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Mercato invernale 2017

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2017 09:52
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Post: 2.878
13/01/2017 12:58
 
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Re:
est1900, 13/01/2017 10.23:

Io invece credo che stiamo sottovalutando le potenzialità di Cataldi.



Difficilmente invece ho trovato tanta sopravvalutazione come c'è stata per Cataldi, ma a livello nazionale, eh, più che a livello locale, in cui più che sopravvalutazione era "ansia da super valutazione". A livello nazionale Cataldi ha sempre goduto di un credito anticipato, mai davvero giustificato dalle prestazioni, nei club e anche in Under 21. Giudizi affrettati, per qualcosa che intravedeva ma che non si è mai dispiegato

Magnopèl, 12/01/2017 19.11:

Per me nessuna opzione strappata, Baruch.



Stefano Cieri sulla Gazzetta stamattina parla di opzione su Perin. Il romanista Perin, sulla cui fede giallorossa non si trovano fonti dirette (chi le ha le posti) ma solo consolidate certezze

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Post: 637
13/01/2017 13:19
 
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Perin di sicuro si è spesso beccato sui social con molti tifosi Laziali, spexie quando il Genoa era una maledizione.
Del suo romanismo non saprei al 100℅.
Però continuo a non credere a opzioni: se la Juve ci prestasse Rugani 6 mesi oltre a valorizzarglielo dovremmo pure dargli un'opzione per uno dei nostri migliori? Per me non verosimile, ma non escludo operazioni a prescindere da Cataldi col genoa.

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Post: 141
13/01/2017 14:35
 
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Lasciando da parte per un attimo la questione Keita (che prima o poi andrà ceduto, tanto con noi non ha intenzione di restare), non vedo perché non sfruttare il bonus Berisha per andare a prendere subito Paloschi.
Non sarebbe molto meglio una batteria di attaccanti Immobile, Keita, Paloschi rispetto a Immobile, Keita, Djordjevic?
A quel punto, a Djordjevic gli metterei pure il cartellino in mano a gratis.

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Post: 558
13/01/2017 15:41
 
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Per carità Paloschi.
Sposta quanto Djordjevic: nulla.
Ragazzi le cose sono due: o si investe pesantemente (due/tre giocatori veri) e nel caso non si arrivi champions si vendono i big a giugno oppure rimaniamo così e preghiamo per la salute di Immobile come per quella di un figlio.
Che tanto coi Paloschi terzo non ci arrivi lo stesso.

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Post: 1.694
13/01/2017 17:35
 
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Re: Re:
Assolutamente d'accordo sulla sopravvalutazione dell'esperienza a Crotone.
Cataldi a Crotone diventa titolare verso il mese di marzo. Fino a quel momento, giocava e non giocava.
Da marzo ai playoff fa ottime partite, si prende la maglia da titolare, e segna 4 gol, alcuni davvero belli.
Ma da settembre a febbraio non è che avesse incantato.
Diciamo che ha avuto la fortuna di fare molto bene la parte finale, che è quella che più rimane impressa l'estate, perché è più ravvicinata.

Ciò detto, potrei rimpiangerlo solo in caso di contemporanea assenza di Biglia e Parolo. Se ne manca solo uno, comunque non avrebbe giocato.
[Modificato da cuchillo76 13/01/2017 17:39]

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Post: 652
14/01/2017 13:52
 
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Cataldi è un buon giocatore, altroché: centrocampista moderno, portato per gli inserimenti offensivi, con un buon piede sui piazzati.
Bastava permettergli di giocare con continuità nel suo ruolo, e finché è accaduto il responso del campo gli ha dato ragione.
Poi, di fronte al rischio che la sua crescita creasse troppo entusiasmo, è partita la distruzione di futuro: in campo a singhiozzo, in una non squadra e in qualunque ruolo tranne che il suo.
Persino Iniesta ne sarebbe uscito a pezzi.
E a pezzi rischia di uscirne non solo la consistenza numerica del centrocampo, coi soli Murgia e Lulić alle spalle del trio titolare (Leitner per ora è solo un nome), ma lo stesso Murgia.
Per il quale si parla già di adattamento a mezzala e trafila sostanzialmente analoga a quella di Cataldi.
O a quella di Strakosha e Lombardi, anche loro a marcire in panchina per giocatori finiti (Marchetti, Biglia) o mai cominciati (Keita) pur avendo dimostrato assai più di loro negli spezzoni concessi..
Ormai la Lazio di Lotito rappresenta nel calcio quello che l'Italia è nel lavoro: un nulla pianificato da cui un giovane di talento può solo scappare, prima che sia troppo tardi.

