Mark Lenders (ML), 21/01/2016 15:08:
Certo che non vale, e per rispondere non ho neppure bisogno di leggere il pezzo di Garlando. Cosa che poi faró, comunque. Senza offesa (ci mancherebbe altro), ma si nota ció che tu hai sempre candidamente ammesso, ossia che non hai mai praticato nessuno sport. E la conseguenza è un approccio troppo cerebrale alla questione. Il tuo è il punto di vista di una persona culturalmente evoluta che siede in poltrona. Ma lo sport, a tutti i livelli, è soprattutto altro. È sudore, adrenalina, contatto fisico e cameratismo (se è uno sport di squadra), è una battaglia contro se stessi in cui il nostro vero io prende il controllo senza il filtro della ragione, prima ancora che una battaglia contro gli avversari. È istinto primordiale, difesa del territorio; caccia, sopravvivenza. È la sublimazione della guerra, in pratica. E in guerra valgono cose che in tempo di pace non sono ammesse. Esistono codici di guerra, tribunali di guerra. Cosí come esistono cose vietate perfino in guerra, e la combine sta allo sport come - che ne so - l'uso di gas mostarda in un combattimento.
Ma guarda che io penso che insultarsi in campo non debba affatto menare scandalo. Non chiedo 22 Gaetano Scirea (citato oggi da Garlando) o 22 Gabriele Pin o 22 Giuseppe Favalli (capirai, Favalli per insultare qualcuno ci avrebbe messo un quarto d'ora, per quanto zagaja... ). Ma, come detto, per me esiste un confine, ed è quello dell'insulto a sfondo razziale o sessuale. Il resto, va tutto bene. Mi chiederai? Ma perché quei due non vanno bene e gli altri sì? Boh, non lo so. Infatti, non voglio elevare a teoria filosofica quello che sto dicendo. Sto esprimendo un'opinione (sicuramente anche piena di "buchi" logici) a un gruppo di amici. Di una cosa sono certo. Il "mi ci dovrei trovare in quella situazione" nel mio caso non funziona. Sono convinto che al posto di Sarri (ammesso di essere stato provocato...Ma quale sarebbe, poi, la provocazione? Il fatto che Mancini si sia lamentato del tempo di recupero?) avrei insultato Mancini in un modo altrettando greve ma utilizzando tutt'altri epiteti non razzisti.