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  09/04/2015 12:54 | |
ℬaruch, 09/04/2015 00:38:
Ce l’abbiamo fatta. Sono in credito di un urlo, quello che non ho potuto sfoderare in mezzo ad una Curva B ammutolita, né dopo nelle strade, né ora in una casa in cui non sono solo. E’ stato incredibile essere (sentirsi) l’unico vincitore in mezzo a 60mila persone. E’ stato bello sentire la loro paura già alla lettura delle formazioni. “Biglia”, poi “Parolo”, poi “Anderson”, vabbè saranno finiti? No, “Klose”. Stop? No, c’è ancora “Candreva”. Bello non rende, è stato irripetibile. Qui al San Paolo ne ho viste di Lazio che vincevano, a partire dal 1993, dall’esordio di Boksic. Mai avevo visto una Lazio conquistare una finale. E farlo in questo modo: da Grande Squadra. Perché dal primo secondo era chiaro l’intento destabilizzante di Pioli: non faremo noi la partita. L’abbiamo conquistata con una tattica rischiosa ma irreprensibile, aspettandoli invece di attaccarli, facendo pressing solo nella nostra metà campo e ripartendo. E alla fine, tassello dopo tassello, aggiustamento dopo aggiustamento, l’intelligenza con cui abbiamo interpretato questa partita si è trasformata in Gol. In Vittoria. La cosa più strana, quella che più mi rimarrà impressa di questa notte, è questa: i minuti del tabellone, che quando il gol non arriva sembrano correre sempre più veloce, non correvano affatto. Anche al 79°, I MINUTI NON CORREVANO AFFATTO. Ho pensato che Pioli è proprio un mago, se rovescia una delle leggi più antiche dello stadio. E ho pensato che noi siamo meravigliosi
Che bello. Peraltro credo che tutti noi aveveamo la netta sensazione dal 75° in poi che il goal sarebbe arrivato. Sono certo che se non avesse segnato Lulic, avremmo segnato un minuto dopo. Ed il mister in questo momento è ispirato come non mai.
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