00 23/03/2015 02:30
Vista dallo stadio, credo di essermi perso troppe cosette per fare le pagelle bene.
Poi sono tornato adesso e c'ho sonno e quindi sarò breve, come soleva dire Pipino.

Basta, De Vrij e Biglia sono tre grandi giocatori. Soprattutto De Vrij, che è uno dei segreti di questa squadra. Fa reparto da solo, ha una classe pazzesca ma oggi - tanto per dirne una - non ha lasciato un pallone di testa a Toni. Il che significa che sa anche combattere.
Mi è piaciuto tantissimo Parolo, per il quale in genere non impazzisco e che invece oggi ha giocato una partita sontuosa in un ruolo che ho sempre pensato non troppo adatto alle sue caratteristiche.
Ho rivisto scattare Candreva al massimo della velocità, ed è importante per il suo tipo di gioco. E sempre a proposito di velocità, quella della palla sulla punizione del gol è stata impressionante. Non me ne ricordo una così potente. Non dal vivo almeno.
Di Anderson c'è poco da dire. Stato di grazia, si chiama, ormai fa anche i gol alla Luca Toni. Però se lo merita perché lo trovi anche in difesa e a pressare quando gli avversari ripartono, cosa che fa quadrare i conti di un modulo sulla carta molto spregiudicato.
Io comunque mi coprirei sempre un po' di più togliendo Mauri, che oggi - come già a Torino - non mi ha convinto granché. Quando Lulic sarà di nuovo pronto per giocare 90' il 4-4-2 diventerà una soluzione interessante.
Detto tutto ciò, la nota più lieta della serata per me è stato il secondo tempo. Nel senso: che la Lazio fosse capace di tritare gli avversari come nel primo si sapeva. Il problema, fino a un certo punto della stagione, era che quando calava il ritmo assistevamo a un ritorno degli avversari, che prendevano in mano la partita. Da un po' questo non succede più. Da un po' la squadra riesce anche a gestire il risultato e ad amministrare le forze senza rischiare nulla in termini di occasioni e senza nemmeno concedere troppo campo o troppo possesso. Questa è la crescita che io invocavo e che finalmente sto iniziando a vedere con continuità. Questa non è più la squadra zemaniana che quand'è in giornata fa le fiamme e quando non lo è prova pateticamente a giocare nell'unico modo che conosce ma a velocità dimezzata. Grazie soprattutto alla grande qualità tecnica di una buona metà dei titolari questa è una squadra che ha sempre più soluzioni e che usa sempre meglio lo spazio. Dallo sterile possesso palla sulla trequarti avversaria che vedemmo a San Siro alla prima giornata alle ficcanti ripartenze di stasera c'è un abisso. Faccio tantissimi complimenti a Pioli perché pur apprezzando una parte del suo lavoro avevo grossi dubbi sul fatto che riuscisse a salire anche questo gradino. E comunque mancano ancora 10 partite di campionato e una o due di Coppa Italia: non è ancora arrivato il momento di farci i pompini a vicenda.

[Modificato da Mark Lenders (ML) 23/03/2015 02:31]