00 31/12/2016 12:28
E' vero, la Domenica del Laziale ti rimette a posto con te stesso. Ti ristora lo spirito, ti restaura tutti i pezzettini dell'anima e...ti senti bene. Come quando, dopo una cena importante, col vinello che te fa sembra' il mondo un posto degno di ricevere la tua augusta benevolenza, ti accendi un bel Toscano e "sai" che tremila anni di filosofia sono racchiusi in quelle volute di fumo che si levano per aria. Eppure...eppure la mia Domenica del Laziale fu sui generis. Anzi, fu proprio "stronza" perché noi perdemmo e i cani vinsero. Ma era la terz'ultima del campionato '73-'74, Chinaglia segnò il più bel gol di testa della carriera (cercatelo su you tube, una torsione della madonna in sospensione, Giaguaro Castellini proteso in volo inutile e palla insaccata all'incrocio opposto) ma il Toro vinse 2-1 (quell'anno ci tolse 4 punti su 4. Ciccio "tira 'n artro rigore" Graziani ci purgò all'Olimpico. Piansi. Dieci anni dopo pianse lui e altri settantamila cojoni nello stesso stadio, mentre io me facevo le pippe in curva Nord insieme ai Reds). Le mmerde, però, sconfissero la Juve. Insomma, sconfitta nostra e vittoria loro. Ma io, quel pomeriggio, alla fine delle partite, non piansi perché lo sentivo, lo sapevo: sarebbe stato Scudetto. E, la domenica successiva, tornai a piangere. Di immensa e irripetibile gioia. Forza Lazio e sempre sempre sempre romammerda.
[Modificato da boks xv 31/12/2016 12:31]