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Pagelle Lazio-Verona 2-0

Ultimo Aggiornamento: 23/03/2015 12:21
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Post: 2.878
23/03/2015 00:57
 
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Marchetti 6: Un mezzo pasticcio nel finale, per il resto solo una buona uscita bassa: la sua striscia di imbattibilità ora è la quarta di sempre della Lazio. Speriamo la Nazionale non rappresenti – ancora – una rovina per il suo percorso
Basta 7: Perfetto il cross di sinistro per il gol del vantaggio, continua a sovrapporsi per tutto il match e chiude al meglio ogni spazio
De Vrij 7: Solita impressionante dimostrazione di forza e tranquillità, con tanta qualità nell’impostazione
Mauricio 6.5: A Toni lascia solo qualche briciola lontano dall’area di rigore
Radu 6.5: Scolastico, nel senso positivo del termine: pulito nelle chiusure, puntuale nei movimenti
Parolo 7: In questo sistema di gioco è un mediano coi fiocchi, capace di pressare ma anche di giocare il pallone, vicino o sventagliando sul fronte opposto. Peccato per questa insistenza sui tiri da fuori
Biglia 7.5: Va di nuovo oltre i 100 passaggi col Verona, come all’andata, e questa volta fa anche una prestazione molto più offensiva, con inserimenti “alla Parolo”. Dai suoi piedi una traversa e due grosse occasioni per Klose
Candreva 7.5: Forse il più continuo di tutti, fa la fascia avanti e indietro attaccando e difendendo benissimo. Guadagna la punizione che scaglia in rete con violenza per il 2-0
Mauri 6.5: Il sinistro che libera al cross Basta per l’1-0 è di seta, offre anche a Biglia la palla del possibile 2-0
Felipe Anderson 8: Qualche volta si specchia, ma riesce comunque a sbloccare il match con un imprevedibile stacco di testa, a costruire azioni su azioni come quella con Biglia e Klose, a recuperare tantissimi palloni anche quando è lui ad averli appena persi, e a ripartire palla al piede senza che riescano a fermarlo. Peccato per la traversa, sarebbe stato un gol da cineteca
Klose 6: Solito sacrificio e solita intelligenza, ma spreca i due buoni palloni che gli capitano
Lulic 6: Entra bene in partita e sfiora il gol
Keita 6: Prende una traversa, prima o poi la macumba mollerà la presa
Perea sv
Pioli 8: Lazio semplicemente perfetta, a partire dalla fase di recupero palla fino a quella di aggressione degli spazi offensivi. Sesta vittoria consecutiva, creando tantissimo (23 tiri) e chiudendo ancora con la porta inviolata (e con 0 tiri nello specchio della porta subiti). Il Verona era in ottima forma fisica, ma nonostante questo ha fatto una figuraccia

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23/03/2015 02:30
 
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Vista dallo stadio, credo di essermi perso troppe cosette per fare le pagelle bene.
Poi sono tornato adesso e c'ho sonno e quindi sarò breve, come soleva dire Pipino.

