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Pagelle Lazio-Napoli 1-4

Ultimo Aggiornamento: 21/09/2017 08:59
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20/09/2017 23:10
 
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Strakosha 6: La grandissima parata su Callejon, poi ne prende 4
Bastos 7: Mezzora perfetta
De Vrij 7: Prende tutto d'anticipo e segna il vantaggio da attaccante
Radu 6: Con l'aiuto di Lulic non soffre Callejon che anzi va a cercarsi spazi altrove
Basta 6: Bene in entrambi i ruoli, e infatti Dio lo punisce
Parolo 5.5: Fa fatica in più di un'occasione con gli inserimenti, ma è normale. Chiude col rigore causato
Leiva 6: Come a Genova, gran primo tempo con la sola macchia dell'inserimento di Hamsik sul palo, ripresa in difesa con tanti affanni, specie sull'1-2
Milinkovic-Savic 6: Primo tempo ricco di perle, come il lancio per Immobile, e di sacrificio. Non meritava il cambio
Lulic 6: Finché la Lazio è in gara fa la sua solita figura di impatto, col pressing da cui nasce il vantaggio e buone chiusure. Ripresa in inevitabile apnea anche per lui
Luis Alberto 6: Anche lui come a Genova, ottimo primo tempo con tante giocate nello stretto e in profondità, poi cala
Immobile 6.5: Ancora in grande forma, stava trascindando la squadra alla vittoria ancora una volta con un doppio numero nel nostro momento forse peggiore
Marusic 5: Cerco di non essere troppo cattivo nei voti, ma conferma di stare molto al di sotto del livello della squadra. Altro errore individuale imperdonabile
Murgia 5: Assolutamente non adatto al tipo di partita organizzata che stava sostenendo la Lazio
Lukaku 5.5: Non va via mai, stavolta
Inzaghi 6.5: Gli tolgo mezzo voto perché su Murgia forse ci avrei pensato un minuto in più, e al terzo cambio forse avrei pensato anche al doppio attaccante. Sciocchezze, comunque: stava dando scacco anche alla "squadra più bella del mondo", ma il mercato e Dio non erano d'accordo con lui

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21/09/2017 00:42
 
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Strakosha 6 - fa una parata che diventa tale perché la prende (fosse entrata in porta i VAR ne avrebbero chiesto l'annullamento). Correo sul terzo gol ma parliamo di pampuglie. La partita era già finita.

Bastos 7 - stava giocando alla grande. Anche lui scuola De Vrij, però. Lo scorso anno martoriato dagli infortuni, dopo 3 partite (manco tutte intere) si fa male. Non va bene.

De Vrij 6,5 - che volemo fa? Non avevi detto che non ti eri sentito mai così bene? Ah, e non firmà per la Lazio, mi raccomando, che mo' cominci a giocà 2 partite sì e 5 no e vediamo quanti te comprano. Ma roba da matti. Ti lasciano puntualmente in braghe di tela e tocca pure pregalli.

Radu 6 - conferma i regressi di Genova. Ma la sufficienza ci stava eccome, nonostante un giallo dei suoi, arrivato troppo presto.

Basta 6,5 - mi stava piacendo molto, perfino al posto di Bastos.

Leiva 6 - non ai livelli di Genova ma grande primo tempo. Arretrato finisce la partita sua e della Lazio.

Parolo 5 - l'unico insufficiente anche nella prima frazione di gara. Sembrava fuori dalla partita anche negli scorci migliori.

Milinkovic 6,5 - grande primo tempo, migliore di Supercoppa e Milan. Poi si affloscia quando servirebbero (ancora) le sue sportellate. Ma non stava bene, pare.

Lulic 5,5 - sufficienza striminzita nel primo tempo. Ci arriva solo per l'avvio dell'azione del gol. Ma a parte procurarsi un paio di falli non combina granché ed è tecnicamente in serata no-no.

Luis Alberto 6,5 - nel primo tempo è un fattore decisivo poi non trova più le risorse per creare pericoli, nonostante il Napoli, in doppio vantaggio, di spazio ne lasciasse molto dalle sue parti.

Immobile 6,5 - che grande azione e, in generale, un primo tempo da cornice.


Marusic 4,5 - non è pronto, non è presentabile. Almeno in queste partite.

Murgia 5 - "carino" quando fa i suoi inserimenti e conquista i suoi falli dopo il dribbling sul primo uomo. Ma per il resto, avoja a pane duro.

Lukaku 5 - oggi entra con zero stimoli.


Inzaghi 6,5 - gli posso rimproverare che dopo l'esperimento di Genova, meglio una preso dalla tribuna che togliere Leiva come schermo protettivo. Ma a parte questo...






