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Che poi, a voler essere sinceri, io nell'estate del 1996 (via Boksic, Winter e Di Matteo per Protti, Nedved e Okon) avevo oramai perso ogni speranza di vincere uno scudetto con Cragnotti.
Quell'estate l'avevo vissuta come la fine di un sogno che avevo già visto parzialmente naufragare l'anno prima con le eliminazioni cocenti per mano del Lione e dell'Inter e con un campionato finito dopo una dozzina di partite.
Insomma, quella campagna-acquisti (non potevamo sapere che Nedved era così forte e comunque era uno su tre, la squadra si era comunque indebolita) mi era parsa la chiara certificazione del bluff-Cragnotti, un imprenditore che ci aveva fatto sognare ma che non aveva più alcun asso da poter pescare nel mazzo.
E l'inizio con la sconfitta a Bologna (neo-promosso) lo vissi con la tranquillità di chi aveva già chiaro tutto.

Poi, invece, arrivò l'estate del '97 che rovesciò il tavolo da gioco quando non ci speravo più.

Quindi, se è stato un percorso di avvicinamento a tappe, per me è da lì che si parte.