Basta, De Vrij e Biglia sono tre grandi giocatori. Soprattutto De Vrij, che è uno dei segreti di questa squadra. Fa reparto da solo, ha una classe pazzesca ma oggi - tanto per dirne una - non ha lasciato un pallone di testa a Toni. Il che significa che sa anche combattere.
Mi è piaciuto tantissimo Parolo, per il quale in genere non impazzisco e che invece oggi ha giocato una partita sontuosa in un ruolo che ho sempre pensato non troppo adatto alle sue caratteristiche.
Ho rivisto scattare Candreva al massimo della velocità, ed è importante per il suo tipo di gioco. E sempre a proposito di velocità, quella della palla sulla punizione del gol è stata impressionante. Non me ne ricordo una così potente. Non dal vivo almeno.
Di Anderson c'è poco da dire. Stato di grazia, si chiama, ormai fa anche i gol alla Luca Toni. Però se lo merita perché lo trovi anche in difesa e a pressare quando gli avversari ripartono, cosa che fa quadrare i conti di un modulo sulla carta molto spregiudicato.
Io comunque mi coprirei sempre un po' di più togliendo Mauri, che oggi - come già a Torino - non mi ha convinto granché. Quando Lulic sarà di nuovo pronto per giocare 90' il 4-4-2 diventerà una soluzione interessante.
Detto tutto ciò, la nota più lieta della serata per me è stato il secondo tempo. Nel senso: che la Lazio fosse capace di tritare gli avversari come nel primo si sapeva. Il problema, fino a un certo punto della stagione, era che quando calava il ritmo assistevamo a un ritorno degli avversari, che prendevano in mano la partita. Da un po' questo non succede più. Da un po' la squadra riesce anche a gestire il risultato e ad amministrare le forze senza rischiare nulla in termini di occasioni e senza nemmeno concedere troppo campo o troppo possesso. Questa è la crescita che io invocavo e che finalmente sto iniziando a vedere con continuità. Questa non è più la squadra zemaniana che quand'è in giornata fa le fiamme e quando non lo è prova pateticamente a giocare nell'unico modo che conosce ma a velocità dimezzata. Grazie soprattutto alla grande qualità tecnica di una buona metà dei titolari questa è una squadra che ha sempre più soluzioni e che usa sempre meglio lo spazio. Dallo sterile possesso palla sulla trequarti avversaria che vedemmo a San Siro alla prima giornata alle ficcanti ripartenze di stasera c'è un abisso. Faccio tantissimi complimenti a Pioli perché pur apprezzando una parte del suo lavoro avevo grossi dubbi sul fatto che riuscisse a salire anche questo gradino. E comunque mancano ancora 10 partite di campionato e una o due di Coppa Italia: non è ancora arrivato il momento di farci i pompini a vicenda.

[Modificato da Mark Lenders (ML) 23/03/2015 02:31]

