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Pagelle Lazio-Torino 2-1

Ultimo Aggiornamento: 27/10/2014 12:38
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26/10/2014 20:33
 
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Federico Marchetti: 4 Giù con mezz'ora di ritardo sul tiro, non certo imparabile, di Farnerud; altrettanto approssimativo in uscita; altrettanto lento sulla parabola aerea di Quagliarella, già esaurita non lontano dal palo quando il signorino accenna il tuffo. Una roulette russa a ogni mezzo intervento. Tribuna subito, e a gennaio un portiere degno di tale nome.
Luís Pedro Cavanda: 8 Se l'adrenalina fosse doping, dopo la gara di stasera verrebbe radiato. Break e percussioni a ripetizione più una buona tenuta sulla fascia, che costringe Darmian a cercare spazi al centro: attenzione solo alla voglia di strafare. Una forza della natura: complimenti meritati, anche a Pioli. Ma chi l'ha allenato prima di lui può essere definitivamente riconosciuto per quello che era, vale a dire un incapace?
Stefan de Vrij: 6.5 Ha imparato l'arte del temporeggiare, che gli consente di annullare Quagliarella e di gestire qualche situazione non banale in campo aperto. Bene in impostazione, soffre troppo solo i tagli di Darmian. In ascesa.
Michaël Ciani: 6.5 Colpevole sul gol non tanto per l'intervento (che comunque aveva sporcato l'azione avversaria) o per il baratro davanti a Marchetti (un problema di schieramento nel suo insieme), quanto per l'aver abbandonato troppo frettolosamente la posizione: comprensibile nel non gioco della vecchia gestione, ora c'è una trama d'insieme a cui fare riferimento. Sta comunque meritando un posto da titolare.
Ştefan Daniel Radu: 6 Si applica discretamente, ma con troppe pause di concentrazione. Poco coinvolto dall'entusiasmo di gruppo, come se lui Marchetti e FA fossero ciò che rimane della Lazio dell'anno scorso. Ci si può permettere di storcere il naso dopo una prestazione sufficiente e in materia di terzini sinistri: si fa quasi fatica a crederlo.
Marco Parolo: 8 Difficile recensire con un voto più basso un'esibizione di pressing che mancava dai tempi di Almeyda. Quando si tratta di giocare il pallone, emergono limiti innanzitutto di personalità. Sta diventando fondamentale, purché non gli si chieda quello che non può dare.
Lucas Rodrigo Biglia: 9 Finalmente sorretto da una voglia e una determinazione che non gli si conoscevano. Implacabile persino in interdizione, si prende anche la responsabilità di sbloccare il risultato, cosa che non rientrerebbe nelle sue dirette competenze. Sontuoso.
Senad Lulić: 7.5 È la sua partita, tutta foga e occupazione talvolta disordinata degli spazi, al punto che gli si perdonano le consuete imprecisioni. Se Pioli riesce a limare anche quelle, diventa devastante.
Antonio Candreva: 7 Voto più basso rispetto agli altri per la minore intensità mentale, soprattutto dopo un primo tempo di altissimo livello. Meriterebbe una valutazione ancora più bassa per le partite, escluso il derby di Goicoechea e Piris, in cui si è intestardito a tirare TUTTE le punizioni.
Filip Đorđević: 5 Nota stonata in una serata da ricordare. Mal servito, ma anche poco ispirato in proprio. Alla prossima.
Felipe Anderson Pereira Gomes: 2 Osservando Cavanda e qualche altro, prende forma un Pioli taumaturgo, capace di trasformare Renzi in un politico: ci pensa lui a riportarlo sulla terra. Abulia irrimediabile, palle perse e, a conferma di quanto sia fuori sintonia, il tentativo di rimediare col numero dalla distanza anziché con un minimo di applicazione sulle cose semplici. Caso patologico, impermeabile persino alle cure di un tecnico che sta collezionando resurrezioni in serie. Come se Barnard avesse congedato un paziente ammettendo: "Signore, per il suo cuore non saprei cosa fare".
Miroslav Josef Klose: 7 È rimasto in squadra per una sola cosa, e stasera la fa scegliendo alla perfezione il momento, anche sul piano psicologico. Riflessi appannati su altri due palloni un tempo alla sua portata, ma lotta ed è in partita. Bene così.
Ogenyi Eddy Onazi: 7.5 Entra con tutte le responsabilità di un frangente delicatissimo, e supera l'esame a pieni voti: utile in interdizione, sempre pronto a ricevere palla, alla ricerca di filtranti che in qualche caso non riescono per poco. Contributo fondamentale.
Edson Braafheid: n.g. Bentornato, ci sarà bisogno di lui.
Stefano Pioli: 7.5 Verrebbe da scomodare un voto a due cifre per una serata di quelle che riconciliano col calcio e col tifo.
Poi, però, emergono le considerazioni razionali: ha senso spendere simili tesori di energie per segnare solo su calcio da fermo e rischiare fino all'ultimo?
Se non corregge questa componente, non proprio secondaria, rischia di diventare un "allenatore della Magna Grecia" (semicit.): latore di un gioco splendido e di mille alchimie tattiche, ma con una fatale inconcludenza di fondo.
Coraggio, con questo gruppo sta creando un capolavoro, che sarebbe delittuoso lasciare senza firma.
[Modificato da Er Matador 26/10/2014 20:34]

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