Chi sono i nostri competitor?

Il punto su cui dissento maggiormente riguarda il Milan: non avesse quel nome e i relativi appoggi, lotterebbe al massimo per una salvezza tranquilla.
Qualità inesistente e totale inaffidabilità degli avanti, più la peggiore coppia di portieri del torneo e due terzini da provinciale, definiscono un organico indecente.
Ragionando per un secondo da sportivo, e al netto delle loro nefandezze societarie, quasi mi dispiace vedere un club con tanta gloria ridotto in simili condizioni.
È il tipo di avversario che pretendo di lasciarmi abbondantemente alle spalle: non dovesse accadere, ci ritroveremmo di fronte o a una manipolazione della classifica oltre ogni limite o a un fallimento da parte nostra.

D'accordo sul ridimensionamento di Parma e Cairese, anche se dalla serie cadetta gli emiliani hanno scelto come meglio non avrebbero potuto, aggiungendovi Lodi e Bellomo.
Ferme restando le incognite legate al salto di categoria, nella loro colonna dei passivi pesa piuttosto la reazione di Ghirardi alla sentenza di esclusione dall'EL conquistata sul campo.
In casa granata, il cambio Immobile-Quagliarella mi sembra pesantemente in perdita sul piano della continuità realizzativa.
Fossi in Cairo, non scarterei l'ipotesi di sacrificare Darmian, bravo ma forse sostituibile costruendo un giovane ben scelto, per potenziare un attacco davvero poco incisivo.
Da quel poco che si è potuto intuire contro il Brommapojkarna, occhio a Molinaro per il verosimile contributo di respiro alla manovra e soluzioni al tiro: magari sbaglio, ma ho la sensazione di intravedere un nuovo miracolato dal gioco di Ventura.

Ripartendo dall'inizio, quante ci sono irrimediabilmente davanti sulla carta?
Nonostante le rispettive fasi stagnanti, Juventus e Napoli Soccer appaiono irraggiungibili.
L'Inter si è rinforzata in maniera silenziosa ma intelligente, senza mettersi al riparo da due incognite: la disorganizzazione societaria a livelli da pre-Calciopoli, con ciò che ne deriva per la gestione disciplinare di elementi già non facili; la presenza di Hernanes, infaticabile demolitore di percorsi di crescita coi suoi limiti tattici e di personalità.
La metto al di sopra di noi, comunque non a distanze siderali, ed è l'ultima cui riconosco questo status.

La Fetenzia Viola può salire molto in alto, ma azzeccando tutta una serie di combinazioni e di incognite la cui contemporanea realizzazione somiglia a un tredici al Totocalcio.
Una mina vagante, anche verso il basso.

Altra vexata quaestio concerne la xxxx, che pronostici per me tecnicamente incomprensibili collocano in maniera scontata davanti a noi.
Una bolla tecnico-agonistica irripetibile e la possibilità di preparare una partita a settimana, che ha valorizzato al massimo il loro vero punto di forza, vale a dire lo straordinario lavoro di ranocchione: questi i fattori che hanno deformato la percezione di un gruppo in sé da metà classifica.
Ed è in base a questo, al netto di bonus difficilmente validi per più di una stagione, che va valutata la loro base tecnica.
Aggiungiamo l'anno in più per tanti e non giovani punti di forza.
Aggiungiamo il clima messianico - peggio: come se il Messia fosse già venuto - che prelude inevitabilmente alle loro peggiori disfatte: altro minusvalore rispetto al terzo elemento deformante dell'anno scorso, cioè il modo - per una volta razionale e costruttivo, gliene do atto - con cui avevano reagito al 26 maggio.
Questo sarebbe il profilo di un progetto lanciato verso un altro +30, se non verso l'innominabile?
A meno di pianificazioni dei risultati ancora più spudorate di quanto accaduto sinora - ma qui dovrebbe davvero segnare l'arbitro -, non capisco certi timori.

E noi? Già, molto dipende da se e come completeremo l'ottimo lavoro svolto sinora.
Premesso che l'EL rappresenta un obiettivo minimo, il resto dipende dalle variabili note: un secondo centrale all'altezza; qualche ritocco a gennaio - anche numerico, senza particolari esborsi - in caso di necessità; la ferma volontà societaria di puntare in alto.
Con queste condizioni favorevoli, non siamo un outsider ma una vera candidata, sia pure non in pole position, per il terzo posto.
Il che non esclude affatto di finire ancora noni: ma allora sarà solo, e più che mai, perché l'avremo voluto.