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03/05/2016 10:17 | |
Nove cartellini gialli ad una sola squadra è il record nella storia della Premier League, e questo in qualche modo rende l'unicità dell'evento, in cui determinante è stata la permessività dell'arbitro e che è causato dall'aver perso il titolo in un derby con dei rivali (calciatori e tifosi) col sangue agli occhi. Io, Baruch, probabilmente avrei cercato di scalciare Hazard, se avesse segnato il suo primo gol stagionale casalingo con la roma senza obiettivi togliendo lo scudetto alla mia Lazio. L'hanno fatto anche quelli del Tottenham, squadra che peraltro era celebrata per il Fair Play (nessun cartellino rosso in stagione). A normalizzare il tutto secondo me bastano le parole di John Terry. Gli hanno chiesto "non avresti cacciato qualcuno dei giocatori del Tottenham?", e lui ha risposto "no, è il derby di Londra".
Sul Leicester, il distacco dalle prime (ovvero i due Manchester, Chelsea, Arsenal, Liverpool e in parte lo stesso Tottenham) è sicuramente abissale ma parliamo di una società con 137 milioni di fatturato, roba da stare a ridosso della top 20 europea e in una stagione in cui s'era salvata a stento. Favola sportiva, ripeto, entusiasmante, ma nulla a che vedere con il "progetto sociale che dimostra che un altro calcio è possibile nel mondo del calcio neoliberista", come vaneggiavano sul Fatto quotidiano. E io resto intimamente più vicino alla bellissima stagione del Tottenham, quella di cui nessuno si ricorderà mai
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