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Post: 637
14/01/2017 14:38
 
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Juric ha detto che Cataldi giocherà titolare.
Da 2 giorni che è lì e già gioca.
Se tra un mese non sarà titolare sarà esclusivamente colpa di Cataldi e a quel punto faremo cassa a giugno.
Se gioca titolare questi mesi tornerà più forte e degno di una squadra teoricamente di alta classifica.

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Post: 2.725
14/01/2017 15:17
 
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Er Matador, 14/01/2017 13.52:

Poi, di fronte al rischio che la sua crescita creasse troppo entusiasmo, è partita la distruzione di futuro: in campo a singhiozzo, in una non squadra e in qualunque ruolo tranne che il suo. Persino Iniesta ne sarebbe uscito a pezzi.



Matador, riprendi possesso di te stesso, ti supplico. Non so cosa ti stia succedendo ma non ti riconosco più.
Tu e gli altri ricorderete di quanto io fossi cataldiano nel 2014-2015: non mi pareva vero che avessimo trovato un palleggiatore in grado di panchinare i piedacci di Lulic, feci una vera e propria campagna pro-Cataldi. Abbastanza ripagata, considerando che era appena uscito dalla Primavera e che quell'anno nel complesso giocò sempre benino. Ma poi, piano piano, è diventato difficile anche per me continuare a sostenere un giocatore che semplicemente ha smesso di crescere. Ha iniziato a giocare di meno con Pioli e ha giocato poco anche con Inzaghi: due allenatori molto diversi hanno ritenuto di fare le stesse scelte. Non credo sia un caso. Se poi si vuole cadere nel ridicolo sostenendo che è arrivato un input dall'alto per bloccare deliberatamente la crescita del ragazzo, allora consiglio di tenere in considerazione anche le scie chimiche e i rettiliani come possibili concause della sua involuzione...

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Post: 652
14/01/2017 15:25
 
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Re:
Mark Lenders (ML), 14/01/2017 15.17:



Matador, riprendi possesso di te stesso, ti supplico. Non so cosa ti stia succedendo ma non ti riconosco più.
Tu e gli altri ricorderete di quanto io fossi cataldiano nel 2014-2015: non mi pareva vero che avessimo trovato un palleggiatore in grado di panchinare i piedacci di Lulic, feci una vera e propria campagna pro-Cataldi. Abbastanza ripagata, considerando che era appena uscito dalla Primavera e che quell'anno nel complesso giocò sempre benino. Ma poi, piano piano, è diventato difficile anche per me continuare a sostenere un giocatore che semplicemente ha smesso di crescere. Ha iniziato a giocare di meno con Pioli e ha giocato poco anche con Inzaghi: due allenatori molto diversi hanno ritenuto di fare le stesse scelte. Non credo sia un caso. Se poi si vuole cadere nel ridicolo sostenendo che è arrivato un input dall'alto per bloccare deliberatamente la crescita del ragazzo, allora consiglio di tenere in considerazione anche le scie chimiche e i rettiliani come possibili concause della sua involuzione...


C'è un problema: il ragazzo è cresciuto fino a quando ha giocato con continuità nel suo ruolo, ha smesso di farlo quando il suo impiego ha derogato da entrambi i criteri.
Se un giovane viene gestito in maniera così scriteriata, le spiegazioni possibili sono due: incapacità o malafede.
Ora, Lotito, Tare e Pioli hanno i loro limiti, ma di considerarli degli incapaci totali proprio non me la sento: per una questione di fatti, non certo per simpatia.
Rimane la malafede, e con essa il fatto che il ridimensionamento di Cataldi rientri in un periodo nel quale, a partire da un'estate irreale, si è cercato di spegnere fino all'ultima scintilla l'entusiasmo creato nella stagione precedente.
Ipotesi a parte, rilancio la domanda: il modo in cui è stato gestito questo ragazzo ti sembra minimanente avvicinabile a una logica costruttiva?
E come ti spieghi una situazione del genere?
[Modificato da Er Matador 14/01/2017 15:26]

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Post: 1.597
14/01/2017 17:36
 
