00 23/11/2014 12:10
Re:
ThomasDoll, 23/11/2014 11:14:

Purtroppo quando si chiedeva Mihajlovic (e prima di lui Simeone...) i pù sostenevano non fossero da Lazio e che l'unico in grado di sostituire Reja era Mourinho o roba simile.
Non capiamo un cazzo, questa è la verità.



Ma chi, questo? Quali sarebbero 'sti "più"? Qualche nostra comune conoscenza con la calcolatrice sempre a portata di mano per calcolare la media punti di Reja, forse...
La sua corte dei miracoli secondo cui i nostri sono tutti bravi e belli, per cui solo Mourinho è meglio di Reja, solo Cristiano Ronaldo è meglio di Candreva e solo Abramovich è meglio di Lotito...
Il laziale medio se gli portavi Mihajlovic avrebbe fatto i salti di gioia, altro che storie.

Er Matador, 23/11/2014 11:24:


Pensa che, secondo me, Simeone non è tuttora da Lazio.



Più che altro, ormai, è la Lazio a non essere da Simeone.

Er Matador, 23/11/2014 11:24:


Nel nostro campionato, almeno a livello tattico, sarebbe uno dei tanti: come è apparso durante la sua esperienza a Catania.



Il fatto che molti abbiano fatto bene a Catania non significa necessariamente che fosse facile. Leggendo i nomi, tra i quali spiccano anche quelli di Montella e dello stesso Mihajlovic, io tendo piuttosto a pensare che a Catania per un po' di anni abbiano avuto tutti allenatori bravi.

Er Matador, 23/11/2014 11:24:

Per questo il riferimento alla testa non costituisce affatto un alibi, ma al contrario un atto d'accusa nei confronti di squadra e giocatori.
Su una cosa, forse, abbiamo idee radicalmente diverse: per me l'approccio mentale viene prima della componente tecnica e ne condiziona gli esiti; per te si parte dalla qualità, poi viene il resto.
Massimo rispetto per la tua opinione, ma ti sottopongo un esempio: perché giocatori dalle mostruose potenzialità, come CR7 e Ibra, non le esprimono a fondo - e quindi incidono assai meno di quanto potrebbero - in troppe partite da dentro o fuori? Perché manca loro qualcosa a livello di personalità: nella testa, appunto.



Discorso complesso. E' vero quel che dici di CR7 e Ibra, è vero che la testa è importante. Però cerchiamo di distinguere: c'è l'approccio mentale del singolo, e quello della squadra.
Per quanto riguarda il singolo, credo che sia una caratteristica innata. La testa ce l'hai o non ce l'hai. Filippo Inzaghi ci nasci, Balotelli pure. E non c'è allenatore che possa farci un cazzo. Quel che può fare un allenatore è lavorare sull'approccio mentale di squadra, e attraverso questo mascherare le eventuali carenze dei singoli valorizzando invece le loro qualità (esempio: Balotelli se lo metti in una squadra che funziona bene a prescindere da lui è anche in grado di darti un valore aggiunto, perché tecnicamente è bravo, mentre va fuori di testa quando gli si dà la responsabilità di essere un leader). Il punto è che di allenatori capaci di creare un approccio mentale vincente allenando squadre di medio o basso profilo ce ne sono pochissimi. Per lo più si tratta di gente con un grande carisma, più che di scienziati del calcio. Pioli non mi pare granché carismatico: non ha un grande passato da calciatore e non ha un'immagine né un eloquio particolarmente affascinante. In questi casi l'unica via per migliorare l'approccio mentale di squadra è rinforzare la squadra stessa. Compri due-tre giocatori forti, il livello si alza, l'asticella degli obiettivi pure, e quando vanno in campo i giocatori si sentono molto più responsabilizzati perché ci credono. In cosa vuoi credere se quando ti giri hai dietro un portiere che non para, davanti a lui gente come Cavanda, Cana e Ciani, in mezzo al campo il solo Biglia capace di dare del tu al pallone e davanti un Klose a fine carriera che azzecca una partita su cinque? Pure se vinci quattro partite di fila dentro di te lo sai, che alla fine certi obiettivi ti sono preclusi. E quindi l'approccio mentale di squadra ne risente...