Lazio-Virtus Bassano

Sul collettivo. Primo tempo opaco, per usare un eufemismo, a causa di una trasmissione di palla fuori sincrono.
Gli interni, Lulic e Parolo, si proiettavano in avanti in anticipo rispetto alla costruzione della manovra e così si aveva l'effetto di schierare cinque o sei giocatori in linea a ridosso dell'area di rigore. Dalla mia postazione privilegiata vedevo chiaramente circa quindici o sedici uomini (i loro più i nostri) schiacciati su una linea orizzontale.
Di positivo, i meccanismi che riuscivano a sganciare i nostri esterni. Soprattutto Basta.
Giudicare il secondo tempo è un po' complicato. Dopo il primo gol ci siamo sciolti (con due accezioni opposte) sia noi sia loro. E non a caso la prima rete si è sviluppata con pochi uomini, senza l'affollamento che ha caratterizzato la prima parte dell'incontro. Da lì in poi la gara si è trasformata in un'amichevole infrasettimanale.

Sui singoli nuovi. Ok, loro erano un manipolo di pellegrini ma le sensazioni destate dall'olandese sono molto incoraggianti. Dove deve stare lui sta, quello che deva fare lui fa. Sembra un piccolo Klose della difesa. Attendiamo ovviamente impegni più probanti.
Parolo insignificante. Purtroppo nei suoi confronti sono prevenuto. Secondo me abbiamo acquistato un prezioso gruzzolo di cinque o sei gol che baratteremo con una trentina di partite inutili.
Basta mi piace. Sì, sbaglia qualcosina, ma la sua gagliardia e la sua determinazione sono una ventata di aria fresca. Ah, che bello uno che ci mette il piedino. E la caviglia. E il ginocchio. E la gamba tutta.
Djordjevic. Leggere il corposo tabellino e non vedere il suo nome è sorprendente, ma non ha fatto nulla per meritarsi la rete. E non mi pare abbia contribuito alle segnature e/o alle azioni più salienti.