Lazio-Sassuolo

Sì, Corsport e i siti laziali danno Ledesma più di Onazi, a differenza della Gazzetta
Su Keita, credo starà ancora fuori, almeno leggendo la conferenza di Pioli


L'ideale sarebbe il gioco di Genoa e il risultato di Palermo?

"Sarebbe ottimo. Giocare bene significa arrivare più facilmente a risultati positivi, poi ci sono delle situazioni particolari e anche gli avversari che spesso non ti permettono di farlo. Si può vincere anche giocando meno bene, ma mettendo in campo determinazione. E' quello che dovremo fare domani. Il nostro percorso è all'inizio, sarà lungo e difficile, ma deve avere sempre dei miglioramenti. Ora cerchiamo la continuità, di prestazione e risultati. Dovremo essere lucidi, giocare un calcio valido, con grande intensità".

Il terzo posto è raggiungibile?

"E' difficile fare queste previsioni, non ho mai creduto ai pronostici precampionato. Ho una rosa di qualità, di giocatori concentrati nell'ottenere il risultato finale. I nostri avversari sono molto agguerriti, ma abbiamo l'organico giusto per lottare per l'Europa. Mancano 33 partite, in ogni gara dobbiamo migliorare la nostra classifica. Non è ancora quella giusta per noi..."

Sulla sinistra cosa manca a Keita per prendersi la maglia da titolare?

"Ho tante scelte a disposizione, Keita è una di queste. Sta lavorando bene, presto tornerà a giocare, ha le potenzialità per diventare un grande giocatore. Poi è normale che devo fare delle scelte, schiero dal primo minuto la squadra che ritengo la migliore per quella determinata partita. Quando riterrò Keita necessario dall'inizio, allora lo impiegherò dall'inizio".

A Palermo c'è stata la svolta della stagione?

"La gara della svolta è sempre la prossima, a Palermo non abbiamo risolto tutto. Siamo stati costretti a cambiare diverse volte in questo inizio, prima per gli infortuni e poi per le tre partite in una settimana. Ora cerchiamo la continuità, la partita più importante è quella di domani. Ancora non stiamo facendo a pieno il nostro dovere".

Squadra che vince si cambia?

"Cerco sempre di schierare la squadra più adatta per affrontare l'avversario di turno. Domani dobbiamo giocare molto bene dal punto di vista tattico".

A che percentuale di Lazio siamo arrivati?

"Stiamo crescendo, ma abbiamo ampi margini di miglioramenti. La squadra è consapevole di questo".

Radu centrale?

"Credo che ora bisogna pensare a domani, dobbiamo chiudere bene questo primo ciclo del campionato visto che non siamo ancora riusciti a vincere due partite consecutive. L'ultima partita davanti ai nostri tifosi non è andata bene, dobbiamo scendere in campo con l'anima. La sosta ci consentirà di recuperare tanti giocatori, Radu spero sia uno di questi".

Djordjevic?

"Una tripletta anche domani (ride, ndr)? E' uscito dalla partita di Palermo con grande convinzione, deve mantenere i piedi per terra, ma sa che ogni gara in Italia è molto difficile. Abbiamo bisogno di movimenti domani, di gente che dà profondità, ho visto lo stesso Djordjevic delle partite precedenti".

Cavanda?

"Non do la formazione, lo sapete. Dopo Palermo ho visto tanta concentrazione, non dobbiamo guardare solo il risultato. Alcune cose non hanno funzionato bene, dobbiamo migliorarle. Siamo gli stessi di Palermo come convocati, sappiamo che domani è importante e quello che vogliamo ottenere".

Mauri?

"Stefano è molto intelligente tatticamente, riesce a trovare sempre gli spazi liberi. Domani non dobbiamo dare punti di riferimento, troveremo un avversario che proverà a chiudere tutti gli spazi. Ha fatto una buona gara, dobbiamo migliorare la prestazione di Palermo e muoverci ancora in modo più organico".

Un bilancio delle prime giornate di campionato?

"E' giusto fare un bilancio domani dopo la partita perché finisce il primo blocco. La classifica ancora non è adatta, dovevamo avere qualche punto in più. Tutte le situazioni sono positive, dipende da noi e dalla nostra prestazione. Dipende sempre tutto dai risultati, anche il calore dei tifosi".

Domani tre centrocampisti?

"La differenza è minima, anche a Palermo abbiamo giocato con tre centrocampisti, considero Mauri tale. E' cambiato solo il vertice che era più alto. A Palermo non sempre siamo stati una squadra compatta, abbiamo fatto bene sugli esterni, un po' meno al centro. Dipende anche e soprattutto dalla distanza tra gli attaccanti e i difensori".