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28/10/2014 02:12 | |
La prestazione di Biglia ci costringe un po' a rivedere le gerarchie del campionato alla voce "play". Il nostro incubo estivo ("riuscirà Biglia a scalzare Ledesma davanti alla difesa?") è per ora uno dei nostri punti di forza principali, e la sua presenza (come la sua assenza) ha avuto un peso enorme. Parallelamente, Pirlo e De Rossi - complici anche gli infortuni - hanno avuto un netto calo di rendimento, tanto da rappresentare un punto quasi di debolezza dei loro organici. Non se la passano bene neanche gli altri "grandi" play: penso a Pizarro a Firenze, a Inler a Napoli, allo stesso Lodi a Parma. I play atipici delle milanesi (Medel e De Jong) vivono alterne fortune, le vere sorprese più o meno giovani sono Allan a Udine e soprattutto Palombo, riportato in mediana da Mihajlovic, oltre al Crisetig di Zeman outsider. Difficoltà a ripetersi per Rigoni a Palermo, dopo l'ottima stagione col Chievo, così come per Valdifiori, dopo il salto di categoria con l'Empoli, e anche per Vives a Torino. Sturaro e Tachtsidis sembrano troppo acerbi, Cigarini non offre continuità. Insomma, possiamo dirlo che Biglia non è solo uno dei nostri migliori uomini ma è anche il miglior play di questo inizio di Serie A, con candidatura a rimanere a questi livelli nel tempo?
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