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io forse sarò impopolare ma proprio non ricordo questa crescita interrotta di cataldi, anzi crescita in senso assoluto. io non ho visto alcun miglioramento, a dire la verità non avevo visto grandi doti nemmeno in questo mitizzato primo anno nel quale le partite in cui mi aveva stupito positivamente si contavano sulle dita di una mano. forse la percezione risulta ingigantita dal fatto che la migliore fosse stata l'ultima e decisiva, ma nulla di quanto mostrato poteva far desiderare di vederlo promosso a titolare. lo stesso vale per l'anno scorso e l aprima metà di questo. l'unico pregio reale di cataldi che gli riconosco e che a volte me lo fa rimpiangere quando sta in panca sono i calci d'angolo.
dal punto di vista tecnico il pochissimo che ho visto di murgia nelle apparizioni quest'anno mi incuriosisce piu di quanto abbia mai fatto cataldi in passato.

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Post: 2.878
14/01/2017 17:55
 
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Ma poi al di là delle presunti doti e della presunta interruzione di crescita di Cataldi, quello che proprio non capisco del discorso del Matador è l'attacco al modo in cui vengono gestiti i giovani. Voglio dire, abbiamo fatto giocare addirittura Prce in Serie A, quest'anno. Non ci sono squadre che fanno giocare tanti giovani del vivaio come facciamo noi. Inzaghi li mette davanti anche agli stranieri appena arrivati, una specie di corto circuito inedito. Lombardi non giocava in Lega Pro e ora lo invochiamo come fosse il messia! Abbiamo messo in luce un patrimonio che in altri tempi sarebbe rimasto sotto traccia, e questo patrimonio è tecnico, e ove non fosse tecnico sarà economico. Inoltre Cataldi tra 6 mesi sarà di nuovo ad Auronzo di Cadore, come ha scritto lui stesso. Che diremmo se fossimo romanisti, che bocciamo subito i Pellegrini, i Ricci e i Politano e li mandiamo via, dovendo investire cifre blu se poi ci pentiamo? La verità è che di totti, de rossi e florenzi finora non ne sono usciti, nell'era Lotito, e se fossero usciti sarebbero ampiamente titolari, senza alibi tattici che reggano

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Post: 2.725
14/01/2017 19:31
 
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Er Matador, 14/01/2017 15.25:


rilancio la domanda: il modo in cui è stato gestito questo ragazzo ti sembra minimanente avvicinabile a una logica costruttiva?



Sì.


Drenai71, 14/01/2017 17.36:

io forse sarò impopolare ma proprio non ricordo questa crescita interrotta di cataldi, anzi crescita in senso assoluto. io non ho visto alcun miglioramento, a dire la verità non avevo visto grandi doti nemmeno in questo mitizzato primo anno nel quale le partite in cui mi aveva stupito positivamente si contavano sulle dita di una mano. forse la percezione risulta ingigantita dal fatto che la migliore fosse stata l'ultima e decisiva, ma nulla di quanto mostrato poteva far desiderare di vederlo promosso a titolare.



Cataldi nel 2014-2015 fu buttato dentro a gennaio e - se proprio non vogliamo ascrivergli meriti specifici - diciamo almeno che da ex Primavera dimostrò di saper stare in una squadra che lottava per un posto in Champions. Non è comunque una cosa banale, direi. E' che poi uno si sarebbe aspettato ulteriori miglioramenti, come spesso accade ai giovani bravi. E invece, semplicemente, Cataldi non è cresciuto. Io non voglio metterci ancora una croce sopra, il ragazzo è ancora giovane. Proprio per questo considero positivamente la mossa di darlo in prestito, anche se sono già pronto: se farà bene si dirà che siamo stati dei coglioni a privarcene, se farà male si dirà che lo abbiamo ucciso mandandolo allo sbaraglio...
[Modificato da Mark Lenders (ML) 14/01/2017 19:31]

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Post: 1.694
14/01/2017 21:22
 
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Re:
Drenai71, 14/01/2017 17.36:

io forse sarò impopolare ma proprio non ricordo questa crescita interrotta di cataldi, anzi crescita in senso assoluto. io non ho visto alcun miglioramento, a dire la verità non avevo visto grandi doti nemmeno in questo mitizzato primo anno nel quale le partite in cui mi aveva stupito positivamente si contavano sulle dita di una mano. forse la percezione risulta ingigantita dal fatto che la migliore fosse stata l'ultima e decisiva, ma nulla di quanto mostrato poteva far desiderare di vederlo promosso a titolare. lo stesso vale per l'anno scorso e l aprima metà di questo. l'unico pregio reale di cataldi che gli riconosco e che a volte me lo fa rimpiangere quando sta in panca sono i calci d'angolo. dal punto di vista tecnico il pochissimo che ho visto di murgia nelle apparizioni quest'anno mi incuriosisce piu di quanto abbia mai fatto cataldi in passato.



