Pagelle Lazo-Parma 4-0

MARCHETTI 6-Reattivo in avvio sulla conclusione, comunque abbastanza centrale, di Palladino; molto meno sui tiri di Mendes e Lila nella ripresa, rispettivamente alto di poco e sulla parte alta della traversa. Amnesie da evitare nelle prossime partite.
BASTA 7-Poco impegnato in copertura, davanti garantisce continuità senza strafare. Bene per il rendimento comunque elevato anche in modalità defatigante, molto bene per la gestione intelligente delle energie a disposizione.
MAURICIO 7-Spostato sul centro-destra in un assetto forse non facile da riproporre, controlla con tranquillità carichi di lavoro complessivamente ridotti. Appare in un periodo abbastanza positivo sul piano della concentrazione.
CIANI 7.5-Mezzo voto in più per la lunga inattività, a maggior ragione con un fisico poderoso come il suo, il resto perché sbaglia poco o nulla.
RADU 7-Non un granché il piattone ribadito in rete da Klose, per il resto sul pezzo con una certa tranquillità. Che ispiri fiducia in vista di prove più impegnative, purtroppo, è un altro discorso.
CATALDI 8-Il suo debutto a pieno titolo come vice-Biglia fa passare inosservata l’assenza dell’argentino in fase di costruzione. Per quella di copertura meglio attendere avversari e contesti più probanti. Sicurezza e precisione, più la fiducia che i compagni gli dimostrano coi fatti, sono comunque un bel vedere.
PAROLO 8-Torna lui, torna il centrocampo: col fiocco di una bella conclusione di esterno che sblocca, o per meglio dire chiude, la gara. Bisognerebbe mandare Denis anche nello spogliatoio di Peruzzo di Schio, cieco e sordo di fronte alla gomitata di Tonelli che l’ha messo fuori causa per due gare: sviste del genere ai danni di un elemento così importante possono falsare una stagione.
LULIĆ 7-Corsa a perdifiato per garantire, con buona lucidità tattica, il collegamento fra i reparti. Risorsa fondamentale nei 14-15 titolari sia dall’inizio sia come subentrante, magari non quando serve il massimo della qualità.
FELIPE ANDERSON 7-Lo spunto decisivo per il 2-0 e una gara puntuale in ripiegamento: quando non è in gran spolvero gioca così. Buon segno.
KLOSE 7.5-Fa la differenza sottorete, contribuisce da par suo al tourbillon tattico di un reparto che gira come un orologio, spende con misurata rudezza l’ammonizione che gli toglie la spada di Damocle della diffida per il temibile calendario delle ultime quattro giornate. Chirurgico.
CANDREVA 8.5-Come sarebbe l’ex di turno, stasera non l’unico, con un po’ di testa sul piano tattico? Ecco, così. Inesauribile, al centro dell’azione pressoché in ogni fase di gioco, con un carniere stracolmo di giocate e conclusioni una delle quali alle spalle di Mirante dopo un inserimento per vie centrali non proprio abituale nel suo repertorio. Se Pioli riesce a convincerlo a proporsi più spesso in questa veste, lo si può considerare un colpo di mercato.
KEITA 7-Il solito: buon ingresso in partita, voglia di spaccare le montagne, uomini saltati in serie, conclusioni imbarazzanti. Anche quella del gol non nasce da una soluzione troppo limpida sul piano tecnico. Si è sbloccato nel tabellino marcatori, e si spera possa aiutarlo nel suo ancora lungo percorso di crescita.
BRAAFHEID e MAURI s.v.-Pochi minuti nel finale.

PIOLI 8-Alcune scelte iniziali, a partire dalla coppia centrale difensiva, lasciano perplessi per questioni di assortimento: stasera ha ragione lui.
Ottima la gestione psicologica del dopo Chievo, i rientri a centrocampo fanno il resto nel riportare tranquillità.
Sia pure contro un avversario dissoltosi al primo gol subito, per sicurezza e qualità del gioco queste sono serate da grande squadra: sensazioni dimenticate prima del suo arrivo.