00 19/10/2014 15:14
Federico Marchetti: 5.5 Malissimo in uscita su Cuadrado, così così anche su Bernardeschi: ogni intervento fuori dai pali diventa una roulette russa. Non un grande referenza per un portiere.
Luís Pedro Cavanda: 7 Sfiora la vaccata d'ordinanza servendo un avversario nel tentativo di evitare una rimessa laterale, ma per il resto è vicino alla perfezione: puntuale in appoggio nel primo tempo, combattivo in ripiegamento nella ripresa. Miracolo a Formello.
Stefan de Vrij: 6.5 Agevolato da un attacco fra l'inesistente e l'insensato, per come non ne sollecita il tallone d'Achille (la velocità), spazza via tutto facendosi sempre trovare al posto giusto. Da rivedere contro altri avversari.
Michaël Ciani: 7 Non accusa le immancabili pause di concentrazione, coprendo anche qualche buco sulla propria sinistra: impeccabile. La coppia con de Vrij sembra formata da due buoni stopper, ma acefala e con movimenti poco coordinati: si aspetta la prova del nove, anche in questo caso.
Ştefan Daniel Radu: 6 Forse il meno in partita nel quartetto difensivo, per come si lascia prendere alle spalle dopo un paio di sortite. Indicatore di giornata comunque positivo, per la serenità e la condizione ritrovate dopo un periodo negativo che sembrava interminabile.
Marco Parolo: 6 Spende malissimo la prima ammonizione, che con un arbitraggio del genere lo espone a rischi colossali. Grande quantità e sempre al posto giusto; la qualità nell'esecuzione tecnica, purtroppo per lui, è un altro discorso.
Lucas Rodrigo Biglia: 6.5 Silenziosa e infallibile regia nel primo tempo dove tutte, ma proprio tutte, le azioni passano dai suoi piedi; soffre quando si tratta di schermare la difesa. Ago della bilancia per gli equilibri tattici, come in precedenza Ledesma; certo, non sarebbe male potersi basare su elementi dalle caratteristiche meno contraddittorie...
Stefano Mauri: 7 Niente di eccezionale negli assist, principe incontrastato negli inserimenti. Tatticamente diligente finché ne ha, sostituito al momento giusto.
Antonio Candreva: 7.5 Mezzo voto in meno per la gestione, più indecisionista che egoista, dei contropiede a campo aperto nel finale: ne spreca uno, ne complica un altro costringendo a misurazioni millimetriche sul fuorigioco quando si era partiti tre contro uno. Partita di grandissima sostanza ma senza nulla togliere alla qualità, fra le migliori di sempre per applicazione.
Filip Đorđević: 7.5 Un cobra, pronto a colpire alla prima occasione e sempre sul pezzo anche nei movimenti senza palla. Centravanti vero, e di livello.
Senad Lulić: 7 Assistendo alle sue giocate, ciò che potrebbe fare e non fa prevale sempre sul suo contributo effettivo: che oggi è però consistente, nonché impreziosito dal gol che stronca il tentativo di golpe arbitrale con un recupero folle. Roba - quella di Peruzzo, non certo la sua - da invasione di campo dei carabinieri, come nel film di Sordi sul Borgorosso.
Ogenyi Eddy Onazi: 6 Dovrebbe rafforzare gli argini in interdizione, ci mette parecchia corsa ma senza incidere come dovrebbe sull'inerzia della gara. Qualche buon pallone recuperato, in compenso.
Diego Martín Novaretti: 6.5 Stesso discorso già accennato per de Vrij e Ciani, al quale dà il cambio sbagliando quasi nulla e concedendosi un paio di uscite palla al piede. Quando la squadra gira, tutti ne beneficiano.
Miroslav Josef Klose: n.g. Pochi minuti nel finale.
Stefano Pioli: 7 In trasferta si va così, per fare la partita e per vincere.
Abbastanza puntuale anche nei cambi, nonostante un pizzico di sofferenza in eccesso che richiederebbe interventi tattici più mirati.
C'è parecchio da lavorare sugli sbocchi offensivi e sulla concretezza complessiva, anche nel rifornire un centrattacco preciso ed efficace: contro la fetenzia viola di oggi, e con due categorie tecniche di vantaggio, non si può lasciare il risultato ancora in dubbio ben oltre il novantesimo.
Altro fieno in cascina, e la sensazione di un buon lavoro sul gruppo.