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Pagellone 2021/22

Ultimo Aggiornamento: 25/05/2022 16:14
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25/05/2022 16:14
 
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Strakosha 5,5 – Dopo l’incredibile topica di Istanbul, che ha messo in salita tutto il percorso in EL, si è preso il posto da titolare solo per i demeriti di Reina. Qualche buona prestazione – una su tutte, Samp-Lazio – e qualche gara decisamente sottotono ma senza mai restituire la sensazione del rammarico per il suo addio. Di fatto, col derby di ritorno si è chiusa la sua lunga esperienza alla Lazio.


Reina 5 – Decisivo nel dittico Torino/Roma ma poi ha praticamente smesso di parare. Gli 8 gol presi contro Napoli/Udinese dove, poi, in realtà, è veramente colpevole solo su un paio, la sua pietra tombale.


Acerbi 5+ - Troppo importanti i gol fatti (non solo Spezia) per dargli di meno perché se dovessi togliere quelli non saremmo sopra al 4, ossia ai livelli di Mauricio 15/16 o giù di lì. Un disastro in almeno 2/3 delle partite che gioca. Non guida mai il reparto con autorità, è sempre molle, sciatto, svagato, costantemente sul filo della cazzate, che troppe volte si concretizzano, dall’angolo del derby che porta al loro vantaggio, al rigore provocato a Marsiglia, per chiudere con la follia di Lazio-Milan.


Luiz Felipe 4,5 – A differenza di Acerbi, manco ci mette i gol, anche se si conquista il rigore da 3 punti contro il Venezia. Azionista di maggioranza nell’eliminazione dall’Europa League con un gara d’andata modello Luzardi su Ricky.


Patric 6 – Mette a referto le sue belle cazzate (vedi espulsione contro l’Udinese nel bel mezzo della rimonta, per dirne solo una) ma è il centrale che offre, globalmente, il rendimento più dignitoso e pesano tantissimo, a conti fatti, il gol contro la Samp e la discesa finale all’Allianz.


Marusic 6 – Largamente peggio della stagione scorsa e un ultimo trimestre abbastanza mediocre. Ma, complessivamente, alla sufficienza ci arriva, anche perché c’è praticamente stato sempre, giocando su entrambe le fasce.


Lazzari 6  - A differenza di Marusic, nell’ultimo trimestre cresce dopo molti impacci iniziali. Da Pjaca a Hickey fino a Traoré, non si contano i gol presi per la sua incapacità di marcare. Però, è innegabile che quando la squadra attacca, lui è uno dei fattori, se non il fattore principale.


Hysaj 4,5 – Stagione molto negativa. Dovevo essere il terzino del 6 politico, un po’ come Favalli prima della maturità definitiva, e invece si è rivelato un autentico disastro. È anche sfortunato perché le uniche partite decenti che ha giocato (Lazio-Juventus, su tutte) la squadra non le ha manco vinte.


Radu 6- - Il meno per la disastrosa prova di Verona e perché averci messo tanto tanto per essere pronto atleticamente è stato un suo demerito. Ma le sue partite le ha giocate più che onorevolmente.


Cataldi 6 – Voto un filo severo ma ha pure 28 anni, non ci può essere più l’alibi del “giovane Cataldi”, della poca fiducia, della rendita di posizione di Lucas Leiva, etc. Ha fatto una stagione pienamente sufficiente ma a un certo punto aveva – giustamente – riperso il posto per far giocare i resti di Leiva. E questo dice di un rendimento mai davvero alto. Quell’Atalanta-Lazio resterà per sempre la partita della vita.


Lucas Leiva 5,5 – Ha vissuto un buon momento a marzo/aprile ma complessivamente ripete la stagione insufficiente dello scorso anno. Come per Klose, forse 5 anni sono stati troppi ma a differenza di Klose, lui almeno ci ha regalato quel magnifico 2017/18. Ne è valsa di più la pena.


Akpa-Akpro 5 - Male praticamente sempre, già dall’esordio a Empoli.  


Luis Alberto 5+ - Stagione mediocre, neanche salvato da quelle 10 buone partite contro squadre medio-piccole (più che piccole che medie). Resta la sensazione che potrà tornare al livello pre-pandemico solo cambiando aria.


Basic 5+ - Un più d’incoraggiamento per gli spezzoni di fine stagione dove, almeno, abbiamo intravisto un po’ di sangue nelle vene. E dire che non era manco partito così male, con le prove incoraggianti contro Lokomotiv e Inter. Poi, tra rapina subita e quell’errore che tumulò il Milan-Lazio di Coppa Italia era letteralmente evaporato.


Milinkovic-Savic 8 – Ripete la stagione scorsa, caratterizzata da un rendimento alto e costante, perfino migliorando nei gol e negli assist. Uomo-squadra da ogni punto di vista. Una maturazione già avvenuta lo scorso anno e consolidata in questo.


Immobile 7,5 – C’è qualcosa, non so di preciso cosa, che non mi fa dire che abbia fatto una stagione strepitosa, nonostante il titolo di capocannoniere, il gol in Coppa Italia con l’Udinese creato dal nulla e le sue 4 marcature in Europa League, dove ha giocato pure un po’ a strappi. Non so, forse la sensazione che sia mancato un po’ in alcune partite-snodo: Milan andata, Galatasaray in casa, derby ritorno e che non abbia spesso convinto nelle situazioni in cui ci sarebbe voluta più precisione ed efficacia nel giropalla offensivo. Ma è il pelo nell’uovo, mi rendo conto. Ma tra lui e Milinkovic mezzo punto di differenza è sacrosanto.  


Pedro 7- - L’uomo in più per quasi tutto il girone di andata. Non solo per i gol ma per il contributo di esperienza, classe, tecnica. Abbastanza sparito nella seconda parte ma era anche abbastanza lecito attenderselo.


Felipe Anderson 6,5 – Mezzo punto in più per Lazio-Verona. Chiaro, non solo per la partita in sé ma perché quella partita ha, comunque, testimoniato che tecnicamente e atleticamente il giocatore c’è. Arrivato integro e motivato a maggio. Non ha praticamente saltato una partita e si è fatto il mazzo in fase difensiva, praticamente sempre. Se solo recuperassimo anche quel magnifico e imprevedibile giocatore negli ultimi 20 metri.


Zaccagni 6+ - Stagione contraddittoria, caratterizzata da un blocco centrale a tratti esaltante ma prima gli infortuni e poi un netto calo di rendimento non consentono nulla di più di una sufficienza bella rotonda.


Gli altri: n.g.


Sarri 6,5 – Non si è visto granché, da un punto di vista della coralità. Peraltro, le partite migliori sono state, curiosamente, quasi tutte in trasferta. Tuttavia, gli va riconosciuto il merito di aver tenuto la baracca in piedi con qualche buona puntellatura. Male nelle Coppe ma un piazzamento in campionato di tutto rispetto. Giusto andare avanti con lui, purché sia convinto della squadra che gli faranno.



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