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27/08/2015 09:44 | |
Proprio per tutti questi motivi, il bersaglio dei miei flebili strali non è Pioli. Pioli, che è un'emanazione di quanto diciamo di Lotito, continua ad aver fatto più dell'immaginato, e ieri ha messo in campo la stessa formazione che a Napoli si era presa il preliminare. Lì avevamo Cataldi-Parolo, in mezzo, con Parolo che segnò e poi fece una prestazione orribile, e Cataldi che invece fece la sua miglior partita, come la stava facendo Onazi fino al crack. Anche a Napoli Biglia e Klose non c'erano, al massimo entrò più saggezza dalla panchina, col tedesco e Ledesma. E anche a Napoli ci rimontavano e ci buttarono fuori un giocatore. Napoli, che poi è lo spettro di questo preliminare, così uguale a quello dei partenopei dello scorso anno, così tanto da farmi sussultare e disperare meno del dovuto. Tutto ampiamente concepibile e concepito. Avremo sempre voglia a dire Lotito e a ripeterci che loro sono più forti (anche io gli davo il 51% prima), ma la verità è che ieri è successo qualcosa che in questi discorsi non ci rientra proprio, ed è inutile piegare a logiche e analisi generaliste. Ieri ci ha tradito il nostro giocatore migliore, il nostro giocatore più "da Champions". Quell'errore così macroscopico e puerile è arrivato in un momento in cui la Lazio soffriva sempre meno e ripartiva. E' stato come tornare a casa e trovare la propria moglie a letto con un altro due giorni dopo il matrimonio. E' chiaro che a quel punto, se il simbolo della tranquillità ha un black-out simile, tutta la squadra viene meno. E ribadisco che De Vrij ne ha combinate tante ieri, perché il rosso di Mauricio nasce dall'ennesima sua dormita, così come il 3-0 e all'alba della partita il palo di Kiessling. La mia verità, più stringente della "dimensione della Lazio di Lotito", è che il 3-4-3 stava funzionando, ma siamo stati traditi dal nostro leader. E' questo tradimento che mi fa male, più della prevedibile uscita e di tutto il resto dei ragionamenti a supporto. Il primo dei quali è che dobbiamo ricorrere a snaturarci in situazioni del genere prima di tutto per assenza di giocatori coi piedi buoni: Lulic, Onazi, Radu, Mauricio, lo stesso Parolo, tutti insieme ieri non erano sopportabili. Da quando leggo le statistiche non mi era mai capitato di leggere che nessuno sia andato oltre il 67% di precisione nei passaggi, a parte Candreva che si è attestato sull'80% e infatti era l'unico che ha provato a ragionare
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