E ci va di mezzo pure il povero Pioli, persona splendida e tutto sommato anche bravo allenatore, se restiamo alla parte tecnica. Quella sera, dopo la finale, insieme a Baruch e ad altri amici lo incontrammo a Ponte Milvio e gli strinsi la mano perché ero veramente orgoglioso e perché non è da una partita che si giudica un giocatore o un allenatore.
Poi però abbiamo perso il derby, stavamo mandando in vacca anche il terzo posto (vero che il rigore non c'era, però a un certo punto siamo stati in balia del Napoli), abbiamo perso la Supercoppa e abbiamo perso il preliminare di Champions. Prima ancora avevamo buttato un derby da 2-0, e successivamente ne abbiamo persi altri due. Cioè, stringi stringi nelle grandi partite è stato un fallimento dopo l'altro. In due anni con lui le grandi vittorie sono state solo le due di Napoli, e per lo stesso motivo aspetto prima di celebrare Inzaghino. Perché per ora - al netto dei 28 punti - abbiamo battuto la Scafatese e il Don Orione.
Quindi mi dispiace, dall'orgoglio e dal "grazie lo stesso" sono passato al rifiuto. Non riesco a guardare Pioli con benevolenza, non riesco ad augurargli di fare altrove quel che non è riuscito a fare qua. E tutto sommato credo che non ci riuscirà, perché del grande allenatore gli manca il carisma e il dna vincente. O la fortuna, se vogliamo chiamarla con un altro nome. Sarà brutto da dire, ma io sulla mia panchina preferisco averci uno magari un po' meno bravo, e però più figlio di puttana e più amico della sorte.
[Modificato da Mark Lenders (ML) 29/11/2016 15:06]