Oh, ma che l'ho scritto io questo post?  

Sono d'accordo parola per parola.
Anche a me, tolti i calci d'angolo, non mi viene mai la voglia di vederlo in campo quando non c'è.

Del suo primo anno, ricordo un'ottima gara contro il Milan, sicuramente una buona gara a Napoli (per me non giocò da 8 come per Baruch, ma sicuramente da 7), e altre 3-4 partite da 6,5 bello convinto. Ma nulla più di questo. In un'ipotetica classifica del rendimento stagionale, non stava nei primi 10.
Però, appunto, era la sua prima stagione in A, c'era da essere contenti.
Però, ecco, la prima stagione in A di D'Amico, Giordano, Manfredonia, Dell'Anno, Di Canio, Keita impressionò decisamente di più.
Diciamo che la prima stagione in A di Cataldi si può paragonarla alla prima stagione di Agostinelli, Perrone, Pochesci, Montesi. Buoni giocatori, appunto.

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Post: 652
15/01/2017 03:53
 
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Re:
ℬaruch, 14/01/2017 17.55:

Ma poi al di là delle presunti doti e della presunta interruzione di crescita di Cataldi, quello che proprio non capisco del discorso del Matador è l'attacco al modo in cui vengono gestiti i giovani. Voglio dire, abbiamo fatto giocare addirittura Prce in Serie A, quest'anno. Non ci sono squadre che fanno giocare tanti giovani del vivaio come facciamo noi. Inzaghi li mette davanti anche agli stranieri appena arrivati, una specie di corto circuito inedito. Lombardi non giocava in Lega Pro e ora lo invochiamo come fosse il messia! Abbiamo messo in luce un patrimonio che in altri tempi sarebbe rimasto sotto traccia, e questo patrimonio è tecnico, e ove non fosse tecnico sarà economico. Inoltre Cataldi tra 6 mesi sarà di nuovo ad Auronzo di Cadore, come ha scritto lui stesso. Che diremmo se fossimo romanisti, che bocciamo subito i Pellegrini, i Ricci e i Politano e li mandiamo via, dovendo investire cifre blu se poi ci pentiamo? La verità è che di totti, de rossi e florenzi finora non ne sono usciti, nell'era Lotito, e se fossero usciti sarebbero ampiamente titolari, senza alibi tattici che reggano


Partiamo da Prce.
Il ragazzo debutta all'Olimpico torinese, in un finale che ricorderemo per l'infame beffa arbitrale a tempo scaduto, e a detta di tutti non dimostra timori reverenziali in seguito al salto di categoria: come "premio" non vede più il campo, e si avvia sulla rischiosa strada del prestito.
Si dirà: nel ruolo la concorrenza è abbondante e qualificata.
Annotiamo questa chiave di lettura e applichiamola agli altri casi.

Strakosha esordisce a San Siro, affrontando con la calma dei forti uno stadio che rappresenta una sorta di ordalia per la personalità di un giocatore.
Disputa altre buone prestazioni, lasciando intuire graduali ma chiari miglioramenti nei punti deboli (le uscite, in primis), poi la capacità di dare sicurezza e l'ottimo gioco coi piedi non impediscono che la sua stagione finisca momentaneamente lì.
Per fare posto a chi? All'estremo difensore più inaffidabile del torneo, a uno scandalo tecnico e antimeritocratico senza precedenti.

