00 27/12/2014 13:56
C'è una leggerezza nella formulazione della domanda, perché le statistiche riportate sono sia statistiche di eccellenza che statistiche poco gratificanti, come i dati sulle palle rubate, i controlli sbagliati, le percentuali di passaggi in trasferta. La Lazio è terza in campionato e un risultato simile porta in dote, ovviamente, statistiche più belle che brutte, ma a maggior ragione è affascinante leggere le statistiche "brutte", quelle non in linea non solo col terzo posto, ma neanche con la metà classifica, per arrivare a quelle in cui la Lazio è fanalino di coda. Per rispondere concettualmente alla tua domanda, ti dico che io amo le statistiche perché cerco di vedere il calcio come un linguaggio, e i numeri come un tentativo di decostruzione, derridianamente parlando. Laddove la Decostruzione filosofica mette in risalto i significati sottesi di un testo che si insidiano nel non detto, negli spazi vuoti, allo stesso modo le statstiche sportive danno vita a ciò che non compare nel testo, ovvero il tabellino, la classifica. A differenza della decostruzione filosofica, che mira a distruggere o capovolgere le centenarie e ammuffite teorie metafisiche deduttive, la decostruzione calcistica non vuole fare altro che confermare il senso del linguaggio calcistico, che a differenza di quello filosofico è un Dio acquisito, non discusso. Le statistiche hanno dunque più un senso biologico, sono i geni, anzi: gli alleli dei geni, quei tratti che le squadre hanno nel DNA e che non sanno di avere, ma che hanno condotto esattamente a quei risultati, col beneficio del caso