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Mercato invernale 2017

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2017 09:52
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Post: 652
15/01/2017 03:53
 
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ℬaruch, 14/01/2017 17.55:

Ma poi al di là delle presunti doti e della presunta interruzione di crescita di Cataldi, quello che proprio non capisco del discorso del Matador è l'attacco al modo in cui vengono gestiti i giovani. Voglio dire, abbiamo fatto giocare addirittura Prce in Serie A, quest'anno. Non ci sono squadre che fanno giocare tanti giovani del vivaio come facciamo noi. Inzaghi li mette davanti anche agli stranieri appena arrivati, una specie di corto circuito inedito. Lombardi non giocava in Lega Pro e ora lo invochiamo come fosse il messia! Abbiamo messo in luce un patrimonio che in altri tempi sarebbe rimasto sotto traccia, e questo patrimonio è tecnico, e ove non fosse tecnico sarà economico. Inoltre Cataldi tra 6 mesi sarà di nuovo ad Auronzo di Cadore, come ha scritto lui stesso. Che diremmo se fossimo romanisti, che bocciamo subito i Pellegrini, i Ricci e i Politano e li mandiamo via, dovendo investire cifre blu se poi ci pentiamo? La verità è che di totti, de rossi e florenzi finora non ne sono usciti, nell'era Lotito, e se fossero usciti sarebbero ampiamente titolari, senza alibi tattici che reggano


Partiamo da Prce.
Il ragazzo debutta all'Olimpico torinese, in un finale che ricorderemo per l'infame beffa arbitrale a tempo scaduto, e a detta di tutti non dimostra timori reverenziali in seguito al salto di categoria: come "premio" non vede più il campo, e si avvia sulla rischiosa strada del prestito.
Si dirà: nel ruolo la concorrenza è abbondante e qualificata.
Annotiamo questa chiave di lettura e applichiamola agli altri casi.

Strakosha esordisce a San Siro, affrontando con la calma dei forti uno stadio che rappresenta una sorta di ordalia per la personalità di un giocatore.
Disputa altre buone prestazioni, lasciando intuire graduali ma chiari miglioramenti nei punti deboli (le uscite, in primis), poi la capacità di dare sicurezza e l'ottimo gioco coi piedi non impediscono che la sua stagione finisca momentaneamente lì.
Per fare posto a chi? All'estremo difensore più inaffidabile del torneo, a uno scandalo tecnico e antimeritocratico senza precedenti.

Lombardi parte da titolare a Bergamo e col botto, perché firma il gol del 3-0.
Appare un ragazzo molto più maturo della sua età negli atteggiamenti e nella concretezza, proponendosi da subito come alternativa per gli esterni del 4-3-3 ma anche per un ruolo sulla fascia con la difesa a tre.
Da lì in poi solo minutaggi da elemosina: d'altra parte Felipe non si discute, perché senza di lui e senza uno straccio di organizzazione offensiva non si tira in porta, e Keita - sempre per ovviare agli stessi limiti - è quello con la giocata decisiva in canna.
Infatti Cristiano parte titolare col Crotone mettendo a referto un gol e un rigore procurato: più decisivo lui in mezzora che il senegalese in tre partite, col piccolo dettaglio che la partita la gioca anche al di fuori degli highlights.
Eppure per vederlo dal primo minuto c'è voluta la Peste del '300.
Ah, contro i calabresi perde lucidità nella ripresa, tradendo la scarsa consuetudine coi novanta minuti: dote che infatti si conquista sedendo in panchina.
Alternarlo da subito a Keita - che di tempi gioca solo il primo o il secondo, neanche fosse a dieta - era troppo facile?

Murgia firma un altro esordio d'autore, e ancora in casa della cairese.
Di quelli citati è forse potenzialmente il più forte, non sbaglia un pallone o quasi, dimostra personalità, gestisce con immediato buonsenso i propri limiti dinamici.
Chi è il titolare che lo respinge fra i rincalzi? Falcão? Redondo? Xavi? No, un capitano non giocatore che da tempo si limita al compitino, condito da atteggiamenti fra il demoralizzato e il demoralizzante.

Ora, una società normale da un lato non vedrebbe l'ora di sbarazzarsi di titolari che, fra comportamenti e rendimento, meriterebbero un accantonamento anche in presenza di alternative meno convincenti.
Dall'altro, le scarse risorse economiche e l'esigenza di quantificare l'esatto valore dei giovani - per capire se il loro ruolo è coperto, e quindi dirottare altrove i pochi investimenti - impongono di affidare la valutazione al giudice supremo, vale a dire il campo.
Gli allenatori di un tempo, in presenza di un talento, gli proponevano un mini-ciclo di partite con posto da titolare garantito, non con una fiducia a termine revocata al primo errore: se il ragazzo valeva non usciva più di squadra, e tante brillanti carriere sono cominciate così.
L'avversario di domani, tanto per dare un termine di confronto, condivide con noi il primato per la migliore nidiata a disposizione: ma lì i ragazzi più in gamba sono diventati inamovibili, incoraggiando per giunta a proseguire l'esperimento con altri giovani di belle speranze.
Caldara è già a bilancio con destinazione Juventus, per Kessie è in arrivo un bastimento carico di milioni e l'elenco promette di allungarsi.
Per il semplice fatto che da loro i ragazzi di valore diventano titolari a tutti gli effetti.
Mentre da noi li si fa esordire, dimenticando che tale circostanza rappresenta un punto d'arrivo, ma per un Gene Gnocchi.
Quindi ci si bea di tale statistica per poi richiamare a forza senatori meno motivati, meno redditizi in prospettiva e al momento meno forti: è il rientro nei ranghi, vero marchio di fabbrica della Lotitese.
E questo si chiama distruggere, non gestire, i giovani.

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