Lombardi parte da titolare a Bergamo e col botto, perché firma il gol del 3-0.
Appare un ragazzo molto più maturo della sua età negli atteggiamenti e nella concretezza, proponendosi da subito come alternativa per gli esterni del 4-3-3 ma anche per un ruolo sulla fascia con la difesa a tre.
Da lì in poi solo minutaggi da elemosina: d'altra parte Felipe non si discute, perché senza di lui e senza uno straccio di organizzazione offensiva non si tira in porta, e Keita - sempre per ovviare agli stessi limiti - è quello con la giocata decisiva in canna.
Infatti Cristiano parte titolare col Crotone mettendo a referto un gol e un rigore procurato: più decisivo lui in mezzora che il senegalese in tre partite, col piccolo dettaglio che la partita la gioca anche al di fuori degli highlights.
Eppure per vederlo dal primo minuto c'è voluta la Peste del '300.
Ah, contro i calabresi perde lucidità nella ripresa, tradendo la scarsa consuetudine coi novanta minuti: dote che infatti si conquista sedendo in panchina.
Alternarlo da subito a Keita - che di tempi gioca solo il primo o il secondo, neanche fosse a dieta - era troppo facile?

Murgia firma un altro esordio d'autore, e ancora in casa della cairese.
Di quelli citati è forse potenzialmente il più forte, non sbaglia un pallone o quasi, dimostra personalità, gestisce con immediato buonsenso i propri limiti dinamici.
Chi è il titolare che lo respinge fra i rincalzi? Falcão? Redondo? Xavi? No, un capitano non giocatore che da tempo si limita al compitino, condito da atteggiamenti fra il demoralizzato e il demoralizzante.

Ora, una società normale da un lato non vedrebbe l'ora di sbarazzarsi di titolari che, fra comportamenti e rendimento, meriterebbero un accantonamento anche in presenza di alternative meno convincenti.
Dall'altro, le scarse risorse economiche e l'esigenza di quantificare l'esatto valore dei giovani - per capire se il loro ruolo è coperto, e quindi dirottare altrove i pochi investimenti - impongono di affidare la valutazione al giudice supremo, vale a dire il campo.
Gli allenatori di un tempo, in presenza di un talento, gli proponevano un mini-ciclo di partite con posto da titolare garantito, non con una fiducia a termine revocata al primo errore: se il ragazzo valeva non usciva più di squadra, e tante brillanti carriere sono cominciate così.
L'avversario di domani, tanto per dare un termine di confronto, condivide con noi il primato per la migliore nidiata a disposizione: ma lì i ragazzi più in gamba sono diventati inamovibili, incoraggiando per giunta a proseguire l'esperimento con altri giovani di belle speranze.
Caldara è già a bilancio con destinazione Juventus, per Kessie è in arrivo un bastimento carico di milioni e l'elenco promette di allungarsi.
Per il semplice fatto che da loro i ragazzi di valore diventano titolari a tutti gli effetti.
Mentre da noi li si fa esordire, dimenticando che tale circostanza rappresenta un punto d'arrivo, ma per un Gene Gnocchi.
Quindi ci si bea di tale statistica per poi richiamare a forza senatori meno motivati, meno redditizi in prospettiva e al momento meno forti: è il rientro nei ranghi, vero marchio di fabbrica della Lotitese.
E questo si chiama distruggere, non gestire, i giovani.

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Post: 2.725
15/01/2017 11:55
 
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Accolgo le critiche mosse alla gestione di Strakosha e di Lombardi (brutto che non giochi oggi, si era strameritato la riconferma). Prce ha effettivamente davanti tanti giocatori complessivamente bravi. Murgia meriterebbe più spazio e proprio per questo è stato prestato Cataldi: ma avevo capito che non andava bene, l'operazione...

Comunque, in ultima analisi:
1) come ha rilevato Baruch, Inzaghi i giovani li fa giocare più della media.
2) anche se nessun giocatore della Lazio di quest'anno sta facendo una stagione super, e anche se la stessa classifica non è super, i 37 punti sono un bottino di tutto rispetto e qualcuno, qua e là, avrà anche qualche merito. Se no pare che stiamo parlando di un anno fallimentare in cui a parte far giocare i Primavera non c'è altro da fare...

