Er Matador, 19/01/2017 01.24:
Qualcuno ha scritto che con Bielsa o un altro tecnico di prestigio non sarebbe arrivato un nuovo allenatore, ma una nuova presidenza: sintesi perfetta, a mio avviso.
Perché un allenatore diverso dal solito miracolato di provincia - purché sostenuto dalla dirigenza - implica un cambiamento radicale: nella filosofia societaria, innanzitutto, e nella gestione dell'area tecnica, da un lavoro più approfondito su singoli e tattica a una politica disciplinare più rigorosa.
Un Sampaoli non avrebbe imposto un cambiamento di dimensione, ne avrebbe rappresentato l'emblema e la dimostrazione col solo fatto di accettare la nostra panchina.
Credulone! Fai il cinico dicendo che la gente la prendi per il culo una volta sola e poi abbocchi a 'ste baggianate? Maddai, per cortesia...
La dimensione delle squadre la fanno i giocatori, non gli allenatori. Perfino il grande Guardiola, senza Messi e compagnia, è un po' meno grande.
Mi dovete convincere che Sampaoli* fin qui avrebbe fatto più di 40 punti e turno passato in Coppa Italia con questa rosa. Oppure che avremmo avuto un centravanti migliore di Immobile, per dirne una. Io penso che avremmo avuto grandi articolesse sui vari Rivista Undici e L'Ultimo Uomo, al massimo. Roba per nerd del pallone buoni a farsi le pippe solo con l'esotico...
(* adesso è Sampaoli, dopo che Prandelli si è coperto ancora una volta di ridicolo e dopo che Bielsa si fa corteggiare non dal Real o dal Bayern, bensì dal Lilla...)
Er Matador, 19/01/2017 01.24:
Essere a un punto dalla Champions League significa grossomodo puntare al terzo posto.
Ci siamo già arrivati, sappiamo com'è proseguita, e la gente la prendi per il culo una volta sola.
La genesi dell'agghiacciante dato sulle presenze a Lazio-Atalanta è tutta qui, nel capitale di passione e credibilità scientemente distrutto con la scorsa, sciagurata stagione.
Due anni fa, te lo ricordo, al terzo posto ci siamo arrivati. E anche senza colpi a gennaio. E per poco non arrivavamo secondi, addirittura.
Che poi penso sia anche giusto rimarcare le difficoltà di tutti, a gennaio: compresa la Roma e compresa pure la Juve.
Tu giustamente ti riferisci al fatto che dopo quel terzo posto non venne mosso un dito: e qui sfondi una porta aperta. Siamo stradaccordo su questo.
Però allora logica vorrebbe che si credesse al terzo posto, un obiettivo che come si è visto è lotitianamente raggiungibile, e poi si boicottasse la prossima stagione in caso di mercato estivo al risparmio. Boicottare adesso che mi rappresenta?
Io credo che i motivi di quelle 12mila presenze siano altri: 1) scazzi interni alla curva; la vera notizia era la nord semideserta: alla nord fino a qualche anno fa potevi dire di tutto, ma se non altro aveva il pregio di seguire sempre la Lazio a differenza di tanti benpensanti. Adesso manco più quello. Diabolik parla parla ma non conta più un cazzo, mi pare evidente. E però non sono spuntati fuori altri capi carismatici. E' una curva acefala, divisa su Lotito (rectius: divisa sul seguire la Lazio a prescindere) e divisa sulle barriere. E' una curva ridicola, attualmente. Una curva finita. 2) questa Lazio a un punto del terzo posto andrebbe benissimo e saremmo tutti contenti come delle pasque se non fosse che ogni stramaledetta domenica non ti puoi godere il tuo risultato perché le merde maledette vincono sempre e qualunque cosa tu faccia loro stanno comunque sopra; questo è il vero, grande antidoto all'entusiasmo laziale. E però io non posso accollare il fatto che la Roma è stabilmente diventata una squadra da > 80 punti né a Lotito, né tantomento ai suoi dipendenti. Al limite siamo perfino più colpevoli noi, che da romani e da laziali stiamo assistendo passivamente a una porcata incredibile come quella che si sta consumando sullo stadio e che rischia di segnare pesantemente il nostro futuro di tifosi. Dovremmo scendere in piazza, fare un casino della madonna, e invece stiamo a pensa' a Lotito: se fossimo antiromanisti come siamo antilotitiani le merde non avrebbero vita cosaì facile.
Er Matador, 19/01/2017 01.24:
L'unica ideologia responsabile di tutto questo è il lotitismo.
Su questo sono d'accordo, ma per me lotitismo = Lotito. Non giochiamo con le parole e con i concetti. La dimensione della Lazio dipende da Lotito ed eventualmente è solo con lui che ce la dobbiamo prendere. Rifarsi su Inzaghi, o su qualunque professionista che accetta le sue offerte economiche in un libero mercato è da vigliacchi. Massacriamoli perché non sanno allenare o perché non sanno giocare, non perché hanno scelto di venire alla Lazio. I professionisti vanno dove li chiamano e non è un loro problema se quei club non possono permettersi di meglio.