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25/11/2014 18:33 | |
Ci concentriamo giustamente sugli eventuali disagi del pacchetto arretrato (difensori esposti, lanci a scavalcare, fuorigioco che può saltare..), ma cosa comporta, in ottica offensiva, il baricentro alto?
Che sei più vicino alla porta avversaria, l'ovvio e naturale vantaggio, ma anche una pressione sugli avversari che li costringe a compattare le linee. Quindi fraseggi sul breve, uno contro uno, imbucate. Situazioni che richiedono una padronanza dei fondamentali che i nostri centrocampisti, tranne Biglia e in parte Mauri, masticano poco. Lulic è un cavallone, Parolo uno che fa ammuina e poi si inserisce, Gonzalez e Onazi non ne parliamo. Non a caso le migliori prestazioni del bosniaco coincidono con la guida di Reja: interno, centrocampo basso e praterie per ribaltare l'azione. Di contro, la rinascita di Biglia avviene quando la Lazio riesce a imporre la propria presenza continua nella metà campo avversaria.
In attacco Candreva dà il meglio di sé a campo aperto; Keita funziona in entrambe le fasi, ma se ha campo è meglio; Anderson idem, forse più incisivo dello spagnolo nello stretto.
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