00 26/05/2015 14:57
Re: Re:
Mark Lenders (ML), 26/05/2015 12:56:



Molto centrato il paragone con l'ultima Fiorentina, molto specifico. Lo condivido.
Io ero rimasto dentro il Grande Raccordo Anulare e a questo proposito aggiungo anche un'altra cosa.
Ci avete fatto caso (non ne dubito, in realtà) che tutte le volte in cui avremmo potuto dargli la botta finale non ci siamo riusciti? Pensate che sia un caso?
A me la spiegazione pare ovvia. La Lazio spesso arriva al derby da sfavorita e proprio grazie a questa consapevolezza riesce a fare grandi partite umili, laddove la roma paga la sua genetica supponenza.
Invece quando li vediamo in difficoltà siamo noi a peccare di presunzione, dimenticando che il derby è una bestia bruttissima. Io per primo. Ieri dopo il pareggio di Djordjevic ho urlato "Andiamo a vincerla". Dal mio divano, ma tutta la curva nord nello stesso momento cantava "Bisogna vincere". E' lì che abbiamo perso. Loro per una volta hanno tenuto un profilo basso e ci hanno fottuto. Il ribaltamento dei ruoli cittadini. Aver tradito me stesso mi fa male ancora più della sconfitta.



E' vero, si respirava l'atmosfera del derby del barista, che giocammo pure discretamente per la verità, o di quello indegno, forse il peggiore di sempre dopo quello storico del 2002, del laser su Muslera.

Io dopo il pareggio ho urlato "pjamose er pareggio". Non sono né un veggente, né un cagasotto, né un guru del calcio.
Dallo stadio, se riesci a mantenere lucidità -nel derby non è facile-, riesci a "vedere" particolari che nemmeno 50 telecamere riuscirebbero a proporti. Non riconosci i giocatori, ma "vedi" le facce, le espressioni, i gesti. E soprattutto capisci al volo se sono sinceri o forzati. Djordjevic che va a recuperare la palla in fondo al sacco è stata solo coreografia.