Se lo salute lo assiste sarà molto utile alla causa. Ci vuole un episodio, un gol, un ciclo di tre o quattro partite giocate con continuità, e la cappa di negatività e scetticismo che lo circonda finirà per svanire. Il talento non gli manca, secondo me ha anche voglia di scrollarsi di dosso la brutta fama che lo precede.
Il caratteraccio non mi preoccupa, temo di più le classiche difficoltà di ambientamento che coinvolgono i britannici, intesi come popolo prescindendo dalla professione, che sbarcano in Continente. Dalla lingua alla tattica esasperata (nel suo caso), passando per la birra preferita, le novità per gli inglesi non fanno mai rima con opportunità. A meno che non siano rockstar e non si comprino una cascina con vigneti e piscina olimpionica nel Chianti.
Ricordo un'intervista al vecchio Jan Rush, che si lamentava della cucina italiana perché a Torino non riusciva a trovare i suoi fagioli in scatola preferiti.
Un altro nemico da non sottovalutare è la stampa inglese che lo seguirà con la solita morbosità e che ha già provato a far danni quest'estate. Però qui a due mila chilometri di distanza potrebbe riuscire a fregarsene con più leggerezza.
[Modificato da ReflexBlue74 10/07/2015 15:38]