ℬaruch
00domenica 12 aprile 2015 17:19
No, è che con risultato inverso staremmo andando allo scontro diretto a -6, a cavallo dei quarti Champions dei bianconeri
L'infortunio di De Vrij mi leva però la già poca voglia di ragionare sui se e sui ma
Mark Lenders (ML)
00domenica 12 aprile 2015 20:13
La Juve ieri ha perso (la seconda partita di campionato su 30) perché ha schierato un branco di pippe. Questa è la realtà.
Ergo, se avesse avuto bisogno di vincerla avrebbero giocato altri, e l'avrebbe vinta. Speriamo piuttosto che - essendo ormai la Lazio la rivale più vicina - si convincano che un pareggio sabato sera sarebbe ottimo per loro. Io il punto a Torino me lo prendo.
Maxilotte
00domenica 12 aprile 2015 21:25
La Juve con un pareggio domenica ha vinto lo scudetto. Firmerebbero col sangue. Se dovessero perdere, visto il calendario che li aspetta, rischierebbero di dover aspettare fino a due/tre giornate dalla fine per avere la matematica. Per quanto ci riguarda, se giocano i vari sturaro, padoin e pepe, questa Lazio puo' anche andare a vincere.
Mark Lenders (ML)
00domenica 12 aprile 2015 22:49
Re:
Maxilotte, 12/04/2015 21:25:
La Juve con un pareggio domenica ha vinto lo scudetto. Firmerebbero col sangue. Se dovessero perdere, visto il calendario che li aspetta, rischierebbero di dover aspettare fino a due/tre giornate dalla fine per avere la matematica. Per quanto ci riguarda, se giocano i vari sturaro, padoin e pepe, questa Lazio puo' anche andare a vincere.
Se Sturaro, Padoin e Pepe li ha battuti il Parma, possiamo farlo anche noi. Però purtroppo c'è anche un fattore psicologico, nel senso che col Parma alla fine se ne sono fatti una ragione, mentre contro di noi sarebbe la seconda sconfitta di fila e per giunta contro la più diretta inseguitrice. Fino a venerdì ero convinto che a Torino avremmo vinto (ovviamente non l'avrei ammesso neanche sotto tortura) mentre adesso un pareggio lo firmo. A quella dopo c'è Lazio-Chievo e Inter-merde, è lunga ancora la faccenda.
Er Matador
00lunedì 13 aprile 2015 05:06
Neanche tanto, Baruch.
Rimpiango casomai il punteggio, che preclude o quasi il punto supplementare rappresentato dalla classifica avulsa.
Ma in quel momento non eravamo ancora in grado di affrontarli.
I veri rimpianti sono altri.
I tre punti nelle prime quattro partite, e più ancora gli infortuni di Genova, che però rientrano nella fase di rodaggio quasi obbligata per un cambio di pelle così radicale.
Le sconfitte di Empoli e Cesena: una è fisiologica nel corso di una stagione, due sono troppe a certi livelli.
Il Napoli, dove un pari era alla portata anche in una giornata non molto brillante.
Ma soprattutto l'Inter e il derby, in particolare il secondo che pure li ha penalizzati in maniera decisiva sul piano psicologico.
Prendiamo il sorpasso: sarebbe bastato un risultato diverso nella stracittadina per anticiparlo di qualche settimana.
Cambiava tutto: così l'impatto è stato attutito dall'ipotesi di un immediato controribaltone, che la presenza della Juventus nel nostro calendario rende relativamente verosimile.
Fosse accaduto prima della sosta, li avrebbe lasciati a crogiolarsi in due settimane da lunghi coltelli con l'ambiente e nello spogliatoio, con esiti devastanti.
Comunque siamo ancora in tempo.