Meno amati (in assoluto o rispetto al comune sentire)
Sergio Conceicao: non so, lo ritenevo non all’altezza del livello tecnico del resto della squadra e mi stava discretamente antipatico perché protestava tanto e a sproposito, però ciò non toglie che il suo bilancio finale sia nettamente in attivo ai miei occhi
Giannichedda: sarà che ero troppo legato al ricordo di Almeyda, ma insomma, il giocatore che sa solo distruggere per me o è Almeyda o mi dice poco
Chiesa: grande delusione e antipatico come pochissimi
Foggia: dalla Nazionale all’oblio, e persona molto discutibile
Cruz: peggio di Chiesa, pensavo fosse un ottimo affare
Dias: giocatore che gli avversari odiano ma i tifosi (almeno io) non è che amino. E poi caduta libera con tinte di follia. Marchetti in questo un po’ gli somiglia
Hernanes: sempre detestato la retorica del personaggio che costruiva chiese in salotto col figlio, mai entrato nel cuore il calciatore, maree di partite di nulla totale ed equivoci
Konko: vittima perpetua d’alito di vento, un cuor di leone di cui non ricordo alcuna partita importante giocata alla grande, anche perché si chiamava fuori molto prima
Lulic: un simbolo eterno. Un giocatore che ho spesso difeso e che ha fatto tanto. Eppure non riuscirò mai a tagliare i ponti con una certa freddezza/indifferenza che mi comunica
Mauricio: l’impostore, il re degli imbrogli, colui che riuscì per spacciarsi per calciatore e finì a giocare addirittura in Serie A