00 08/09/2017 16:49
Eccomi qua, anche per rassicurare cuchillo.  
Parto dalla base fattuale più consistente, anche se limitata, vale a dire dalla sconfitta con l’Inter: risultato a parte, come valutare la prestazione degli inferiori?
Un'ora di ottimo calcio, il binario di sinistra Kolarov-Perotti continua fonte di gioco, un'organizzazione abbastanza oliata da metacampo in su nonostante l'assenza di Spalletti e Salah.
Eppure, sarà per la presenza di Di Francesco, ma la sensazione d'insieme è stata quella - assai più rassicurante - di una provinciale.
Di una squadra volonterosa e ben messa in campo che però, finita la benzina, soccombe facilmente alle gerarchie tecniche sfavorevoli: anche se limitate alle qualità dei singoli, non avendo l'attuale Inter altro da proporre.
Come Icardi abbia saputo imprimere tanta forza alla conclusione per l'1-1, in una situazione posturale nella quale era difficile persino rimanere in piedi, è una sfida alle leggi della fisica.
Ma, al di là dell'ottima fattura, l'aspetto decisivo è dato dalla realtà di una squadretta che viene colpita alla prima occasione, dopo aver dominato e mancato - anche per sfortuna - l'occasione di chiudere il match: e una fine del genere al cospetto di una presunta grande tocca di solito al Sassuolo o chi per esso, non a un club di prima fascia.
Sul taccuino anche i pessimi automatismi della coppia centrale Manolàs-Fazio, con entrambi i componenti maggiormente a proprio agio in una difesa a tre, e la voragine sulla destra: aperta dal pessimo adattamento al ruolo di Juan Jesus, spalancata definitivamente dall'uscita di Defrel, il cui lavoro oscuro – che però lo annienta come contributo offensivo – evidentemente serviva a qualcosa.
Altre note a margine?
Mettiamoci Kolarov, in ottima forma – anche con la Nazionale – ma passibile di una traiettoria alla Albertini con la nostra maglia.
Mettiamoci il trauma della cessione di Salah, che ha destabilizzato oltre ogni aspettativa il loro gioco offensivo costringendoli a ripartire praticamente da zero.
Mettiamoci De Rossi, che rischia di diventare il nuovo totty – inteso come giocatore bollito di cui non si riesce a liberarsi – ma per motivi tecnici, mancando un reale sostituto anche per la sua versione peggiore.
Mettiamoci Nainggolan, apparso disperso e depotenziato in un assetto tattico ancora da definire: segno ancora una volta di come il salto di qualità, rispetto al disordinato “faso tuto mi” dei primi tempi, dipendesse in gran parte dal suo precedente allenatore.
Mettiamoci soprattutto la cacciata di Spalletti, un ultimo, grandioso regalo del tottismo che ha tolto dai piedi un tecnico per loro quasi perfetto.
Di Francesco è bravo e ne rappresenta una credibile controfigura, sia nella merdosità umana sia nella duttilità tattica: ma rimane per ora un diligente contabile, non un visionario come il pur odioso certaldese.
Non sono particolarmente impressionato neppure dall’acquisto di Schick, e non solo per i problemi fisici nonostante i quali ha assorbito una quota non banale delle loro risorse.
Niente da dire sulle doti tecniche, ma la sensazione complessiva è quella di un elemento tatticamente incollocabile: una sorta di Gabbiadini molto più forte, nulla più.
Ma soprattutto quella di un elemento che non corre, e nel gioco di Di Francesco equivale a una donna vestita in un film di Joe D’Amato.
Facendo mie le considerazioni di Magnopèl

Magnopèl, 06/09/2017 08.53:

Anche col 4312 mettono i tasselli al posto giusto. 
Spero che Di Francesco si ostini ancora un po' col 433.
Per me comunque finiscono tra le prime 4, con più difficoltà ma ci riescono.


correggo leggermente – e in una direzione più ottimistica – solo l’ultima, dando per scontato che i primi due posti siano andati.
Per gli altri due, la concorrenza è rappresentata dalle milanesi.
Un’incognita sul piano tecnico, qualche certezza in più sull’esigenza di un rientro immediato in CL: perché assenti da troppo tempo, perché bisognose di denaro fresco in un contesto societario e di spesa poco limpido.
In parole povere, rischiano di perdere posizioni nel loro unico punto di forza: il Palazzo.
E, senza quel tipo di appoggio, arrivare fra le prime quattro sembra per loro davvero problematico.
[Modificato da Er Matador 08/09/2017 16:53]