00 17/03/2016 21:51
Faccio fatica a salvare qualcuno e allo stesso tempo a trovare un solo capro espiatorio.
Pioli è stato disastroso, ha sopravvalutato la sua squadra pensando che potesse reggere un 4-2-3-1 che era sbilanciato l'anno scorso, quando tutti correvano, e soprattutto - come gli ha rimproverato Condò - non ha capito o non ha fatto capire che partita voleva fare.
Ma che dire dei giocatori? Che dire di un portiere che non para, di una difesa che lascia tirare gli avversari anche se è schierata, di una fase offensiva che si basa solo su cross buttati dentro alla cieca, senza un briciolo di precisione? E che dire di una società che in estate aveva definito l'organico "difficilmente migliorabile"? Non ci sono innocenti e questo è il degno epilogo della stagione, coerente con tutto il resto. A questo punto manca solo la ciliegina di un altro derby perso, probabilmente anche male.
In tanti abbiamo pensato di uscire all'intervallo, poi siamo tornati quasi tutti su. Perché fondamentalmente eravamo storditi, incapaci di reagire, di prendere una decisione. Siamo rimasti lì a guardare lo sfacelo più o meno in silenzio. Non c'era neanche rabbia, solo un senso di sconfitta definitiva e rassegnazione. Una partita da fine impero come Lazio-Milan di Coppa Italia del 2001-2002, quando dopo la doppietta nel giro di due minuti di Javi Moreno rimanemmo lì a contemplare la fine dell'era Cragnotti. E un paio di mesi dopo sarebbe arrivato l'1-5 nel derby. Stavolta la fine del ciclo presidenziale avrebbe un sapore completamente diverso, ma purtroppo non è questo che abbiamo contemplato durante un secondo tempo surreale: abbiamo contemplato la palude, abbiamo respirato l'odore della putrefazione.
Marchetti, Basta, Konko, Bisevac, Gentiletti, Radu, Lulic, Parolo, Mauri, Klose e Matri: non sono necessariamente i peggiori della rosa, ma sono 11 e sono calciatori in declino atletico, se non addirittura - in 2-3 casi - dei calciatori finiti. Metà dell'organico è più che spremuto, inadatto al calcio aggressivo che vorrebbe Pioli e che potrebbe volere un suo eventuale sostituto giovane e ambizioso. Il nuovo allenatore andrà scelto anche tenendo presente questo fatto, visto che i giocatori di cui sopra sono difficilmente vendibili. Mi dispiace (perché fino all'anno scorso l'ho stimato) ma oggi è arrivata anche la certificazione del fallimento di Tare, al punto che valuterei seriamente di sostituire anche lui. Questa è una delle Lazio più brutte dal ritorno in Serie A e va azzerata, costi quel che costi. Non ci sono incedibili: bisogna fare cassa e voltare pagina.