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Post: 2.878
15/01/2017 12:41
 
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Non trovo corretto confrontarci col modello Atalanta. L'Atalanta è costruita proprio per far giocare i giovani del suo pluri-celebrato vivaio per poi farne lauto bottino, noi no, abbiamo pretese diverse, non dobbiamo esporre la gioielleria di casa, abbiamo una struttura e ambizioni più nobili e senz'altro anche giocatori e ingaggi più nobili. Invidiare il modello-Atalanta mi ricorda l'invidia per il modello-Udinese. E soprattutto, ribadisco, il punto-chiave è che se Prce non vale Caldara e Murgia non vale Kessie non è perché Inzaghi non li schiera titolari, perché se li valessero starebbero in campo. Nessuno dei nostri giovani mi è sembrato più meritevole dei titolari, nonostante qualche annata buia tra i singoli, forse solo Strakosha, ma se devo dirla tutta neanche le sue panchine mi sembrano uno scandalo, ha fatto vedere cose buone e qualcosa di meno buono, ma non mi è parso che stiamo castrando un fenomeno. Se il giudice supremo è il campo, come da assunto del Matador, i 37 punti dell'andata sono una sentenza inappellabile

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Post: 652
18/01/2017 13:19
 
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Il confronto non era col modello-Atalanta nella sua integrità, ma nello specifico della gestione di giovani talenti capitati in blocco fra le mani.
E rimango dell'idea che, se i Caldara, i Gagliardini (l'avevo dimenticato) e compagnia fossero stati sedotti e bidonati come i nostri, i tanti milioni spesi per loro sarebbero ancora nelle casse di Juventus e Inter.

Dopo di che, mi sembra di capire che la vera differenza fra le nostre posizioni riguardi la fiducia nelle valutazioni di Inzaghi.
Tu le ritieni probanti in merito al valore del giocatore.
Per me uno che stringe patti coi senatori e schiera a forza Marchetti al posto di Strakosha ha la stessa credibilità - quanto a onestà, meritocrazia e competenza - di un contabile di partito, e credo si sia capito in che senso.

Sul valore dei nostri in rapporto ai titolari abbiamo impressioni diverse, e fa parte del gioco.
Aggiungendo però una considerazione: si può stabilire il valore di un giovane concedendogli solo qualche spezzone?
Ovvio che servano delle premesse per investire in presenze e minuti su un ragazzo tutto da scoprire, ma una strategia del genere presuppone che si dia loro il tempo di sbagliare e imparare.
Se Murgia disputa poche decine di minuti da leader e si ripete nelle successive apparizioni, deve partire titolare per verificarne la consistenza e agevolarne la crescita.
Se dopo averlo "assaggiato" lo si rimette in frigo, non siamo di fronte a una politica dei giovani ma solo all'ennesima foglia di fico per una truffa continuata e un sistematico furto di futuro.

Quanto al "non siamo l'Atalanta", per riassumere il tuo intervento: vero in linea di principio, ma poi?
 La differenza fra un club come quello orobico - sempre sia lodato, senza di loro la Nazionale non arriverebbe a undici effettivi - e il nostro dovrebbe passare per due fattori:

1) la possibilità di accedere a giocatori fatti e finiti, senza i rischi legati alle scommesse e il tempo necessario all'ambientamento che separa da un effettivo contributo tecnico: e qui gli esempi si sprecano

2) la possibilità di trattenere a vita - o di cedere, ma appena prima del loro declino e col coltello dalla parte del manico - i talenti nati dal vivaio: fatte le debite proporzioni, la difesa del Milan di Sacchi/Capello o il Barcellona attuale

Ebbene, un giocatore coi pregi ma anche coi limiti di Immobile è - a detta di molti, e non hanno torto - il massimo che ci possiamo permettere.
Serve il mitologico centrocampista bifase? Non appena ragioniamo su prezzo e ingaggio, ci ritroviamo come un'orfanella affamata e infreddolita davanti al vetro di un ristorante.
In quale fascia rientriamo, fatti e mercato alla mano, sotto questo profilo?
In quella almeno delle medio-grandi? Siamo seri.
Casomai, il nostro vantaggio consiste nel poter godere dei nostri talenti più a lungo, staccando sostanziosi dividendi tecnici, anziché monetizzarne la cessione in fretta e furia.
Ma ciò non toglie che i giovani, se per i bergamaschi coincidono quasi con l'esistenza del club, per noi siano comunque strategici.
Quindi non capisco il senso del privilegiare il tramonto di giocatori che furono - e che occupano caselle fondamentali nel nostro ristrettissimo monte ingaggi, spesso in cambio di un contributo come svernatori - rispetto all'alba di un potenziale patrimonio tecnico e finanziario.
Perché, inutile nascondercelo, nella possibilità di accedere agli elementi fatti e finiti di cui sopra siamo molto più lontani dalle prime tre-quattro che dall'Atalanta.
E non lo dico considerandola una situazione normale, anzi.
[Modificato da Er Matador 18/01/2017 13:25]

