00 19/02/2016 09:34
MARCHETTI 6.5-Poco lavoro ma svolto con buona autorevolezza, anche su tiri insidiosi che potrebbero rendere fatale una respinta approssimativa. Fosse sempre così...
KONKO 5-Un fallo da rigore così sgangherato e gratuito è da Terza Categoria. Il resto poca cosa, anche se molto più vicino alla linea di galleggiamento.
MAURICIO 6.5-Le maggiori difficoltà incontrate col non più giovane, ma scaltro, Umut Bulut lasciano il dubbio che la tranquillità con cui ha affrontato il resto della gara dipendesse anche da avversari non proprio minacciosi. In ogni caso sbaglia pochissimo e si rende pericoloso anche sui calci piazzati.
HOEDT 6.5-Ha il merito di non strafare nella propria area. Ha il demerito di non strafare – o perlomeno di tentare troppo poco – nell’altra, dove gli standard difensivi europei e un reparto al collasso lasciano non poche opportunità. Conferma miglioramenti al di là di ogni aspettativa, soprattutto dopo le prime prove.
RADU 4-Sbaglia quasi tutto lo sbagliabile, sia nei movimenti sia nell’esecuzione degli interventi, con diagonali volonterose ma quasi sempre fuori tempo. Non era in condizione di scendere in campo.
PAROLO 5.5-Un tiro da fuori e poco altro. Più ancora della scarsa qualità, indispone l’atteggiamento da parastatale nel limitarsi al compitino senza iniziative. Chi non ha la personalità non se la può dare: ma allora quello dello scorso girone di ritorno chi era?
BIGLIA 6.5-Buona direzione del traffico a centrocampo sia pure con la sensazione che giochi in economia: nel secondo tempo si capisce perché. Positivo, comunque.
MILINKOVIĆ-SAVIĆ 6-Giocatore europeo, che si trova nella propria acqua a contatto col calcio continentale. Il più pericoloso, o forse l’unico, al tiro ma con una precisione da fuoco amico. E in questo gioco centrare la porta ha ancora una qualche importanza.
FELIPE ANDERSON 5.5-Media fra l’applicazione, utile per la squadra, e la qualità delle giocate. L’importante è che scenda in campo con quell’atteggiamento, il piede caldo prima o poi lo ritroverà.
MATRI 3-Sull’intervento alla disperata di Denayer, basterebbe coprire il pallone per frapporsi tra palla e avversario guadagnando rigore ed espulsione: cose che si imparano prima dei dodici anni, perlomeno se si intende giocare in quel ruolo. Nel secondo tempo entra in area della sinistra e, con due compagni liberi, serve quello sbagliato con un passaggio sbagliato. Chi ha pensato che potesse diventare un rinforzo ne deve rispondere.
LULIĆ 5-Ricorda Bogarde quella volta che Van Gaal, in un eccesso di sperimentazione, lo schierò all’ala. Volonteroso ma totalmente inefficace.
CANDREVA 3-Il suo spezzone è un distillato di ottusità calcistica, a causa della quale la Lazio smette di giocare da squadra. Da prenderlo a pedate.
KLOSE 6-Limitatamente al quarto d’ora finale il suo lo fa ancora, ma nel ruolo di playmaker offensivo in cui si è involuto durante questo evitabile finale di carriera. Non contribuisce a colmare il vuoto in fase di finalizzazione.
MAURI s.v.-Se si puntava su di lui, non era il caso di lasciargli qualche minuto in più?

PIOLI 5-Almeno metà delle partecipanti alla massima serie italiana avrebbe battuto un avversario tosto, esperto finché si vuole, ma di una modestia tecnica e difensiva imbarazzanti.
La squadra tiene bene, ma senza la cattiveria – o addirittura l’intenzione – di affondare il colpo.
Negli ultimi metri, poi, si recita a soggetto senza l’idea di uno schema: d’accordo l’indecente modestia dei singoli nel ruolo di centravanti, ma gioco e movimenti dovrebbero essere farina del suo sacco.
[Modificato da Er Matador 19/02/2016 09:41]