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Stanotte l'ho sognato. Un sogno lunghissimo, che deve aver preso un gran bel pezzo della notte. Ve lo riassumo al massimo. Dopo aver puntato diverse decine di euro sulle merde a 2,20 (cosa che peraltro ho già fatto davvero), al fischio d'inizio esco di casa e decido di andarmene in giro.
Incontro un gigantesco Pagliuca (poteva essere alto due metri e mezzo) e inizio a chiacchierarci. Dopo avergli chiesto con quante altre centinaia di donne era stato, mi dice che è amico di Pioli e che se voglio posso andare a vedere il derby dalla panchina, e di mettermi gli scarpini che se ci fosse stato bisogno mi avrebbe fatto entrare. Vado verso lo stadio ma senza fretta, attraversando una città deserta con la macchina. A un certo punto, dalle parti di Ponte Milvio, alzo gli occhi e vedo che su un palazzo c'è un display con il risultato della partita: è 0-0, ma nel giro di un attimo si trasforma in 0-2 all'intervallo. La buona notizia è che si tratta di un Roma-Lazio, quindi siamo noi in vantaggio! Mi affretto e arrivo allo stadio, dove apprendo che i gol sono stati segnati da Kalinic, finalmente rilanciato da Pioli, e da Tommaso Rocchi con un tiretto da lontano tipo quello di Salas a Torino nel 2000-01: pallone deviato da una zolla e Scesni beffato come Van der Sar. Tempo di entrare nella pancia dell'Olimpico e siamo già sullo 0-3 a inizio ripresa, gol di Biglia; non ho ben capito se su punizione o su rigore. Arrivo negli spogliatoi e sistemo la mia roba (giaccone, un pc e un Ipad...) nell'armadietto, poi vado verso il campo. Mi dicono che ormai è troppo tardi per entrare e che dovrò seguire la partita da dietro una vetrata ad altezza campo: proprio in quel momento andiamo sullo 0-4 con un tiro da fuori di un centrocampista straniero. Non si capisce chi sia stato, chiedo il nome del marcatore e scherzando mi rispondono "Schalke" (Schalke 04, battutona...). Sono in pieno godimento quando arriva il gol dell'1-4 segnato da Aquilani, che mi fa rosicare e mi permette di accorgermi che poco lontano da me c'è un gruppetto di comunicatori romanisti tra cui riconosco Marione e Max Leggeri. Ma poco dopo la Lazio segna ancora con un giocatore mancino di colore che a me pare Oba Oba Martins, ma in realtà mi dicono essere Minala. Finisce 1-5, abbiamo incredibilmente vendicato quell'onta e io salgo sugli spalti per insultare i tifosi della Roma che stanno sfollando. Poi, purtroppo, mi sveglio.
[Modificato da Mark Lenders (ML) 22/03/2016 12:17]