00 29/11/2016 20:22
Er Matador, 29/11/2016 19.43:


Ma il peggior ricordo di quel ciclo tecnico rimane un altro: come è stato affrontato il derby decisivo?
Da parte loro con tutta l'antisportività del caso, ma con l'atteggiamento giusto sul piano della carogneria e del vincere a tutti i costi.
Da parte nostra alla stregua di un compitino qualsiasi, come se si trattasse di una partita qualsiasi, senza aggiungere altro sul piano del mestiere e del carattere.
Una merda umana d'importazione, e alla guida di un'associazione a delinquere abusivamente insediata in casa nostra, che capisce e "sente" più di noi una partita come quella: quella è la ferita più difficile da rimarginare.



Questo, questo soprattutto.
La bonomia e la sportività di Pioli mi stanno definitivamente sulle palle da allora. Si fece pecora e il lupo se lo mangiò.
Da allora l'avversione è per lo stereotipo: Pioli è come dire Donadoni, è come dire Prandelli (anche se Prandelli come persona è molto peggio, essendo un ipocrita fatto e finito), è dire il settentrionale di buone maniere e di poche misurate parole. Basta. Io di questi non ne voglio vedere più per anni e anni, e questo perché - anche per me - quella ferita è ancora aperta.


Poi sul resto, sulle dimissioni e/o sui pugni da sbattere sul tavolo di Lotito sono molto molto più morbido. Primo, perché trovo troppo facile (e anche un po' volgare) fare gli splendidi coi contratti degli altri: se uno è talmente coerente e signore da lasciare i soldi sul tavolo gli batto le mani, ma se non lo fa non riesco a criminalizzarlo. Secondo, perché la Lazio attuale è un club che sta nella terra di mezzo, in linea di massima ci finisci quando la tua carriera non è ancora sbocciata del tutto o quando sta appassendo. E in entrambe le situazioni è molto pericoloso fare gli splendidi, perché farsi la nomea del rompicoglioni è un attimo e se non sei nel pieno del tuo fulgore rischi che ti facciano fuori dal gioco. Certe smargiassate puoi farle se sei Mourinho, Guardiola, Ancelotti: tanto hai già un conto in banca milionario e fuori dalla porta hai la fila dei club pronti ad assumerti. Se sei Pioli o Petkovic (o Inzaghi, o Reja, o Delio Rossi, o Papadopulo, o Caso), e soprattutto se vai alla Lazio di Lotito - mica al Psg o al Mancity - devi essere pronto ad adattarti alla situazione che troverai. Lo fanno tutti. Lo sta facendo Paulo Sousa alla Fiorentina, lo fa Sarri al Napoli, e prima di loro Montella e Mazzarri, e chissà quanti altri in giro per il mondo. E' il destino dei club di questa fascia qui, dei vorrei ma non posso. Sopra, i giocatori per vincere più o meno te li comprano. Sotto, il problema di vincere manco è considerato. Noi siamo nel mezzo: abbiamo i sogni di una grande e il portafoglio di una piccola. Ma tutto questo non può e non deve ricadere sulle spalle dell'allenatore di turno.