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Post: 652
21/09/2017 00:53
 
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STRAKOSHA 5-Media fra un 8 e un 3, ribassata per l’atteggiamento addirittura patetico sul rigore: è chiaro che la Lazio, iscritta a due competizioni a eliminazione diretta, potrebbe giocarsi il passaggio di un turno in una serie dal dischetto? E che le alternative si chiamano Vargić e Guerrieri, vale a dire nulla e nessuno? Nel primo tempo inchioda in presa un rasoterra insidioso di Insigne, sul quale una respinta sottorete sarebbe risultata fatale. Chiamato in causa forse troppo spesso, si disimpegna senza grossi patemi coi piedi. Chiude come può sul palo di Callejón, dovendo coprire anche il cross, ed è addirittura prodigioso sullo stesso avversario, quando il chilometrico fuorigioco dello spagnolo era stato sanato da un sabotatore con la bandierina. Respinge anche la prima conclusione di Albiol e, nonostante non abbia colpe sulla ribattuta, la sua prestazione finisce lì come una lampadina che brucia. Da allora in poi è tutto un cincischiare, fino al 3-1 che chiude anche numericamente l’incontro: ci vogliono i piedi di Mertens per un gol del genere, ma stupisce la sequenza fra una giocata non facile riuscita (l’uscita bassa è impeccabile) e una elementare mancata (la presa una volta eluso l’attaccante). Questione di testa, vale a dire quello che di solito è il suo punto di forza.

BASTOS 7.5-Centrale ora a tre ora a quattro, lascia agli avversari giusto le briciole. Arriva prima sul pallone persino da infortunato, ma poi deve gettare la spugna. Visite mediche prima di procedere all’acquisto no, eh?

DE VRIJ 8-Un gol da bomber consumato a coronare un contributo senza sbavature al centro della difesa. Cede alla scelta scriteriata di schierarlo ogni tre giorni, quando anche le pietre sapevano dell’insostenibilità di certi ritmi: già, ma chi doveva farlo rifiatare?

RADU 6.5-Un paio di palloni arpionati all’ultimo fanno pensare ad altrettante letture non molto reattive sugli arcinoti tagli degli esterni: ma a conti fatti c’è anche il suo contributo. Finché c’è partita, ovviamente.

BASTA 8-Pendolo fra il modulo a tre e quello a quattro coi suoi movimenti sulla verticale. Finché gli avversari arrivano uno alla volta, colleziona una media negli uno contro uno al limite del clean sheet; quando cominciano ad arrivare in quattro o cinque, fa quello che può. Altra vittima del non aver centellinato le sue non illimitate risorse: e lì c’entra anche la gestione, incomprensibile dall’esterno, del caso Patric.

PAROLO 6.5-Forse fra i meno brillanti in una notte di stelle rimasta a metà, anche perché costretto alla sola fase difensiva. Meno pulito dei compagni nel rigiocare il pallone.

LUCAS LEIVA 6-Il migliore nel suo ruolo, il peggiore dove viene schierato per colpe non sue. Ricorda un po’ Ledesma libero nel 5-1 di Palermo: allora, più della prestazione di Patagonia là dietro, incise la sua assenza davanti al reparto arretrato. Rispetto all’argentino, che come difensore puro se l’era persino cavata, sbaglia parecchio. La diceria che lo voleva jolly capace di giocare anche dietro andrebbe perseguita in sede legale.

MILINKOVIĆ-SAVIĆ 8-Il paragone è orribile, ma quando demolisce fisicamente il centrocampo di Sarri ricorda le cannonate talebane contro i Buddha di Bamiyan: da una parte una forza pura, mirata, inarrestabile; dall’altra un’opera d’arte impotente e inerme. La sua sostituzione è il segnale della resa: o forse una scelta saggia per non sprecare altre energie in una partita ormai compromessa.

LULIĆ 6-Per intensità e incisività meriterebbe un voto all’altezza di quello dei compagni. Il problema è che stavolta la Lazio punta sulla qualità, e in quel contesto certe sue giocate di piede diventano come un rutto nel Coro della Filarmonica. La ripresa è al di sopra anche delle sue forze.

LUIS ALBERTO 8-A volte si cade nel giochino, un po’ masochista, di chiedersi quale giocatore dell’era lotitiana avrebbe trovato spazio nella Lazio di Cragnotti: questo Luis Alberto forse ce la farebbe, almeno come titolare di complemento, perché certe verticalizzazioni erano merce rara anche allora. Troppo netto, per la seconda gara consecutiva, il calo nel secondo tempo.

IMMOBILE 7-Sul pallone in uscita dal corner e dal palo, con una voragine alle sue spalle, il tifoso medio gli urla “Tira!” con tutto il fiato che gli rimane in corpo. Lui sceglie diversamente e salta l’uomo come mai aveva fatto in un anno abbondante di Lazio. Riceve alcuni buoni palloni, ma in una posizione di seconda punta che lo depotenzia. Sfiora il rigore e guadagna l’espulsione di Reina, cancellata dalla signora in giallo. Certo che per i difensori avversari è come avere a che fare con uno stalker.

MARUŠIĆ 1-L’auto-tagliafuori che libera Albiol è degno di uno che non ha mai giocato a calcio: probabilmente sarebbe finita comunque in quel modo, ma lui dà il “la” quando la squadra sembra ancora tenere. Roba da fargli scrivere cento volte alla lavagna “non sono un terzino”.

