00 05/11/2018 10:18
Strakosha 7 – Nel complesso, la migliore stagione. Non ci sono parate impossibili come quella su Caputo ma una prestazione come si vorrebbe sempre: para quello deve, non para ciò che non può, preciso coi piedi, tempestivo nelle uscite (vedi quella bellissima di testa nel secondo tempo).

Acerbi 6 – Continua il suo periodo di appannamento. Ieri, addirittura, un giallo, per lui una rarità. Più che gli errori, non certo commessi in misura rilevante, preoccupa un po’ quella esuberanza ammirata nelle prime uscite e poi vista sempre di meno. Sufficienza di sola stima, sarebbe qualcosina-ina di meno.

Radu 6,5 – Dopo le streghe viste con l’Inter, si riprende la scena, pur avendo di fronte il cliente più difficile. Prestazione di sostanza, come quasi sempre contro squadre non top.

Wallace 6,5 – Un paio di sbavature non gravi quando la partita era ancora in bilico. Nel secondo tempo fa tutto molto bene.

Patric 7 – La tentazione, pensando a chi gli stava usurpando il posto da titolare, è di dargli di più. Fa tutto bene, è ammirevole per abnegazione, voglia e anche per qualche soluzione tecnica tutt’altro che banale. Da spellarsi le mani per come recupera in tackle un pallone al limite della loro area, sprecato, poi da Caicedo.

Lulic 6 – Pesa sul suo groppone il gol preso. È lui che si fa uccellare da Lazzari, andando troppo a vuoto. Per il resto, fa la sua solita partita, anche se non punge granché in attacco.

Cataldi 7 – Non un grande inizio, poi l’angolo per il vantaggio sembra sbloccarlo un po’. Dopo il gol – bellissimo – non ne sbaglia più una, fornendo una lucida regia di mantenimento.

Milinkovic 5 – Una prima mezzora decorosa, poi scompare proprio quando potrebbe emergere agevolmente. Involuzione indecifrabile più che preoccupante.

Parolo 6 – Una partita complessivamente sottotono ma mette il sigillo su una gara che, anche se in quel momento era sotto controllo, avrebbe potuto, comunque, riaprirsi con un nonnulla, sia perché la Lazio è ancora fragile dietro, sia perché la Spal sa anche attaccare discretamente.

Caicedo 7 – Sbaglia una grande occasione all’inizio, poi si riscatta con la grande giocata del secondo vantaggio e, più in generale, con tante buone cose messe insieme. Merita di fare il titolare, in questo momento, anche se con l’Inter non lo avrei comunque messo per ragioni tattiche.

Immobile 8 – Formidabile bomber. Si fatica davvero a trovare qualcosa di simile nella nostra storia recente e non, non solo per la quantità di gol che fa ma per l’incidenza che essi hanno.


Subentrati 6 – Faccio fatica a dare un voto diverso. Senza infamia e senza lode tutti e 3. Certo, se Correa la buttasse pure dentro con regolarità, sarebbe costato il doppio. Un motivo ci deve essere se uno che salta l’uomo con la sua facilità sia costato “solo” 22 milioni.


Inzaghi 7 – Ho detto prima della partita che mi andava benissimo Cataldi contro la Spal in casa ma avrei messo Correa e non Caicedo. Poi, pensando a tutta l’acqua scesa, ho pensato che in fondo non era manco sbagliato cominciare con Caicedo su un campo inevitabilmente pesante. E bene Patric dall’inizio, come ho sperato fino alla fine. In fondo, bene anche Wallace per Luiz Felipe, in questo momento giustamente più avanti nelle gerarchie. Poi, per quella che è la mia idea di questo sport, fatta la formazione giusta, l’80% del lavoro è fatto bene. Almeno quello domenicale.