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23/03/2015 02:49
 
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MARCHETTI 6.5-Pasticcia sul suo palo un pallone di Moras rischiando il disastro; inchioda a terra un cross insidiosissimo da sinistra, quando si era ancora sull’1-0 e con due veronesi sul trespolo: intervento determinante; meglio del solito, anche se non impegnatissimo, nelle uscite. Prestazione positiva, a parte il corner regalato goffamente nel finale.
BASTA 8.5-Implacabile sulla fascia, con all’attivo il cross per il vantaggio, crea superiorità numerica anche in mezzo con alcune diagonali di pregio. Non fosse per la zazzera bionda che lo rende così vistoso, verrebbe da chiedersi se sia uno solo. Sontuoso.
DE VRIJ 8.5-Smonta subito un Toni volitivo e frizzante con una chiusura imperiosa, poi quasi lo scherza con una dimostrazione di classe, naturalezza e semplicità che solo i grandi sanno esprimere. Demoralizzante per gli avversari.
MAURICIO 7-A volte tocca agli altri chiudere anche su qualche sua amnesia. Oggi si comporta come un arbitro di valore: si nota poco perché non sbaglia praticamente nulla. Da verificare, naturalmente, in una partita giocata a due porte.
RADU 6-Su Christodoulopoulos non è rigore, ma rischia decisamente troppo. Approssimativo in diversi interventi, quando entra nella manovra offensiva la qualità ne risente subito. Unico merito, l’aver piazzato una prestazione opaca nella giornata in cui poteva risultare innocua.
BIGLIA 8.5-Blaugrana anche nel piacersi un po’ troppo in qualche tocco, ma sarebbe come lamentarsi del tovagliolo piegato male dopo aver pasteggiato a ostriche e champagne per un intero pomeriggio. Più che un giocatore, una filosofia di gioco.
PAROLO 8.5-Ovunque nel pressare e recuperare palloni, in assenza di Cataldi lo sostituisce con grande intelligenza proponendosi più spesso come aiuto-regista: nel finale recupera la posizione nel centrocampo a tre, trovando giocate interessanti anche nella trequarti veronese. Impressionante per sostanza e continuità.
CANDREVA 7.5-Quantità e applicazione, limitate da qualche scelta troppo solista. Chirurgico nella collocazione cronologica del raddoppio, che chiude la partita innanzitutto mentalmente: si spera che il gol sulla solita punizione dritto per dritto non lo autorizzi a tirare le prossime mille.
MAURI 7-Un solo spunto al tiro, ma una ventosa nell’attirare gli avversari fuori posizione: gli spazi che si aprono al centro dipendono molto dal suo lavoro di “falso dieci”. Esce dopo aver dato tutto.
FELIPE ANDERSON 9.5-Appena il tempo di annotare un paio di leziosità di tacco e inverte di forza la valutazione sbloccando la partita, con una prodezza che aggiunge al suo già vasto repertorio anche il colpo di testa. Di una generosità inesauribile in ripiegamento; nel secondo tempo sale in cattedra, e solo il duo formato da Benussi e dalla traversa gli nega un gol da esporre al British Museum. Qualche errore di misura nel passaggio, soprattutto l’ultimo, gli nega una valutazione ancor più stratosferica. Saeta morena.
KLOSE 6-L’incessante tourbillon offensivo perderebbe in efficacia senza i suoi movimenti, d’accordo. Però ciabatta fra le braccia di Benussi un’azione commemorativa del Brasile del ‘70; toglie dal piede di Candreva una palla-gol con una “spizzata” di testa senza senso; si inventa una girata da applausi su una palla vagante, ma sbagliando grossolanamente la mira. Per un gioco del genere, un terminale così approssimativo è un problema.
LULIĆ s.v.-Bentornato. Verrà utile in gare diverse da questa, dove la qualità non è tutto.
KEITA s.v.-Parte in fuorigioco per colpe proprie, sparando sul portiere; tira addosso all’infortunato Benussi da posizione defilata, più adatta al cross; sbaglia un uno-due cercando un tocco lezioso quando ne serviva uno più banale ma preciso. Scoppierà anche di voglia, avrà il problema del gol che lo blocca, ma la sensazione è che stia imponendo alla squadra un suo percorso puramente personale. In questo non ci siamo proprio.
PEREA s.v.-Complementare a Keita per qualità e difetti: entra subito e generosamente in partita, sfiora il gol di piede e di testa, si muove come un dannato ma dimostrando deficit qualitativi a tratti imbarazzanti. Quale dei due diventerà prima un elemento utile alla causa?

PIOLI 9.5-Qualche leziosità a tratti e un bilancio nelle segnature che non riflette l’enormità del gioco prodotto.
Per il resto non sembra una gara del sempre equilibrato e incerto campionato italiano: sembra un Barcellona-Levante dei tempi di Guardiola, e non perché l’avversario si riveli impresentabile o rassegnato.
Dalle nostre parti, e non si parla solo di Formello, non si vedeva nulla di simile da decenni.
Ora la sfida consiste nel gestire una sosta che, per come arriva in un simile momento di forma, sembra decisa da Malagò in collaborazione con Palazzi.

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Post: 2.878
23/03/2015 12:21
 
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Re:
Mark Lenders (ML), 23/03/2015 02:30:


Di Anderson c'è poco da dire. Stato di grazia, si chiama, ormai fa anche i gol alla Luca Toni. Però se lo merita perché lo trovi anche in difesa e a pressare quando gli avversari ripartono, cosa che fa quadrare i conti di un modulo sulla carta molto spregiudicato.



Ancora una volta è stato il numero uno per palloni recuperati: ben 12. Molti di questi li trasforma in ripartenze di 60 metri, come quella della traversa
Ieri Orsi ha detto una cosa molto giusta: Anderson è un giocatore che non ha bisogno delle sovrapposizioni del terzino, perché si sovrappone da solo a se stesso, con quello scatto sul breve

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