MURGIA 3-Non è colpa sua se si trova come incarico ciò che non è capace di fare. Sta di fatto che ripete la prova dell’anno scorso contro i partenopei, ed è dalle sue parti che passa la slavina azzurra. Così tenero che si taglia con un grissino (cit.).

LUKAKU 5.5-In campo a partita finita, ma non va mai via ad avversari che nel primo tempo avevano inseguito.


INZAGHI 10-Capisce che il Napoli Soccer soffre la fisicità e confeziona una prima frazione persino troppo bella per essere vera.
Una Lazio che palleggia meglio dell’avversario (sì, avete letto bene), vince tutti i confronti diretti, ringhia e ragiona su ogni pallone, lo rigioca con qualità altissima e verticalizzazioni micidiali.
Tanto da chiudere meritatamente in vantaggio, nonostante un arbitro rispetto al quale Raffaele Cutolo si sarebbe dimostrato più imparziale e onesto.
Poi arriva il momento di schierare il sostituto di Hoedt, e lì fra Luiz Felipe dietro – con Radu centrale nei tre, inedito assoluto – e Murgia davanti cambia poco.
Sarebbe bastato un difensore di ruolo, in grado di surrogare de Vrij, e i suoi avrebbero continuato a giocarsela.
L’augurio è di poter lavorare con un organico completo: salvo celebri ripensamenti, accadrà lontano da Formello.


IL DUO -1-Anche loro meritano il paragone coi Buddha di Bamiyan, ma per come distruggono un capolavoro spinti da un’ottusità patologica, assassina, in malafede, in preda a un delirio di onniscienza.
Ieri sera sono venute al pettine logiche che trattano il campo e gli obiettivi tecnici come optional.
In fondo sono gli stessi che – per citare un solo precedente – avevano superato senza colpo ferire ciò che rimaneva del mercato di gennaio, lasciando per un intero girone di ritorno l’ottuagenario Klose come unica soluzione offensiva.
Allora la fecero franca, magari credendosi furbi: ma la sorte, quando viene presa ripetutamente per la giacchetta, alla fine nel suo piccolo s’incazza (semicit.).
Che poi la Dea bendata c’entra poco: gli infortunati sono elementi con uno storico inequivocabile in materia di problemi fisici; i sostituti mancavano.
E, quando la si crea scientemente, una situazione del genere diventa una scelta.
Risultato, Inzaghi e i ragazzi danno vita a una serata magica: e come ricompensa si trovano trattati, anche sul piano umano, come Berlusconi trattò Biagi al tempo dell’editto bulgaro.
Un torto e un’ingiustizia che non meritavano, a maggior ragione mentre stavano vivendo e facendo vivere un sogno a occhi aperti.
Tranquilli, nel calcio degli Zamparini, dei Cellino e compagnia cantante c’è posto anche per questa gente.
Laddove in un calcio non si dice onesto, ma almeno sostenibile, certi impostori si dedicherebbero al contrabbando di calciobalilla guasti.

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Post: 637
21/09/2017 07:11
 
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Primo tempo: tutti 8

Marusic è stupido, passi il rigore con la Juve, passi Vitesse, ma quello che fa ieri...

Karma 8 - Giusto così quando vendi Hoedt a metà agosto e riesci a non rimpiazzarlo.

Che frustrazione, la faccia di inzaghi sull'infortunio di Bastos la diceva lingua, figuriamoci ora.
Come al solito la squadra si deprimerà, piano piano perderemo altri pezzi, un film già visto.
Peccato perche questa Lazio mi piaceva parecchio.

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Post: 1.588
21/09/2017 08:51
 
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Non riesco a fare pagelle dico solo che l'anno scorso a Napoli abbiamo pareggiato, soffrendo, con Basta, Wallace e Radu difensori centrali. Significa che ieri con un difensore affidabile in panchina, fino all'infortunio di Basta avvenuto a circa un quarto d'ora dalla fine, avremmo potuto allestire una difesa credibile senza stravolgere anche il centrocampo. E invece, purtroppo, la partita è finita già al rientro dagli spogliatoi.

Con un difensoraccio stile Paletta/Peluso, se è confermato l'affaticamento per De Vrij che dovrebbe escluderlo solo a Verona, già da giovedì potresti schierare un'onestissima linea a quattro Patric, De Vrij, Paletta, Lulic più competitiva di almeno una dozzina di concorrenti di serie A. Lasceresti Leiva nel suo ruolo naturale e faresti anche rifiatare Radu.

E invece no, sarà emergenza fino a metà/fine ottobre, quando rientrerà uno tra Wallace e Bastos.

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Post: 637
21/09/2017 08:59
 
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Bastava girare i 15 mln di Hoedt su un Acerbi.
Nani è venuto in prestito e se non riuscivi a cedere Keita non prendevi i due baby portoghesi.
Scelta folle.
Immagino la frustrazione di Inzaghi e squadra, perché il Napoli non ha dimostrato di essere più forte di noi negli 11.

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