00 17/07/2014 11:43
Dopo averlo fatto con il calciomercato (fin qui poco esaltante se lo consideriamo in sé e per sé eppure - forse - rivalutabile se comparato a quello delle altre) vorrei contestualizzare un attimo anche la situazione ambientale. Lo spunto inevitabilmente nasce osservando quello che sta succedendo in queste ore in casa Juve, ma è solo la punta dell'iceberg.
Insomma, i laziali disertano lo stadio perché non ne possono più della mediocrità di Lotito. I milanisti sono stati un attimo rabboniti con Inzaghi, ma l'anno scorso erano quattro gatti inferociti con Berlusconi che gli ha fatto vincere 5 Champions e 8 scudetti. Gli interisti cercano di capire che pesce è Thohir, ma in linea di massima già si sono rotti il cazzo e comunque già due anni fa, a soli 24 mesi dal Triplete, contestavano Moratti. I napoletani, con una finale di Coppa Italia ancora da giocare (e da vincere!), qualche mese fa hanno messo diversi striscioni contro De Laurentiis perché ormai il terzo posto gli va stretto. I romanisti stanno festeggiando il loro trentesimo scudetto d'estate, ma l'anno scorso di questi tempi prendevano a selciate le macchine dei giocatori. Mo' pure gli juventini, dopo 3 scudetti e 2 Supercoppe in 3 anni, si dimettono da tifosi e da allenatori perché la società non riesce a comprare Sanchez e Cuadrado e perché si sono rotti il cazzo di stravincere in Italia con 102 punti e pretendono di andare a fare la guerra al Real Madrid, al Barcellona e al Bayern Monaco.
Ma non sarà che siamo tutti ancora prigionieri del passato? L'Italia è un disastro, le imprese chiudono e non riaprono, la disoccupazione aumenta, i risparmi delle famiglie si stanno esaurendo, la stessa Serie A è scesa a livelli da campionato turco (tant'è che nelle coppe facciamo ridere e la nazionale esce al primo turno ormai da due Mondiali) e le prospettive sono ancora peggiori se è vero che il Milan si "rinforza" con Alex, l'Inter con Vidic, il Napoli con Coulibaly, la Juve con Morata, la Roma coi pensionati Cole-Keita-Emanuelson e deve mettere tutto il suo budget su Iturbe perché quelli più forti (che avrebbe anche potuto comprare, alle stesse cifre) di venire in Italia non ne vogliono sapere. Nella vita normale, chi più e chi meno, abbiamo imparato a ridimensionare i nostri obiettivi e le nostre pretese. Perché quando indossiamo i panni dei tifosi di calcio non riusciamo a farlo? Perché ragioniamo ancora come ragionavamo 10 anni fa? Io credo che - ancora più del solito - stiamo usando il calcio per dimenticarci della realtà. Ma anziché riuscirci, come succedeva quando il paese se la passava meglio, finiamo per riempirci di ulteriore frustrazione.
Questo stato d'animo non è un problema laziale, è un problema italiano. Il problema laziale è che nello sfascio generale le merde sembrano i meno sfasciati. Sembrano. E magari lo vinceranno anche 'sto scudetto, ho ancora più paura dell'anno scorso a riguardo. Però quanto potranno durare? Se la Juve della famiglia Agnelli, con lo stadio di proprietà e il bacino d'utenza più vasto d'Italia soffre, cosa vi fa credere che il progetto industriale di un medio uomo d'affari americano e della banca di un paese che sta fallendo abbia vita lunga?