutto per scarsa coordinazione, la distanza si accorcia pericolosamente.
Un simile errore di assortimento rimane fra i più evitabili ed evidenti, quindi fra i più gravi, nella costruzione dell'organico
4) A proposito della rosa: non sarà che la sua riduzione a 25 effettivi, sia pure condivisibile, sia giunta nel momento sbagliato?
L'anno scorso, senza il doppio impegno settimanale, si è dato fondo a risorse destinate in teoria alla giacenza a tempo indeterminato.
Come affrontare un cammino, si spera lungo, nelle Coppe con meno elementi a disposizione, una condizione fisica negativa e un gioco in ogni caso dispendioso?
Delle due l'una: o creiamo una cinghia di trasmissione efficiente tra la Primavera e la prima squadra, almeno per i ruoli di facchinaggio, o qualche volta rischiamo davvero di non arrivare a undici
[Modificato da Er Matador 03/10/2015 07:37]