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Post: 2.878
18/01/2017 13:47
 
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Io però ti leggo ragionare più su logiche di mercato che di campo. Nel tuo discorso l'obiettivo è Lotito, non Inzaghi, oppure è Inzaghi in quanto anonima emanazione di Lotito. Il "non siamo l'Atalanta" vuol dire che non possiamo, come l'Atalanta, buttare in campo una squadra con un'età media di 23-24 anni. Loro stanno facendo la miglior stagione della loro storia e questa è un'eccezione, con un'età media simile, in un campionato come il nostro. E anche loro hanno i loro Masiello che vanno regolarmente in campo. Così noi, che ci siamo giustamente lamentati dei 5 anni di rinnovo a Radu, dobbiamo accettare che - in campo - nella Lazio ci siano anche giocatori con esperienza, che sappiano sempre leggere una partita, e che l'inserimento - doveroso - dei giovani avvenga gradualmente e non ex abrupto. Ricordandoci che nonostante questo la Lazio è una delle squadre più giovani del torneo e che mai come prima stiamo assistendo a un inserimento massiccio - pur se graduale - della nostra cantera. Se Inzaghi tende - nonostante questo - a rispettare anche le esigenze di campo e di spogliatoio, non mi va di parlare di "truffa continuata e sistematico furto di futuro".

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Post: 2.725
18/01/2017 17:00
 
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ℬaruch, 18/01/2017 13.47:

Inzaghi in quanto anonima emanazione di Lotito



Scusate se mi intrometto, ma vorrei che una volta per tutte prendessimo di petto questa insopportabile ipocrisia. Inzaghi è un'emanazione di Lotito esattamente come Pioli, come Reja, come Petkovic, come Ballardini, come Delio Rossi e come Papadopulo. Pari pari. E - reggetevi forte - vi do una notizia bomba: anche Bielsa, Sampaoli, Prandelli o Fracazzo da Velletri lo sarebbero stati, nella misura in cui non sarebbero stati in grado di imporgli un cambiamento di dimensione della Lazio.
Ma le notizie non sono finite qua. Tare è un'emanazione di Lotito, Sabatini era un'emanazione di Lotito, Martino era un'emanazione di Lotito, Osti era un'emanazione di Lotito. Basta così? Col cavolo! Pure Immobile e compagni sono emanazione di Lotito, da Leitner fino a Felipe Anderson e De Vrij. Altrimenti al loro posto magari avremmo ben altri giocatori, ben altri allenatori, ben altri dirigenti.
La cosiddetta mediocrità, la subalternità finanziaria e tecnica nei confronti della Roma, è un'emanazione di Lotito. E Dio solo sa quanto mi pesa. Mi pesa al punto che - come quasi tutti voi - nei momenti più neri partecipo anch'io alla caccia del capro espiatorio. Che però non può che essere uno: Claudio Lotito. E basta. Coinvolgere in questo gioco al massacro anche i suoi dipendenti, il cui valore medio non può che rispecchiare quello dell'investimento medio sui loro cartellini e sui loro stipendi, è un'operazione disonesta e schifosa. Incolpare Inzaghi di non essere Ferguson o Immobile di non essere Van Basten è demenziale, se consideriamo quanto ci costano. Non sono qui a togliere il posto a gente più brava di loro, semplicemente non ci possiamo permettere di meglio. Almeno in senso complessivo, si intende. Poi è chiaro che ognuno di noi può pensare che Bielsa sarebbe stato meglio di Simone o Pavoletti meglio di Ciro, ma resta il fatto che manco Bielsa è Ferguson e manco Pavoletti è Van Basten.
Io critico Inzaghi quando penso che le sue scelte tecniche e tattiche danneggino la Lazio, da Felipe Anderson uomo di fatica al turnover di Coppa Italia. Lo valuto partita per partita, mentre mi rifiuto con tutte le forze di criticarlo ideologicamente in quanto Simone Inzaghi. Perché fare questo significa nient'altro che rinnegare la Lazio in quanto tale. Cosa che stanno facendo sempre più tifosi: i 12mila di Lazio-Atalanta con la squadra a un punto dalla Champions League sono una vergogna, un'indecenza di cui io non sarò mai complice. E guardate che non sto dicendo che bisogna mangiarsi qualunque minestra eh. Mi prendo anch'io delle lunghe vacanze dall'Olimpico quando - un anno si e un anno no - galleggiamo a metà classifica senza né arte né parte. Ma se l'ideologia arriva al punto di distruggere, di macinare anche 40 punti in 20 partite, roba che neanche Cragnotti riusciva sempre ad assicurare, allora io penso che sia arrivato il momento di sbattere i pugni sul tavolo e urlare: basta, avete rotto il cazzo! State distruggendo la Lazio molto più di quanto secondo voi lo sta facendo Lotito.
[Modificato da Mark Lenders (ML) 18/01/2017 17:03]

