00 27/08/2015 09:04
Il messaggio deve essere chiaro. la Champions' era un'opportunità, ma non un obiettivo inderogabile. Continuo con il mio mantra: non volevo arrivare terzo, proprio perchè con il ranking uefa che abbiamo oggi e con la politica di mercato che la Lazio ha sempre avuto da Zarate in poi e che ha confermato quest'anno, il rischio di un'imbarcata era alto. E dopo un'imbarcata l'aria diventa irrespirabile, perchè sembra che qualcuno non vede l'ora di tirare merda.
Ma la sconfitta di ieri non è un disastro inimmaginabile, bensì una conseguenza diretta del modo in cui siamo arrivati a giocarci la Champions', ovvero quasi per caso, per otto partite irripetibili giocate da fenomeno da Anderson. Rientriamo nei ranghi, pensiamo a fare un buon campionato e una buona EL, per far crescere il nostro coefficiente UEFA e giocarci il prossimo giro di preliminari da testa di serie, mettendo intanto in cascina esperienza.
E se qualcuno non se la sente, perchè pensa che giocare la CL sia un suo diritto, si riguardi le due partite con il Leverkusen. Nessuno dei nostri, nei 180 minuti, è stato all'altezza della Champions', nemmeno i "campioni". Un bel bagno di umiltà, per società, squadra, mister e tifosi: dobbiamo ancora mangiarne pane per potercela giocare alla pari con le squadre medie (non grandi) d'Europa.
Ritroviamo lo spirito dell'anno scorso e ripartiamo, con i nostri ragazzini, per crescere e arrivare a meritarci di giocare coi grandi.
Perchè, mettiamocelo in testa, la politica societaria è questa: i soldi prima entrano, poi si spendono. Sbagliato, miope, perdente? Può darsi, ma la realtà è questa, e Lotito e Tare credono che porterà i frutti. Speriamo abbiano ragione.