Pallini

Un messaggio di cuchillo mi ha fatto ricordare di essere stato, anni fa, uno sponsor di Obi. Io l'avevo rimosso, così come ho rimosso chissà quali altri pessimi giocatori che nel tempo ho proposto come ottimi investimenti per la Lazio. All'alba dei tempi il mio idolo era Kanchelskis e rosicai parecchio quando andò a Firenze, dove comunque fu quasi sempre infortunato. Ho ritrovato un vecchio post che mi ha fatto ricordare di un periodo in cui continuavo a scrivere che per sfruttare Zarate col 4-3-3 dovevamo prendere Sanchez e per la linea mediana proponevo Lazzari-D'Agostino-Asamoah. Faraoni è indubbiamente un mio pallino, o almeno il suo essere fuori rosa a Udine lo rende candidabile per questa definizione che sa un po' di bocciatura. Ma ci sono pallini che vengono su bene, come il re dei pallini Ekdal, amato da TD. Da qualche anno io ho il pallino-Munoz, e avevo il pallino Polenta (come mi pare Reflex). Chissà quando ne dimentico, cercherò di recuperarli. Voi?

In ordine sparso (passati e presenti): Semioli, Dainelli, Zaza, Lacina Traorè, Giovinco, Bonaventura, Alkorta, i De Boer, Hagi and many many others.

Più ovviamente Hristo Stoichkov, anche se lui è più da annoverarsi tra i miti personali che tra i pallini.

fra quelli che sponsorizzavo fortemente per la lazio ma che poi a posteriori mi hanno deluso e sono contento di non esser stato accontentato, direi borriello.
poi di pallini in generale, cioè di calciatori per cui ho un debole istintivamente ma la cui riuscita è questionabile troppi ce ne sono. laziali o meno.

Da quando vidi la finale playoff di Lega PRO Lecce-Carpi nel giugno 2013, un mio pallino è diventato Gaetano Letizia. E lo è rimasto.

Da ragazzino/ragazzo, troppi ne ho avuti. Andavo matto per Fausto Pizzi. Mi chiedevo perché non giocasse in piantastabile in una grandissima squadra. Poi, fu la volta di Riccardo Maspero, negli anni della Cremonese di Simoni. Ricordo che mi piaceva da matti. Poi andò in una Samp ancora buona (non più eccelsa) e sostanzialmente fallì. Di quella Cremonese era un mio pallino anche Marco Giandebiaggi che, tuttavia, meglio della Cremonese, di fatto, non trovò.

Arrivando a tempi più recenti, m'innamorai di Marek Hamsik quando davvero lo conoscevano in pochi. Era al suo secondo anno di Brescia. Era lì che andava preso e lo scrissi su lazio.net.

Un altro di cui mi innamorai fu Cesare Bovo. Avevo ipotizzato tutt'altra carriera per lui. Mi sembrava molto forte, con un gran piede. Mi sono parzialmente sbagliato anche se poi, alla fin fine, una carriera di serie A più che onesta l'ha fatta.

In ambito internazionale, un mio grande pallino era Alain Sutter. Devo dire che un po' ci presi perché a metà anni '90 riuscì ad arrivare addirittura al Bayern Monaco. A me cominciò a piacere moltissimo già a fine anni '80 quando ancora militava nelle "Cavallette".
Sempre in ambito internazionale, avrei tanto voluto alla Lazio Thorsten Legat, magari al posto del "timido" Favalli. Mah, chissà. Forse era una mezzasega come terzino ma da adolescente mi facevo incantare da quelle discese "prepotenti" tutte fisico, un po' come quelle di Stam sulla fascia destra.

Ma ce ne avrei tantissimi altri, di pallini. Piano piano li tiriamo fuori.
A proposito, come solo-piede, è da anni che vado matto per Carlo Mammarella del Lanciano, che penso sia in questo momento il più grande battitore di calci da fermo che ci sia in giro tra i professionisti. Ha superato pure Ciccio Lodi dei tempi d'oro.

cuchillo76, 13/11/2014 14:47:

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Da ragazzino/ragazzo, troppi ne ho avuti. Andavo matto per Fausto Pizzi. Mi chiedevo perché non giocasse in piantastabile in una grandissima squadra. Poi, fu la volta di Riccardo Maspero, negli anni della Cremonese di Simoni. Ricordo che mi piaceva da matti. Poi andò in una Samp ancora buona (non più eccelsa) e sostanzialmente fallì.

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Numeri 10 mancini di provincia... Che mi dici di Egidio Notaristefano?

Un solo nome: Pasinato. Avrei dato tutto per averlo. Fece anche una discreta carriera, dall'Ascoli passò all'Inter.

A parte il caro Albin, in origine trequartista, visto fare a manco vent'anni il centrale difensivo in un folle derby Livorno-Siena finito da Malesani con un 2-4-4 in cui il ragazzo era uno dei due (partita vinta in rimonta), devo confessare il mio amore dissennato per Gourcuff, giocatore dalla rara eleganza "live". Come, del resto, lo stupendo Meghni. Mi piaceva molto Mauri all'Udinese, poi me l'hanno comprato. Bobo Vieri per me era più o meno il miglior giocatore del mondo, stravedevo per Danny Blind e Frankie Rijkaard, mi piaceva molto Mark Fish (non il forumista).
E poi Talamonti (veramente un difensore bravissimo, secondo me), Shevchenko, Vercauteren, Rensenbrink, Claudio Sala, Antonio Elia Acerbis, Podavini, Lajos Detari, Stojkovic, Prosinecki, Dirceu. Henrik Larsson, mamma che giocatore.