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Post: 652
19/01/2017 00:51
 
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Re:
ℬaruch, 18/01/2017 13.47:

Io però ti leggo ragionare più su logiche di mercato che di campo. Nel tuo discorso l'obiettivo è Lotito, non Inzaghi, oppure è Inzaghi in quanto anonima emanazione di Lotito. Il "non siamo l'Atalanta" vuol dire che non possiamo, come l'Atalanta, buttare in campo una squadra con un'età media di 23-24 anni. Loro stanno facendo la miglior stagione della loro storia e questa è un'eccezione, con un'età media simile, in un campionato come il nostro. E anche loro hanno i loro Masiello che vanno regolarmente in campo. Così noi, che ci siamo giustamente lamentati dei 5 anni di rinnovo a Radu, dobbiamo accettare che - in campo - nella Lazio ci siano anche giocatori con esperienza, che sappiano sempre leggere una partita, e che l'inserimento - doveroso - dei giovani avvenga gradualmente e non ex abrupto. Ricordandoci che nonostante questo la Lazio è una delle squadre più giovani del torneo e che mai come prima stiamo assistendo a un inserimento massiccio - pur se graduale - della nostra cantera. Se Inzaghi tende - nonostante questo - a rispettare anche le esigenze di campo e di spogliatoio, non mi va di parlare di "truffa continuata e sistematico furto di futuro".


Beh, mercato e campo credo siano difficilmente scindibili, a maggior ragione per chi non dispone di mezzi illimitati.
Come difficilmente scindibili sono le figure di presidente e tecnico finché il secondo è non solo di modesto profilo e scarsamente autonomo, ma scelto appositamente perché di modesto profilo e scarsamente autonomo.
Tengo, però, a precisare che il mio non è fondamentalismo giovanilistico, bensì un ragionamento a geometria variabile.
Capita la stagione in cui la Primavera offre poco, e al tempo stesso si presentano occasioni favorevoli per mettere sotto contratto elementi stagionati ma ancora in buona forma?
Va bene puntare sull'esperienza e sulle loro qualità.
Se però dal settore giovanile arrivano in serie elementi meritevoli di essere valorizzati, data la loro importanza strategica nell'economia dell'attività societaria, devono godere di priorità assoluta.
Ho qualche perplessità sugli altri punti:

1) d'accordo sull'utilità di un mix fra ragazzi e veterani, ma sottolineando ciò che ci si aspetta da questi ultimi: prendersi delle responsabilità.
A me sembra che da anni i più anziani pensino soprattutto a sé stessi, abdicando a qualsiasi leadership.
Per tenere in campo gente col carisma di un quindicenne e la corsa di un quarantenne, preferisco la freschezza e le motivazioni di un debuttante

2) Gradualità nell'inserimento, d'accordo, ma in Italia si esagera: all'estero sono forse così frenati dalla paura di bruciare i giovani?
Sono convinto che nulla li faccia crescere quanto l'affidare loro delle responsabilità: la protezione e la guida consistono nell'aiutarli ad affrontare prestazioni negative e momenti difficili, non nell'impedire loro di affrontarli

3) Dove mi oppongo nettamente è in merito al discorso spogliatoio.
Un allenatore di personalità, blindato dalla società sul piano disciplinare, e i rompicoglioni in tribuna o in un'altra squadra: così funziona nei club di livello.
La comprensione per frustrazioni infantili o la distribuzione delle presenze in base a equilibri diplomatici, con tanti saluti alla meritocrazia, rientrano in una logica da perdenti che definisce il laziale medio degli ultimi anni: uno che viene qui a farsi i propri comodi, limitandosi al compitino.
Ed è questo l'aspetto in cui la Lazio deve migliorare maggiormente, pena il trapianto dei nuovi acquisti in un terreno sterile e sterilizzante
[Modificato da Er Matador 19/01/2017 00:58]

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