00 01/06/2021 16:03
Reina 5,5 – E’ totalmente mancato sul più bello, quando la sua esperienza avrebbe dovuto fare la differenza. Forse la sufficienza stiracchiata sarebbe stato il voto più giusto ma le topiche contro Juventus (soprattutto) e Napoli si sono rivelate, alla fine, decisive. E menomale che Lazio-Bruges è andata come è andata. Il suo campionato è finito a Lazio-Crotone, praticamente. Dopo, non ci ha salvato mai. Ciò, ovviamente, non offusca la magnifica serata di Bruges in cui è stato il D’Amico di Lazio-Catanzaro del 1980.

Strakosha 5,5 – Resta la grande serata col Dortmund e nient’altro. Penalizzato oltre i suoi demeriti ma è anche vero che quando era stato ributtato in campo (con la Fiorentina), aveva riaperto nel finale una partita morta e sepolta. Magari non è stato neanche fisicamente bene, chissà.

Luiz Felipe 5,5 – Non so se sia giusto dargli un voto, forse no. La stagione è stata devastata dal suo infortunio. Ringraziamo Nesta, per questo. Alle belle partite contro Dortmund, Juve e Roma (si sa che nei big match raramente tradisce) fanno da contraltare svariate partite mediocri, penso a Spezia-Lazio ma anche al repertorio di orrori di Fiorentina-Lazio.

Patric 5 – Va sempre considerato che è Patric. Fosse stato un giocatore normale, avrei dato anche 4. Stagione mediocre, con qualche prova dignitosa nei vari 1 a 0 striminziti in cui ha fatto la sua parte. L’impegno non glielo contesto mai.

Acerbi 5 – Se lo dovessi giudicare per il solo contributo difensivo, non darei più di 4. È stato un disastro dall’inizio alla fine. E il derby di ritorno è stato solo il botto più fragoroso. Per fortuna ha aiutato la fase offensiva con assist preziosi (pensiamo a quello per Caicedo a San Pietroburgo) ma anche a lanci che sono diventati degli efficaci third passes (pensiamo a quello per Milinkovic per il gol di Immobile al Cagliari o per Lazzari per il gol di Caicedo alla Fiorentina).

Hoedt 5 – Vale un po’ il discorso di Patric. Un punto in più glielo do perché è Hoedt, anche se il giocatore lasciato nel 2016/17 mi pareva molto migliore. Ma forse, anzi sicuramente, lo sopravvalutai io. Di fatto, ha sulla coscienza l’eliminazione dalla Coppa Italia. Ma va detto che ha fatto un discreto girone di CL (6,5, per quelle 5 partite fatte).

Radu 6 – Pesa sul suo capo l’errore contro il Verona. Senza quella follia, sono convinto che la Lazio l’avrebbe anche vinta. E 3 punti in meno sono tanti. Ma il suo contributo è stato comunque preziosissimo e l’abbiamo visto cos’è successo in quel mese – purtroppo, cruciale – in cui è mancato.

Musacchio 4 – La sua terna: rigoretto provocato nei minuti finali di Lazio-Samp (fortunatamente non dato), “assist” col Bayern che disintegra il piano-partita dopo 9 minuti, fallo a un centimetro dal limite dell’area a Udine dopo l’ingresso in campo da 10 secondi. Serve altro?

Armini 4 – Non riesce a trovare uno spazio minimo in una difesa disastrata ma, in compenso, azzoppa Luis Alberto e Leiva in allenamento nel giro di 3 settimane. Fenomeno.

Lazzari 6 – Voto complicato. La resa è peggiorata molto rispetto alla stagione precedente ma, complessivamente, è rimasto abbastanza a galla. Inizio molto problematico, poi, ha messo a referto prestazioni importanti, come Lazio-San Pietroburgo, Lazio-Bruges (almeno per l’espulsione procurata) e derby di andata, la sua migliore da quando è arrivato. È stato, diciamo, l’uomo in più tra novembre e gennaio. Poi, mesi finali contraddittori ma non disastrosi.

Marusic 7,5 – La grande sorpresa. Poteva essere anche 8 se non avesse terminato un po’ in affanno. Affidabile per tutta la stagione in tutti i ruoli. Assist molto belli (penso a quelli di Cagliari-Lazio e Lazio-Sassuolo) e gol spettacolari da punti veri (Atalanta e Udinese). Fisicamente, ha tenuto sempre. Jolly prezioso, efficace e insostituibile.

Milinkovic 8 – Stagione della definitiva consacrazione. Rendimento molto alto, gol, assist, presenza nei 90 minuti senza mai sparire dal campo, salvo rare eccezioni. Giocatore maturato molto, pronto per un top club. Record di gol su calcio di punizione diretto nei 5 maggiori campionati europei.

Parolo 5,5 – Si è, finalmente, tolto la soddisfazione di giocare la CL e di segnare anche 2 gol. Ma il rendimento non è stato all’altezza, indipendentemente dal ruolo ricoperto.

Akpa-Akpro 5,5 – Era partito bene e fino al derby di andata era stato un’arma. Non eccezionale ma un’arma. Il giocatore da far entrare al 60° per tenere il risultato con la sua corsa e la sua dinamicità. Ma scollinato il derby di andata, è precipitato il suo rendimento, fino all’agghiacciante mese finale. La favola della serata col Dortmund resterà nei ricordi e nel cuore.