Mark Lenders (ML), 13/11/2014 16:57:

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Numeri 10 mancini di provincia... Che mi dici di Egidio Notaristefano?

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In realtà di lui non mi sono mai innamorato.
Ricordo solo che un infortunio (un po' come capitò al talentuoso Alvise Zago) gli compromise la carriera. E anche dopo che tornò in campo lo ricordo prevalentemente malaticcio.
Comunque, anche da vivo non mi conquistò mai. Che poi, voglio dire, io mi lasciavo conquistare dagli highlights di 90° minuto, dalle sintesi di trenta minuti della RAI, dai voti dei giornali e dalle partite dal vivo allo stadio, che da ragazzino erano comunque poco.  

Però mi incuriosiva questo cognome di ben 13 lettere.
Anche se sfogliando sempre gli almanacchi Panini, anche delle squadre di serie C1 e C2, trovai un Giuseppe Schianolomoriello (mi pare della Paganese o forse dell'Ischia Isolaverde) che quanto a lunghezza del cognome batteva tutti.  

Altri innamoramenti venuti in mente...Beh, direi quasi tutto l'EIRE del 1988. Che poi per 9-10/11esimi fu quello del 1990.
Sognavo uno o più giocatori irlandesi nella Lazio.
Ovviamente, per la notte del maggio 1984 speravo in Ronnie Whelan. Ma anche Ray Houghton era un mio pallino.
Anche l'emergente Steven Staunton...Pensavo, dopo i Mondiali, pensa che bello al posto di Raffaele Sergio...Che poi, povero Sergio, il primo anno alla Lazio fu anche il suo migliore.

Andando a tempi più recenti, ebbi un mezzo innamoramento per Yildiray Basturk, negli anni in cui giocava nel Leverkusen. Era un fantasista che mi piaceva molto, anche se incostante assai. Diciamo un Hernanes più bassotto e con qualche gol in meno.
Secondo me poteva essere perfetto per la Lazio col rombo del secondo anno di Delio a rifinire per Rocchi e Pandev.
Però, ecco, era più un mio innamoramento che altro. Ma comunque qui andiamo su giocatori che quando mi piacevano erano già considerati di caratura internazionale, anche se poi non tutte le premesse furono rispettate, infatti rimase sempre in Germania, che in quegli anni non era certo il campionato di oggi.  

Lo posto qui in quanto pallino di Baruch e mio...
La mia stima cresce dopo quest'episodio   

Infatti ti avevo pensato quando l’ho visto

Incredibile come evolvano le cose. Quando ho visto il Bari in ritiro questa estate l’allenamento si era chiuso con Sciaudone che usciva in anticipo salutando tutti goliardicamente per aver segnato un rigore a cucchiaio a Donnarumma, come a dire “basta così, me ne vado”. I tifosi erano rilassatissimi, e lui era l’idolo supremo. Mai a pensare che in tre mesi avrebbero cercato di aggredirlo. Venisse qui, che secondo me il suo spazio se lo ritaglia

Deformazione professionale. Tutti i funamboli anarchici che imperversano sulla fascia, e che ho avuto modo di apprezzare in diretta. Da Francisco Carrasco a... Gervinho.

Dai brevilinei ricamatori, e un po' fumosi, ai cavalloni con i paraocchi.

In ordine sparso, senza graduatoria: il primo amore Pierre Littbarski; l'incubo di Paolo Maldini, Rocco Pagano; il povero Rocastle; il mitico Denilson; l'immenso -in tutti i sensi- John Barnes; Fabian Valtolina; Chris Waddle; Gaetano Vasari; Gareth Bale; Dilmen Ridvan; il guardalinee George Finidi; il nostro Conceicao; Pasquale Foggia, per un periodo; i gemelli baschi del Barca, Aitor Txiki Begiristain e Jon Andoni Goikoetxea; Gigi Lentini; quello stronzo di Massimo Mauro; Steve McManaman; Antonino Asta, Milan Rapaic; Domenico Marocchino; Milos Krasic; Lucas Moura; Marc Overmars...

Ovviamente ne ho avuti altri che esulano la categoria già riccamente sviscerata. Tipo il trafficante d'armi bulgaro, Trifon Ivanov.

A questa lista va aggiunto il nome di Babangida. Un idolo assoluto, anche perché in PES, il videogioco, era sproporzionatamente più veloce di chiunque altro, così che tutti prendevano l’Ajax per poter vincere le partite semplicemente dando la palla a lui che sgroppava sulla fascia fino ad arrivare in porta da solo

Aggiungerei anche Marco Schenardi, Vincenzo Sommese e Mariano Sotgia. Giocatori, tutti, dal grande futuro mai arrivato.

Poi - anche se un po' di gloria ce l'ha avuta, più per l'accostamento fatto da Luca Vialli "è il Giggs italiano" che non per la vera resa in campo - ci sarebbe anche Gabriele Ambrosetti.

Lui - Ambrosetti - sembrava forte davvero, con un calcio meraviglioso.
Che poi, la cosa "fonicamente" divertente, è quando militarono insieme nel Vicenza lui e Ambrosini. Ambrosini e Ambrosetti non era male.
Ovviamente, quello predestinato mi sembrava Ambrosetti...Di Ambrosini pensavo fosse un miracolato a giocare in A col Vicenza...Quando si dice la competenza...