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  06/01/2016 17:30 | |
BERISHA s.v.-Si sporca la maglietta nel recupero sul tiro cross di Lasagna, il resto evidenzia unicamente una discreta sicurezza nelle uscite. Solidarietà per il freddo preso.
KONKO 6.5-Ha il vizio di cincischiare nella propria trequarti, e in una circostanza per poco non manda in porta Zaccardo. In avanti brilla per continuità, anche se con poco costrutto, e sfiora il gol da fuori. Ampiamente fra i meno peggio.
MAURICIO 5.5-Qualche sofferenza di troppo nell'uno contro uno, anche rispetto al collega di reparto, contro un attacco inferiore a quello dell'Alessandria, che milita in Lega Pro. Sul gol annullato a Hoedt poteva forse vincere il duello aereo senza l'intervento scomposto che invalida l'azione.
HOEDT 6-Lasciato spesso da solo, e non sempre troverà avversari del calibro di Mbakogu e Di Gaudio: comunque tiene senza particolari patemi. Cerca spesso il passaggio in orizzontale verso l'interno del terreno, in assoluto la soluzione da evitare quando si imposta nella propria metacampo: nessuno gliel'ha spiegato?
RADU 5.5-Dietro niente di che, parte benino in appoggio per poi arretrare nel secondo tempo: poca roba, sia come lettura della gara sia come assunzione di responsabilità.
CATALDI 4.5-Non trova una posizione e un senso per la propria gara: ha bisogno di riferimenti, e oggi la squadra non c'è. Senza di lui va peggio, ma solo per una questione di equilibri tattici e numerici.
ONAZI 7-Recupera palloni, chiude diverse azioni di rimessa presidiando il perimetro, gioca semplice, contiene entro limiti accettabili la percentuale di passaggi sbagliati. Come vice-Biglia è difficile chiedergli di più.
PAROLO 4.5-Gioca letteralmente a nascondino, esimendosi totalmente anche da inserimenti e tiri che, in un attacco inesistente, potrebbero fare la differenza. In termini danteschi, da girone degli ignavi.
CANDREVA 3-Onan il barbaro, impegnato in una mera esibizione di solipsismo. Pericoli creati, per la cronaca, zero.
MATRI 2-Non apre varchi, non fornisce sponde, non si fa trovare pronto sui pochissimi palloni in area. Uno fra i giocatori più inutili e insignificanti degli ultimi anni, degno della qualifica di scarto del Milan. Se il settore giovanile non fornisce neppure un centravanti meno scandaloso, tanto vale chiuderlo.
FELIPE ANDERSON 3-Non salta l'uomo neppure per sbaglio, e si limita pigramente a una serie di percussioni individuali. Inutile? No, dannoso. Giusto sostituirlo.
KEITA 4-Sostituto di Felipe Anderson in tutto, solo con un po' meno indolenza. Se non trova il numero, è un uomo in meno.
KLOSE s.v.-Ex giocatore. Un difensore del Carpi prova a riesumarlo con un intervento sconsiderato nei sedici metri, ma rigore è quando arbitro fischia.
ĐORĐEVIĆ s.v.-Nel finale, non toglie e ovviamente non aggiunge.
PIOLI 1-Come a San Siro, un assetto offensivo che non produrrebbe un tiro in porta neppure giocando una settimana: solo che oggi mancano la voglia e il centrocampo, contribuendo a novanta minuti indecorosi anche per la serie cadetta.
La sua mossa? Togliere un centrocampista per riproporre la sconcezza del doppio centravanti, col risultato di intasare gli spazi in mezzo e di regalare metri di campo a un avversario impresentabile, che a quel punto inizia a prendere coraggio nei tentativi di rimessa.
Quando poi si decide a togliere Matri, ecco una coppia offensiva ancora peggio assortita.
Quello che aveva da dare, sul piano tecnico-tattico, l'ha dato per intero l'anno scorso.
Di lui rimangono solo un omino esangue, lasciato solo dalla società in ostaggio di quattro farabutti, e un mendicante aggrappato allo stipendio.
IL LATO UMANO -1-Una gara di spessore, con tanto di baci in bocca finali, per mettersi in mostra nella vetrina di San Siro: quando si torna a giocare “solo” a calcio, finisce la commedia.
Aver ammorbato per anni con prediche su moralità e parametri, per poi assemblare a ripetizione organici di un livello umano così miserabile, rimane tra i fallimenti più pacchiani e incondizionati nella storia di questo sport.
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