Se posso, credo che il punto si coglierebbe meglio in un'altra maniera.
L'approccio stile quiz condiziona alcune risposte, laddove le vere domande a cui rispondere sarebbero:
Quali sono i sette più decisivi? Quali sono quelli che non vorreste mancassero mai?
Ed eventualmente: meglio la squadra con Lulic o con Cataldi?
In questa maniera si misurerebbe meglio lo spread tra le nostre percezioni/convinzioni e il freddo dato statistico, che secondo me non sempre e non necessariamente coglie nel segno. (E non per colpa della statistica, che è utilissima e il cui utilizzo rappresenta secondo me l'ultima possibile evoluzione del gioco:
www.rivistaundici.com/2015/05/22/midtjylland-report/).Allora, diciamo che io mi dispero essenzialmente quando manca uno o più di questi: De Vrij, Basta, Radu, Biglia, Candreva, Klose. In quest'ordine. Se devo aggiungerne un settimo dico Parolo.
La domanda su Cataldi/Lulic ha tutta l'aria di essere un trabocchetto, ma non importa. Per me c'è una Lazio totalmente decataldizzata, che è quella del girone d'andata, e poi c'è un'altra Lazio che ha cambiato marcia nel ritorno conquistando la Champions. Non dico che per questa seconda Cataldi sia stato più importante di Felipe Anderson e Klose, ma come ho già detto altre volte per me l'infortunio di Lulic e il suo inserimento hanno reso più rotonda una squadra che sapeva andare solo in verticale. E per me questo è un passo in avanti sostanziale, a prescendere dal decimo di punto che magari potrà premiare la presenza di Lulic al posto della sua. Anche qui mi ripeto: il problema non è Lulic. Il problema è Lulic più Parolo.
C'è una Lazio di piedi buoni (proporzionalmente al ruolo ricoperto) ed è composta da Basta, De Vrij, Radu, Biglia, Cataldi, Candreva, Mauri, Felipe Anderson, Keita e Klose. Bisogna stare attenti, ove possibile, a non toglierne troppi contemporaneamente perché se no la squadra diventa un'altra cosa. Se la maggioranza è di giocatori tecnici anche un Gentiletti, anche un Parolo o un Lulic, anche un Djordjevic - mi voglio rovinare - possono fare una gran figura, essere perfino indispensabili. L'importante è non sballare con gli ingredienti.
Io ho giocato a calcetto a livello infimo. Ero esattamente un Lulic: grande corsa, preferenza per le corsie esterne, buona capacità di inserimento e di finalizzazione, zero dribbling, zero palleggio. Quando finivo in una squadra con compagni abbastanza forti facevo spesso delle grandi partite, perché li aiutavo tappando i buchi e davanti andavo sempre a tagliare per chiudere l'azione. A volte facevo anche quattro-cinque gol, sembravo perfino forte. Ma quando invece finivo in una squadra tecnicamente scarsa tutti i miei limiti venivano fuori impietosamente, la palla non girava e i miei movimenti erano del tutto inutili. Se si fosse isolata una statistica tenendo conto esclusivamente della mia presenza in campo, senza considerare il contesto, ossia il resto dei miei compagni, dubito che si sarebbe riusciti a rispondere alla domanda: questo è decisivo o no? Insomma, il calcolo del tasso di decisività basato sulla media punti in rapporto alle presenze secondo me aiuta a capire ma non sempre va considerato esaustivo. La realtà è complessa e per coglierla il più possibile anche le statistiche a volte hanno bisogno di essere complesse.
[Modificato da Mark Lenders (ML) 04/06/2015 11:30]