00 18/01/2021 13:20
Reina 7 – Partita quasi perfetta impreziosita dal rinvio che porta al vantaggio e all’uscita su Dzeko che evita il 3 a 1. Se la rischia un po’ con l’uscita su Mkitharyan. Non c’è chiaramente fallo ma va messo in conto un arbitro che può impazzire.

Acerbi 6,5 – Forse il meno convincente del terzetto. La cosa migliore la fa contrastando efficacemente Dzeko nell’azione più pericolosa di tutta la partita della Roma. Probabilmente è proprio lui che tocca il pallone, con Dzeko che prende il suo piede in luogo della palla. È stata l’unica sliding door romanista. Per il resto, gioca una partita robusta ma con più di un'imperfezione.

Luiz Felipe 7 – Quando ci sono i big match, su di lui ci puoi contare. Negli ultimi due anni, fatico a trovare una sua brutta prestazione in una gara di grande cartello: Finale Coppa Italia e Supercoppa, Juve campionato (dicembre ’19 e ottobre ’20), Inter (febbraio ’20), derby. Tutte giocate da 7/7,5. In questo derby, peraltro, neanche ricorre alle maniere forti, che sono, spesso, un suo preciso limite. Il giallo è stato un’invenzione di Orsato.

Radu 7 – Splendida partita, non molla un centimetro fino alla fine. Anche lui si è leivizzato: una grande partita al mese, anche se a differenza del brasiliano, non sempre la sa scegliere. Stavolta ha scelto quella giusta.

Marusic 7,5 – Partita sontuosa per applicazione, efficacia, vigoria. Davanti non combina granché ma non gli è stato manco richiesto. Dietro chiude tutto a doppia mandata, non consentendo a Karsdorp una-sola-giocata-una. Forse la miglior partita da quando è arrivato. Detto, peraltro, che ha un feeling particolare coi derby. È riuscito a non sfigurare manco in quelli persi contro Di Francesco.

Lazzari 8,5 – Man of the match. Due assist e un third pass. Ma ciò che ha impressionato è stato il suo crescendo nel secondo tempo, in cui ha fornito anche giocate d’alta classe, non solo di corsa. Eccezionale. Chiaramente, non gli si chiedono 15 partite all’anno così, ma già se Lazzari fosse solo quello di Parma, avremmo una grande arma in più che, peraltro, c’è stata per larga parte dello scorso campionato e di cui si erano perse le tracce da Lazio-Atalanta a Genoa-Lazio.

Lucas Leiva 6,5 – Non una partita indimenticabile (come Lazio-Borussia Dortmund, per intenderci) ma di grande esperienza e sagacia tattica. Giusta l’uscita, una volta ammonito.

Milinkovic-Savic 6,5 – Primo tempo con qualche ombra, a cominciare dall’errore che gli costa l’ammonizione. Nel secondo tempo cresce, gestendo bene diversi palloni e andando alla conclusione. Ma non è stato il Milinkovic di queste ultime settimane. Ma aveva anche tante, troppe partite sulle gambe.

Luis Alberto 8 – Non solo per i due gol ma per tutto il lavoro fatto. Ha messo almeno 4 palle-gol sui piedi di Immobile e non ha sbagliato un solo pallone durante i fraseggi, a differenza di Parma e di quasi tutte le partite precedenti. Pur se con una dimensione tecnica decisamente diversa – e mi si perdoni, dunque, l’accostamento - vale un po’, anzi, a maggior ragione, il discorso fatto per Lazzari.

Caicedo 6 – La sensazione è che sia stato preziosissimo per risucchiare difensori e disorientare il piano tattico romanista ma, al dunque, ha fatto poco di significativo. Ma ci mancherebbe che ciò fosse un problema, visto il risultato e visto il rendimento di Caicedo.

Immobile 7 – Il gol che sblocca un derby – peraltro nell’azione stessa fa probabilmente la cosa più bella con una grande apertura da sinistra a destra - e lo indirizza in modo netto (anche se la Lazio stava facendo, comunque, meglio della Roma già nei primi 14 minuti) vale già da solo questo voto. Per il resto, corre e combatte, come sempre, ma sciupa un po’ troppo negli ultimi 16 metri.


Akpa Akpro 6,5 – Assist per il 3 a 0 e altre cose buone disseminate qua e là. Giocatore perfetto per il ruolo che gli sta ritagliando Inzaghi. Deve diventare ancora di più uno specialista della mezzora finale. Mi sbilancio. Se continua così può diventare uno dei nostri migliori ricambi di sempre. Non per la qualità intrinseca ma proprio per l'utilità che offre.

Escalante 6,5 – Spezzone convincente, anche se entra nelle condizioni migliori per uno delle sue caratteristiche.

Patric 6 – Non si danno insufficienze a questa partita ma l’unica occasione che subiamo in tutto il secondo tempo (volendo chiamare occasioni quella di Dzeko al ’13 e il tiro 3 metri fuori di Mkitharyan sulla torre sempre di Dzeko) nasce da una sua mezza dormita. Ancora lontano dal Patric irreprensibile pre-lockdown.

Muriqi e Hoedt n.g.


Inzaghi 8 – La partita la prepara in modo perfetto, un po’ come i derby del 16/17. A differenza del 3 a 0 del ’19, in cui avemmo ragione di una Roma ai minimi termini, stavolta c’era di fronte un’avversaria di tutto rispetto, presentatasi alla sfida con una media punti di 2,1. Poi, nel calcio, ci vuole anche l’episodio che fa girare una gara ma bisogna essere bravi a costruirselo e il primo gol tutto sembra meno che fortunoso (anche se la componente fortuna, c’è, se un difensore perde la testa e fa quello che ha fatto Ibanez). Mi è piaciuta molto anche la gestione dei cambi. Stavolta, capisce che non deve togliere gli ammoniti a fine primo tempo e, sornione, aspetta il giallo per Leiva per toglierlo e lo stesso fa con uno stremato e mezzo infortunato Luiz Felipe. Bene, psicologicamente, anche i minuti che regala a Muriqi. Insomma, nessun appunto da muovere, solo congratulazioni (e ringraziamenti) per una partita dominata sotto ogni punto di vista.