Lucas Leiva 5,5 – Come direbbe Agresti, “viene sempre travolto”. Questa, purtroppo, è la sensazione che ha offerto, ossia di uno sempre sovrastato dal maggior dinamismo e dalla maggiore gioventù dei dirimpettai. Ma ci ha lasciato l’ultima grande partita della carriera (riteniamo), ossia quella col Dortmund.

Escalante 5 – Non essere riuscito a imporsi nel ruolo con questo Leiva è un dato, a dir poco, sconcertante. Al di là di qualche partita discreta (mi viene in mente un buon Lazio-Napoli) non ha mai offerto neanche la sensazione di essere qualcosa di più di un giocatore appena decente. Del resto, la carriera parla chiaro.

Luis Alberto 6 – Solo i gol e nient’altro. Certo, i gol sono quasi tutto in questo gioco ma nel suo caso, non bastano a rendere più di "appena sufficiente" la sua stagione. In mezzo al campo ha fatto davvero poco, denunciando un’imprecisione nei passaggi da Liverani del periodo 2001/2004.

Cataldi 4,5 – Un discreto spezzone a San Pietroburgo e a Napoli sul 4 a 0. Male, complessivamente. Non ha avuto un numero significativo di occasioni ma non ha fatto davvero nulla per meritarsele. Deludente. Con Patric, forse il più peggiorato rispetto alla stagione scorsa.

Fares 3 – Non riesco manco a dire "troppo brutto per essere vero" perché ha proprio offerto la sensazione che sia questo o poco di più. Il nulla. È riuscito a far rimpiangere Citterio, Sergio, Emanuele Filippini, Seric, perfino Jony, cui almeno riconoscevamo un piede discretamente educato al cross.

Lulic 5,5 – Qualche segnale di vita ma complessivamente alla sufficienza non ci arriva. Peccato, un suo gol col Torino (ci è andato vicino) poteva dare un senso alla sua ultima stagione.

Pereira 4,5 – Partito male, finito peggio. Occasioni non tantissime ma tutte puntualmente fallite. Credo che nel suo caso, più di altri casi, ci sia stato anche un problema tattico. Troppo attaccante per fare la mezzala, poco attaccante per fare la seconda punta.

Correa 5,5 – Arriviamo quasi alla sufficienza grazie a una super CL. Perfino nell’orrenda serata di Lazio-Bayern riuscì a non naufragare. Ma in campionato è stato a dir poco pessimo. Lazio-Milan, l’unica gemma in mezzo a una marea di presenze inutili, perché in questi 3 anni, diciamolo, grazie per quei 2 gol in Coppa Italia, grazie per l’ottobre 2019, ma si è rivelato un giocatore abbastanza inutile. O meglio, inaffidabile.

Caicedo 7 – Vero, è spartito negli ultimi due mesi ma come si fa a dargli di meno? 2 punti col Torino, 1 punto con la Juve, sblocca la partita con la Fiorentina, la chiude col Parma, segna il gol più importante di tutti in CL, quello contro lo Zenit. Poi, altri 2 punti col Crotone e 2 punti con lo Spezia (mi pare che quest’anno non fosse così scontato segnare su rigore…). No, meno di 7 è impossibile considerando il minutaggio.

Muriqi 3 – La sensazione è che sia davvero inadeguato per la serie A. Anche se, va detto, l’ultimo che mi aveva fatto così tenerezza in campo era stato Abel Dezotti, poi riscattatosi alla grande tra Cremonese e convocazioni in Nazionale. Peraltro, Dezotti, giocò sempre fuori ruolo e fece una sontuosa Coppa Italia agostana. Tornando a lui, davvero il nulla. Pure sfortunato perché l’unica grande giocata che fa, l’inzuccata contro il Parma in Coppa Italia, manco gli è stato attribuita come rete.

Immobile 7 – Se qualcuno mi chiedesse: “Cosa vuoi dal tuo centravanti?” la mia risposta sarebbe: quello che ha fatto Immobile da Cagliari-Lazio a Lazio-Cagliari (CL compresa). Ecco, né più, né meno quel contributo là. Parliamo, davvero, di un lungo scorcio stagionale da 9, per me il migliore scorcio di sempre, anche meglio dello scorcio agosto 2017-gennaio 2018. Poi, però, un girone di ritorno abbastanza malinconico con troppe partite giocate male, troppi rigori sbagliati e la brutta macchia di Lazio-Torino che, in fondo al cuore, potrò difficilmente perdonare del tutto.


Inzaghi 6,5 – Mezzo punto in meno per la diade derby-Torino. Lì, bisognava tirare fuori un pareggio al derby e una vittoria col Torino. Sarebbe stato un 7 rotondo. La sua stagione la ritengo positiva, altroché. A mio avviso, è stato il punto di forza della squadra. Ha ricavato davvero il massimo da questa stagione. Sarebbe stato obiettivamente ingiusto, a fronte della terza campagna acquisti fallimentare, chiedergli di più di una qualificazione europea e di un ottavo di finale di CL. E per la CL, è stato, comunque, in corsa fino a 4 dalla fine.


Tare 0 - 30 milioni spesi per una campagna acquisti vomitevole, che si aggiunge a un’altra campagna acquisti altrettanto vomitevole (2019) e a un’altra semi-vomitevole. Dopo 9 anni di elogi (anche miei, mica mi nascondo), da 3 anni è semplicemente una iattura estesa su tutti i fronti: mercato, relazioni, comunicazione, gestione. In un mondo normale, dopo 3 anni di disastri, chiunque sarebbe saltato in aria mentre lui è lì a fare il casting del nuovo allenatore. Che nervoso.